Padova Accoglie apre alla mobilitazione per settembre sul diritto all'accoglienza

17 / 8 / 2015

Pubblichiamo il comunicato della rete di associazioni, collettivi, cooperative e centri sociali - promossa in prima istanza dalla Cooperativa Percorso Vita, Beati i Costruttori di Pace, Asu, Casa Don Gallo e Liberalaparola/CSO Pedro - che chiama ad un'assemblea regionale per costruire dal basso un diritto all'accoglienza degna in Veneto.

La situazione che si sta delineando davanti ai nostri occhi ci porta a pensare che i nostri amministratori, che dovrebbero occuparsi delle questioni pubbliche (tutte) per il bene collettivo, stiano invece lavorando per creare il "degrado", vocabolo che ha abbondantemente riempito le bocche dei candidati e le pagine dei giornali nelle ultime campagne elettorali. Restiamo senza parole di fronte alla non gestione dell'immigrazione che sta avvenendo nel nostro territorio; quello che Zaia e sindaci leghisti stanno mettendo in campo è un vero e proprio aumento del degrado: abbandonando i richiedenti asilo a se stessi, fingendo che non esistano, non si fa altro che spingerli nelle mani della criminalità organizzata, dallo spaccio alla prostituzione.

Scenari come quello di Quinto (TV), di Casale San Nicola a Roma o di Bagnoli mettono in evidenza un degrado valoriale sul quale si innesta una vera e propria guerra tra poveri. Anche molte persone che si professano cattoliche, dietro al "io non sono razzista ma..." , mostrano in questo periodo tutta la propria intolleranza verso i migranti , verso chi ha la sola colpa di cercare un futuro migliore. Un Veneto talmente legato ai valori dell'accoglienza espressi dal Vangelo che si arroga pure il diritto di giudicare, di fare una distinzione netta tra chi ha diritto di essere accolto perché fugge da guerre e chi invece scappa da fame e miseria. Tant’è che il “ero straniero e mi avete accolto”...è diventato nelle nostre terre un bel “paroni a casa nostra....”

Ma con quale arroganza ci si può permettere di sentirsi infastiditi da una persona che migra per cercare una vita più degna? Non è forse la stessa ragione che ha fatto muovere decenni fa oltre 25.000.000 di italiani tra cui 3.000.000 di veneti verso le Americhe o altri paesi europei?

La mancanza di condanne unanimi per le violenze di Treviso, Roma, Acerra e Bagnoli ha creato un precedente molto pericoloso; già si sono verificati episodi di minaccia pesante a molte delle strutture che ospitano richiedenti asilo.

Ad aggravare la situazione ci sono la gestione mediatica, volta in primis a creare dualismi e contrapposizioni, non fornendo informazioni oggettive, ma ricercando costantemente lo "scoop", mentre i politici. invece di prendere in mano la situazione alla ricerca di soluzioni, si lanciano in dichiarazioni populiste che muovono solo le "pance" dei cittadini. In questo modo si va ad aprire la strada al degrado sociale, perché non occuparsi di accoglienza, negare il problema o semplicemente lavarsene le mani con un facile "che stiano a casa loro" non fa altro che ingrassare le fila della criminalità, questa sì ben felice di accogliere fino all'ultimo arrivato. Sia chiaro, o li accogliamo noi, o li accolgono loro.

Dal 2011 si continua a parlare di emergenza, si continua a non coordinare il lavoro delle diverse istituzioni, che anzi spesso si trovano in conflitto tra loro. Si continuano a creare macroaccoglienze che si trasformano in ghetti che a loro volta vanno a determinare nuove condizioni di degrado difficili da gestire, non ultima la vicenda legata alla Caserma Prandina di Padova.

In tutto ciò i migranti continuano e continueranno ad arrivare.

Un fenomeno come questo, che porterà a delle importanti trasformazioni nel nostro tessuto sociale nei prossimi lustri, dovrebbe essere gestito, prefigurato e governato con lungimiranza cercando di creare i meccanismi più giusti per poterne estrarre ricchezza vera, umana e materiale, mettendo in campo le migliori forze che abbiamo, a partire dalle eccellenze delle nostre università. E Rimaniamo desolati a registrare invece che l’unica preoccupazione dei nostri amministratori rimane quella del NYMBY (Not In My Back Yard ): basta che non vengano da me, nel mio giardino.

Crediamo che la strada da percorrere sia quella di un impegno serio per rispondere a questa situazione, che ci rifiutiamo di chiamare "emergenza". Un impegno che veda l'assunzione di responsabilità da parte delle istituzioni tutte, attraverso un coordinamento tra le stesse e gli enti preposti all'accoglienza. Quest'ultima sosteniamo vada gestita a step con una successione di fasi, innanzitutto con la creazione di "piccoli hub” provinciali destinati ad accogliere le richieste e a smistarle nelle diverse strutture di accoglienza, le quali necessariamente non possono che lavorare nell'ottica della micro accoglienza. Questa soluzione infatti si è dimostrata la più efficace e meno impattante col minore impatto sul territorio locale, anche in vista del futuro delle persone accolte, le quali tra qualche mese si troveranno di fronte alla risposta della commissione che esaminerà la loro richiesta. Già ora si conta un numero sempre crescente di dinieghi (si parla del 90%), dato che viene strumentalizzato da quei partiti che stanno cercando di evitare in ogni modo di assumersi le responsabilità dell'accoglienza. Certo è che lascia alquanto perplessi (per usare un eufemismo) l'inserimento di un' appartenente alla Lega Nord, nominata dal Sindaco Bitonci, all'interno della commissione che esamina le richieste d'asilo,la quale dovrebbe dare giudizi oggettivi e non “di parte."

Allora si aprirà un'altra pagina della vasta questione migrazione, un'altra sfida, e i veneti sapranno chi ringraziare.

Padova Accoglie apre le proprie porte a tutte le associazioni, singoli cittadini, realtà che operano nel campo della migrazione o che semplicemente credono che una Padova, un Veneto, un'Italia, un'Europa accogliente possano esistere, così come un'accoglienza degna.

Per chi vuole condividere ed essere partecipe di un percorso in questa direzione in vista di una assemblea regionale da tenersi a settembre al fine di costruire importanti momenti di pressione verso chi sta facendo delle nostre terre un deserto di valori e uno sfascio sociale i nostri contatti sono: [email protected]

Padova accoglie