“Occupiamoci della scuola!”: occupazioni studentesche in molte città

La cronaca della giornata di mobilitazione studentesca dei Coordinamenti Studenti Medi del Nord Est che oggi hanno dato vita a diverse iniziative per chiedere un ritorno a scuola in presenza e in sicurezza. A Treviso minacce delle forze dell’ordine a uno studente e un attivista. Occupata la succursale del Liceo Virgilio a Milano.

22 / 1 / 2021

In diverse città del nord est gli studenti e le studentesse si sono mobilitati per chiedere la riapertura delle scuole e consentire un ritorno in presenza e in piena sicurezza.

Dopo quasi un anno dall’inizio della pandemia non sono ancora stati fatti i giusti investimenti per poter garantire il diritto allo studio a milioni di giovani nel nostro paese.

Gli studenti e le studentesse hanno ribadito che le soluzioni ci sono e consistono nella riconversione degli spazi abbandonati in scuole, per garantire classi meno numerose, l’assunzione di maggiore personale e l’istituzione di presidi sanitari negli istituti scolastici.

I giovani hanno occupato e riaperto spazi abbandonati nelle città e dato vita a momenti di confronto, formazione e discussione rivendicando una scuola diversa e tarata sulle reali esigente della popolazione studentesca, sempre più marginalizzata dalle scelte governative e della governance scolastica.

A seguire le iniziative che si sono svolte nelle diverse città.

A Treviso è stato occupato l'ex Provveditorato scolastico, messo a norma 3 anni fa per ospitare gli alpini e lasciato vuoto poi negli anni. Il Coordinamento Studenti Medi ha deciso di dare un segnale di spinta verso la riconversione dei buchi neri presenti in città. Treviso è infatti piena di spazi inutilizzati che potrebbero essere usati per ambiti scolastici, garantendo il distanziamento fisico ed il rientro a scuola in presenza. Dopo mesi dove le soluzioni si sarebbero potute trovare gli studenti e le studentesse sono nuovamente in mobilitazione per dire che le possibilità ci sono e vanno messe in pratica.

studenti Treviso

Poco dopo l’occupazione, mentre era in corso la pulizia dello spazio, all'ex provveditorato si sono presentate tre volanti delle forze dell'ordine. Gli agenti hanno subito mostrato un fare intimidatorio e aggressivo e sono arrivati a minacciare un militante. Hanno anche provato a bloccare l'ingresso a uno studente che voleva vedere l'aula studio che è stata allestita. Nonostante questo i presidi permanenti davanti agli istituti scolastici e l’occupazione sono proseguiti.

studenti Treviso

Anche a Padova è stato preso di mira l’ex Provveditorato, occupato per la seconda volta in pochi giorni. «Lo Stato e la Regione ci stanno lanciando un messaggio chiaro: la scuola non vale nulla! Se non volete garantirci un’istruzione adeguata lo facciamo a modo nostro, occupando spazi per costruire una scuola ecologista, femminista e non funzionale al neoliberismo tossico» dice una studentessa al megafono mentre viene riaperto il portone dello stabile di via Sanmicheli, in disuso da tempo e già in parte rigenerato nel corso dell’occupazione del 7 gennaio.

Nella giornata la didattica alternativa verterà sulla questione della quarta linea dell’inceneritore di Padova, sulla quale è in corso una mobilitazione cittadina, e sulle tematiche legate al transfemminismo.

Studenti Padova

Anche a Mestre gli studenti e le studentesse sono scesi in piazza, assieme ai giovani del Collettivo Loco, chiedendo la riapertura delle scuole in presenza e in sicurezza. Il presidio che si è svolto in piazzale Cialdini ha raggiunto l'occupazione dello stabile dell'ex Cup e proseguirà per l'intera giornata con diversi momenti di discussione e confronto.

Lo stabile occupato appartiene all'area dell'ex ospedale Umberto I, una zona abbandonata per anni e ora acquistata da Alì Supermercati con il progetto di costruzione dell'ennesimo supermercato, parcheggio e edifici di lusso. I padiglioni storici dell'area rimarranno di proprietà del Comune di Venezia che dopo anni di abbandono non si è ancora espresso in merito al loro utilizzo.

I giovani hanno riaperto e reso attraversabile lo spazio rivendicando una città diversa, a misura di giovani e contro le politiche di cementificazione, chiusura e privatizzazione delle istituzioni. "Non chiediamo la Luna, vogliamo lo Spazio" lo slogan della giornata.

studenti mestre

A Vicenza è stato occupato il liceo G. B. Quadri da una quarantina di studentesse e studenti del coordinamento studentesco. L’occupazione inizia al suono della “prima campanella”: prima nel giardino, dove ha avuto luogo un ‘ assemblea, successivamente all’interno dell’istituto dove due militanti transfemministe hanno tenuto una lezione alternativa sull’educazione sessuale e all’affettività.

La reazione della dirigenza è stata quella di intimare studentesse e studenti ad andarsene, staccando gli striscioni) e tentando di chiudere i cancelli per evitare che altre/i si unissero alla protesta. Nonostante ciò, la mobilitazione è proseguita e ha portato avanti con chiarezza i seguenti punti: ampliamento dell'edilizia scolastica, aumento dei trasporti, assunzione dei precari, rivoluzione del metodo scolastico

studenti Vicenza

«Abbiamo segnalato uno dei tanti spazi cittadini che devono essere adibiti a scuola, per garantire gli spazi adeguati in periodo di crisi. Non vogliamo una scuola a metà, l'istruzione in presenza deve essere garantita per tutti e tutte», è ciò che denuncia il coordinamento studentesco di Trento dopo che dal 7 gennaio solo il 50% degli alunni è rientrato a scuola per la prima volta dopo mesi.

Mesi in cui si è cercato di riaprire tutto a parte le scuole, mesi in cui si è assistito alla distruzione dell’istruzione in favore di un governo interessato solo all’andamento economico del paese.

“Occupiamoci della scuola” è lo slogan della giornata, così alcuni striscioni sono stati calati da due tra i tanti edifici in stato di abbandono per lanciare un appello per costruire insieme un nuovo modello di scuola aperto e inclusivo.

studenti Trento

Il coordinamento studentesco Altovicentino ha lanciato un’assemblea pubblica per l’organizzazione di iniziative diffuse nel territorio dell’altovicentino durante la prossima settimana. La chiusura delle scuole ha portato nel territorio alla mobilitazione di un corpo eterogeneo composto da professor*,genitor* e student* (sotto la direzione del coordinamento studentesco) che ha prodotto un comunicato, firmato da più di 300 persone, recante richieste chiare: un servizio di trasporto pubblico degno; sorveglianza sanitaria efficiente all’interno delle scuole; riduzione del numero di student* per classe; più spazi e più docenti.

Iniziativa studentesca anche a Milano, dove è stata occupata la succursale del Liceo Virgilio. Nella città meneghina si stanno susseguendo occupazioni di istituti scolastici perché la il problema dello spazio è dirimente anche all’interno delle scuole, dove già prima dell’emergenza pandemica erano sempre più presenti le “classi pollaio”.

studenti Milano

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