Anche se il potere dice che i nodi della crisi sono "più grandi di noi" e la repressione e le minacce iniziano, noi ribadiamo: niente può essere più grande di noi, oltre noi, intoccabile da noi. Non certo un sistema costruito come una rete di ragno che cattura e rende viscoso ogni impulso al cambiamento. Gli unici intoccabili sono gli esseri umani, non i profitti dell'1%. Giù le mani!

#occupytrieste - 11.11.11 the Next Step. We are the only untouchables. Their profits are not!

8 / 11 / 2011

Trieste – In attesa della grande assemblea di oggi, alle 17 in piazza unità, e della manifestazione 11.11.11, per la quale #occupytrieste annuncia sorprese, il clima della repressione si respira a Trieste mentre la città degna, dopo la grande esplosione di solidarietà ed empatia della settimana scorsa, attende un altro impulso propulsore da #occupytrieste.

Intanto, la procura apre un fascicolo e indaga sulle occupazioni delle scuole, e il pm Frezza si frega le mani – lo stesso che indaga regolarmente e con passione sulle attività degli spazi sociali in questa città, mentre doveva intervenire la procura di Grosseto per arrestare i vertici della Ferriera per disastro ambientale – la direttrice scolastica regionale minaccia i più attivi di bocciatura ed esorta i genitori a controllare le assenza. E aggiunge: protestano per cose più grandi non solo di loro, ma di noi stessi. Quindi, a scuola e zitti.

La risposta è ovvia: niente è più grande degli esseri umani che ne subiscono le conseguenze. Noi siamo gli intoccabili, non i profitti!

Nel frattempo si moltiplicano gli attacchi anche personali alle “frange autonome” che si sarebbero “infiltrate” fra gli studenti.

La risposta di #occupytrieste è stata immediata, nel comunicato riportato qui sotto, e ieri sera, durante una trasmissione a RadioFragola e come già avvenuto in piazza, quando alcuni ragazzi tra i più giovani di #occupytrieste hanno dedicato, a loro stessi e a tutti i compagni di viaggio, “cattivi maestri” degli Assalti Frontali.

Il comunicato, che annuncia una trasformazione e niente affatto un abbandono, dice:

#Occupy Trieste è una realtà molteplice,variegata ma non per questo meno compatta in intenti e pratiche politiche. In questi giorni la condivisione e la partecipazione cittadina sono stati i suoi punti di forza, e la base del suo ragionamento politico condiviso è che le persone devono venire prima dei profitti.

Nei giorni in cui siamo stati presenti in piazza,non solo studenti medi, ma anche universitari, precari, pensionati e altre e diverse realtà sociali si sono unite in assemblee.

Le rivendicazioni che portiamo sono il frutto di ciò, di una città che si unisce e condivide l'esigenza di un ragionamento comune e profondo che incida sulle problematiche più concrete e reali causate dalla crisi.

Anche questa è uno degli elementi di propulsione di #occupytrieste:la sua capacità di stare nella realtà,di pensare ed elaborare la critica sociale con concretrezza.

La situazione edilizia delle scuole,l'attenzione per i nodi sociali che danno la misura del nostro "stare nel mondo"-i trasporti ,la situazione abitativa,l'accessibilità garantita per tutti a luce e gas-il diritto allo studio, la difesa dell'ecologia e del territorio,l'antifascismo e l'antimilitarismo,sono per l'appunto tematiche concrete e reali che per questo sono state accolte da lla città,sono state discusse e affrontate in piazza; una piazza che è stata aperta,liberata e che è e continuerà ad essere il vero luogo di democrazia e del fare politica.

Proprio per la molteplicità,la profondità e serietà delle tematiche affrontate,#occupytrieste non si può a nostro avviso congelare in una sola forma e in un solo modo: come un fiume carsico, la nostra rivoluzione continuerà a permeare il tessuto cittadino per riaffiorare quando meno ve lo aspettate, più forte e più determinata di prima!

Dobbiamo evolvere la forma della nostra protesta, per essere tutto ed essere ovunque.

SAPETE CHI SIAMO.NON SAPETE DOVE, NON SAPETE COME. SAPETE QUANDO: SEMPRE

Oggi si terrà una grande assemblea cittadina, una continuazione di quella agorà che era “piazza tenda”, lo spazio centrale creato dalle tende che sabato notte le tende sono state tolte, lasciando un enorme striscione – appeso a venti metri di altezza con oncredibile ingegno – che diceva “Sapete chi. Non saprete dove. Non saprete come. Sapete quando: sempre. #occupytrieste”.

All'assemblea sono stati invitati il Presidente della Regione, la Presidente della Provincia, il Sindaco, il Presidente dell'ATER (ente pubblico delle case), l'AD di ACEGAS-APS e l'AD di Trieste Trasporti.

Pur essendo completamente aperta alla città, toccherà inizialmente alcuni nodi fondamentali.


  • > La moratoria sull'ACEGAS
    . #occupytrieste ha ottenuto una moratoria sugli stacchi che però deve ancora trovare una forma scritta. #occupytrietse chiederà di partecipare alla scrittura, e di stabilire le forme e i modi per un monitoraggio costante di quel che accadrà.
    Inoltre, poiché è improbabile che la crisi cesserà al marzo 2012 – mese finale per le dilazioni dei pagamenti, chiederà anche che la richiesta di pagamento delle bollette sia legata ai tempi del ministero degli interni, che ha un'esposizione debitoria di circa un milione di euro per le forniture di Prefettura, Questura e Carcere. Quando pagherà la polizia, pagheremo anche noi.

  • > Le politiche abitative. Verrà in trodotto un ragionamento
    generale non solo su una trattativa di autoassegnazione e autorecupero – magari attraverso forme di defiscalizzazione o incentivo regionale – ma anche sul recupero di migliaia di alloggi sfitti come alternativa dell'ulteriore consumo di territorio e di spazio e, in generale, sul social housing.

    Incontestabilmente, la qualità della vita e degli spazi urbani, la possibilità di usufruirne in maniera degna e la loro gestione comunitaria sono dei beni comuni da non affidare al partito del mattone del cemento.

  • > La necessità di una perizia scolastica su tutti gli edifici della città

  • > La carta dei diritti del cittadino in formazione e la legge regionale sul diritto allo studio

  • > La richiesta di reali politiche di sostegno al reddito per chi sceglie di avere figli E altrettanto reali politiche di sostegno e autonomia delle scelte per la gestione del proprio corpo e della gravidanza così come della sua interruzione

  • > Una posizione chiara sulla necessità di un'alternativa energetica globale e locale e di un ripensamento in questo senso del tessuto urbano e produttivo, a partire dal nodo della TAV.

L'assemblea si annuncia enorme, se ne parla dal salumiere e all'edicola. I nodi sul piatto non sono affatto più grandi di noi: come può esserlo ciò che di umano tocca la vita tua e di coloro che stanno intorno a te?

Anche in questo sta il boulversement di prospettiva innescato da #occupytrieste: niente può essere più grande di noi, oltre noi, intoccabile da noi. Non certo un sistema costruito come una rete di ragno che cattura e rende viscoso ogni impulso al cambiamento.

Gli unici intoccabili siamo noi tutti, non i profitti dell'1%. Giù le mani!