Il mattino del 26 gennaio abbiamo assistito all'ennesima meschina e chirurgica operazione repressiva attuata dalla Procura torinese che ha portato a 41 indagati, 26 ordini di carcerazione eseguiti e 11 obblighi di dimora fra i manifestanti NO TAV, in seguito a presunti reati commessi nel corso della manifestazione del 3 luglio a Chiomonte.
Quel mattino abbiamo visto riproposto un utilizzo criminoso e violento della giustizia nei confronti di chi, con i propri corpi, affermava il proprio dissenso attraverso pratiche collettive e condivise.
Per noi la Val Susa, ci teniamo a ribadirlo, è sempre stata una grandissima battaglia di difesa. Difesa del territorio, delle persone che vi abitano e del rispetto di un luogo caratterizzato da un patrimonio ambientale, storico e sociale inestimabile. Lo abbiamo ritenuto un processo di cittadinanza attiva, atto a voler ristabilire il primato delle istanze democratiche, nate dal basso, sugli interessi economici speculativi che prendono vita dietro la costruzione di opere pubbliche che poco hanno a che fare con la ripresa dello sviluppo economico e della crescita di un paese.
Grandi opere per l'appunto, come la Torino-Lione.
Opere inutili, dannose e costosissime. Inserite, per di più, in un contesto disarmante di un paese che, con l'inizio dell'anno, si è ritrovato spaccato in due dalla soppressione dei treni notturni e dal conseguente licenziamento di 800 dipendenti della Servirail, addetti ai vagoni letto. Si palesa una contraddizione ancor più inasprita a seguito degli ultimi dieci giorni di neve che hanno dimostrato la totale inefficienza del sistema ferroviario italiano. Il Governo, infatti, dovrebbe sapere che servirebbero ben altri investimenti utili a garantire la mobilità e gli spostamenti ai cittadini che già vivono enormi disagi nonostante l’aumento indiscriminato del prezzo dei biglietti.
Per dimostrare con forza che non basta la repressione coatta e la paura a dividere la valle e per esprimere la nostra solidarietà ai/alle ragazz@ arrestat@ ed indagat@, il 25 febbraio saremo ancora assieme al popolo No Tav perché la Val di Susa è un bene comune, e tale deve restare.
Il 25 febbraio tutt@ in Val Susa
Per la difesa dei beni comuni
Per dire che non abbiamo paura
La valle non si arresta! Liber* tutt*!
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