Nuovo attacco alle occupazioni abitative romane

15 / 9 / 2009

Nuova prova di forza da parte del Comune di Roma contro le occupazioni abitative romane. Questa mattina all'alba le forze dell'ordine hanno fatto irruzione nell'ex scuola "8 marzo" arrestando cinque compagni.

Roma, ex scuola “8 marzo”. Sono solo le 4.40 del mattino quando il rombo di un elicottero sveglia di soprassalto gli abitanti del quartiere Magliana dove si trova l’ex scuola media occupata. Intanto, a terra, in via dell’Impruneta, una quantità di forze dell’ordine decisamente spropositato per una normale operazione di perquisizione circonda l’edificio con circa dieci camionette e irrompe violentemente nello stabile.

Cinque i compagni arrestati: tre sono stati tradotti immediatamente nel carcere di Regina Coeli, una a Rebibbia, mentre per un altro sono scattati gli arresti domiciliari. Venti le persone identificate dagli agenti. Gli occupanti, colti di sorpresa nel sonno, si sono rifugiati velocemente sul tetto della struttura pronti a difendere la propria “casa” fino all’ultimo. Sono circa quaranta i nuclei familiari che ci abitano: immigrati, precari, disoccupati. Per i bambini oggi doveva essere il primo giorno di scuola, «addirittura» racconta con un sorriso un occupante «una ragazza era in attesa di essere ricoverata in ospedale per partorire». Ma la loro sveglia stamattina è stata il rumore dei calci e dei pugni che i carabinieri hanno sferrato contro ogni porta trovata chiusa e il fracasso degli oggetti personali che nella confusione si sono infranti al suolo.

Tutto questo proprio nel giorno in cui era stata fissata una conferenza stampa per “aprire le porte” ai giornalisti e dimostrare che nella scuola occupata “8 marzo” «non abbiamo nulla da nascondere»: nessun racket degli affitti, nessuna violenza nei confronti di chi non vuole partecipare alle manifestazioni, nessuna associazione a delinquere. «Una conferenza stampa» afferma l’avvocato Antonia Di Maggio «per contrastare le chiacchiere di cui si sono nutriti i giornali al posto di verificare le informazioni sul campo».
Una dimostrazione di forza a poche ore da ben due tavoli di confronto con le istituzioni, conquistate dai movimenti romani per il diritto all’abitare dopo un duro braccio di ferro con l’amministrazione capitolina: uno fissato per domani, martedì 15 marzo, con Comune, Provincia e Regione, e uno per il giorno seguente con la Prefettura.

«Prove di forza come quelle di stamattina» commenta Paolo Di Vetta  dei Blocchi Precari Metropolitani «servono a coprire l’assenza di risposte della Giunta di Alemanno che preferisce considerare l’emergenza abitativa un problema di ordine pubblico piuttosto che elaborare politiche abitative adeguate a risolverla».  Anche Luca Fagiano del Coordinamento Cittadino di lotta per la casa conferma: «servono riscontri concreti. La “soluzione” dei centri di assistenza temporanea è già al collasso: le istituzioni devono capire che la gente sgomberata non scompare nel nulla ma si riverserà per strada e continuerà a lottare per il propri diritti».

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