11.11.11 : #occupyeverything. Una nuova giornata globale in cui milioni
di persone in tutto il mondo ribadiranno un concetto semplice: è falso
che non c'è alternativa, è falso che la crisi la deve pagare il 99% a
favore dell'1%, è falso che questo è l'unico e migliore mondo possibile e
che i meccanismi della crisi e dell'economia devono passare sulle
nostre teste perché sono più grandi di noi. Niente può essere più grande di noi,
oltre noi, intoccabile da noi tutti. Non certo un sistema costruito
come una rete di ragno che cattura e rende viscoso ogni impulso al
cambiamento. Gli unici intoccabili sono gli esseri umani, non i profitti
dell'1%. Giù le mani dagli esseri umani.
All'assemblea
cittadina dell'8.11, affollata di centinaia di persone, #occupytrieste
ha annunciato che parteciperà alla giornata globale.
Faremo nostre
le parole con cui #OO, #OccupyOakland, ha occupato un centro per
l'impiego offrendolo alla città come centro anticrisi:
Noi apriamo questo posto alla città.
Lo useremo per parlare, per organizzarci, per fare i nostri piani anticrisi.
Questi sono i nostri bisogni.
Lo useremo per ritrovarci, riunirci, ..
Questi sono i nostri bisogni.
Non siamo qui per chiedere che vengano soddisfatti.
Siamo qui per organizzarci, e pensare insieme a come soddisfarli.
Alla città offriamo questo: un cambio di prospettiva, per cui non è più
possibile, né qui ed ora né nel nostro paese, in Europa o nel nostro
mondo che la giustificazione al disastro sia che non c'è altro modo.
Se in questo paese l'anno scorso sono stati spesi 20 miliardi di euro
in auto di lusso, e il 10% della popolazione detiene il 45% della
ricchezza, allora in questo paese non c'è un problema di ricchezza, c'è
un problema di distribuzione della ricchezza. Se una trota qualsiasi
guadagna 12000 euro al mese, e milioni di persone poche centiana, non
c'è un problema di ricchezza ma di decenza.
Se ognuno di noi ha
30000 euro di debito, ma non più la pensione, non più i beni comuni e
servizi di cittadinanza, che la bce richiede siano tutti privatizzati,
non più condizioni dignitose nel lavoro né una continuità di reddito che
permetta di pensare ad un futuro possibile, c'è un problema di
democrazia, grave e profondo.
Un problema al quale i parlamenti e i
governi non sono più in grado di rispondere: quelli sono i veri luoghi
occupati in questo e negli altri paesi. Occupati dalle direttive della
BCE e dalle richieste della finanza.
Le vere misure anticrisi dobbiamo costruirle da noi, reclamando quanto ci è stato tolto.
Noi tutti siamo la migliore risposta alla crisi.
L'economia deve servire a costruire le condizioni per il benessere
comune di ognuno e ciascuno. Non può essere il contrario, che la vita di
tutti è al servizio delle necessità dell'economia determinate da un
pugno di persone.
Risponderci che le cose vanno così non è una
risposta. Le cose sono state costruite così, ma non è necessario che
siano così, né è giusto e nemmeno degno. Dai referendum sui beni comuni
in italia, al primo referendum sul debito pubblico in grecia, il nuovo
movimento globale reclama la più semplice e sensata delle cose: ora
basta! Le persone prima dei profitti.
Ci vediamo l'11.11.11, per occupare tutto.
Per liberare tutto per tutti.
Questi sono i nostri bisogni.Non siamo qui per chiedere che vengano soddisfatti. Siamo qui per organizzarci, e cominciare insieme a soddisfarli. 11.11.11: occupiamo tutto, liberiamo tutto.
#occupytrieste - 11.11.11 : liberiamo tutto
10 / 11 / 2011