A Venezia assemblea per il Forum della nuova finanza pubblica

"Non è tutto loro quello che luccica"

Auditing sul debito e riappropriazione della Cassa Depositi e Prestiti le prossime campagne

20 / 5 / 2013

Venerdì 17 maggio si è svolta a Venezia l’assemblea per il lancio in città del forum “per una nuova finanza pubblica e sociale” con gli interventi di Marco Bersani e di Piero Maestri.

Una della parole chiave della serata è stata la parola “riappropriazione”. Ci si riappropria di qualcosa che era, che è già nostro.

Se la crisi è un problema che riguarda tutti allora tutti dobbiamo poter decidere quali sono le soluzioni, se il debito è pubblico allora sono tutti i cittadini che devono poter dire la loro.

Questo è il senso del forum per una nuova finanza pubblica: un processo di responsabilizzazione collettiva per dare risposte diverse a quelle che si stanno usando per uscire dalla crisi che in realtà sono esattamente le stesse che hanno determinato l’attuale situazione economica, ambientale e sociale.

La finanziarizzazione dell’economia non ha prodotto l’attuale crisi ma al contrario ha consentito a questo sistema economico di resistere negli ultimi 25 anni alla crisi di sovrapproduzione realizzando extra profitti: non potendo realizzare profitti vendendo merci si sono prodotti profitti scambiando denaro (il 99% degli scambi finanziari non si appoggiano a prodotti reali) mentre nel frattempo si cercavano nuovi mercati per generare nuovi profitti. Questi nuovi mercati si sono trovati attraverso le privatizzazioni: istruzione, sanità, previdenza,  ambiente, territorio, beni pubblici, beni comuni diventano bene economici. L’acqua ad esempio diventa in questo modo un mercato dal profitto garantito visto che nessuno ci può rinunciare.

La crisi ed in particolare il ricatto del debito pubblico vengono usati per una “shock therapy” in cui si fa diventare inevitabile ciò che sarebbe socialmente inaccettabile puntando alla lenta rassegnazione dei cittadini.  E con il ricatto del debito si applicano politiche di austerità che spingono verso ulteriori privatizzazioni che hanno come unico risultato quello di drenare ulteriori risorse verso i  mercati finanziari.

Come si fa ad interrompere questa spirale e invertire la rotta? È chiaro che non basta un “liberismo temperato” perché quel modello non può più garantire lo stato sociale né la democrazia.

I movimenti sociali nel nostro paese hanno sempre avuto una grande capacità di azione e mobilitazione per arginare gli effetti del sistema attuale, ora si tratta di intervenire a monte, direttamente sulle cause che sono comuni: finanziarizzazione dell’economia e crisi della democrazia . Serve un nuovo modello di finanza che sia pubblica e sociale. Una finanza pubblica e sociale che quindi non sia volta ad alimentare i mercati finanziari ma che possa essere usata per sostenere il sistema di walfare, gli enti locali, le aziende in crisi traghettandole verso una reale riconversione industriale.

Ci sono già due proposte molto concrete e operative: socializzare la Cassa Depositi e Presiti e avviare dei processi di auditoria sul debito.

La Cassa depositi e prestiti, che raccoglie i risparmi di ca. 12 milioni di famiglie italiane, è stata privatizzata nel 2003 e da allora ha smesso la sua funzione sociale assumendo l’obiettivo di fare profitti. Questo significa non sostenere più con prestiti agevolati gli enti locali (che quindi sono costretti a tagliare il walfare locale) ed investire ad esempio nelle grandi opere spesso inutili e che devastano il nostro territorio. Siamo certi che quei 12 milioni di famiglie sarebbero ben disposti magari ad avere un tasso di interesse sui risparmi leggermente inferiore ma avere in cambio più servizi pubblici, meno alienazioni di beni pubblici, meno consumo di territorio, più sostegno ad aziende in crisi (che oggi la CDP non può finanziare).

L’auditoria sul debito – pubblica e partecipativa  – è lo strumento per avviare processi di valutazione per determinare come si sia formato il debito e quale parte di questo debito sia illeggittimo, chiedendo trasparenza nei bilanci, possibilità di partecipazione e di condivisione delle decisioni. Sono percorsi che vanno costruiti dal basso, che possono portare a cittadini e movimenti informazioni e consapevolezza che rafforzano le mobilitazioni e vertenze politiche in tutti i territori. Come forum si lavorerà su un doppio binario, da un lato costruire una proposta di legge di iniziativa popolare per l’introduzione di forme di audit istituzionale dall’altro fornire strumenti, mettere in connessione e supportare le esperienze locali.

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Per approfondire - libri:

Marco Bersani, “Catastroika. Le privatizzazioni che hanno ucciso la società”, Edizioni Alegre, 2013

Andrea Baranes, “Finanza per indignati”, Ponte delle Grazie, 2012

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Sul web:

www.perunanuovafinanzapubblica.it

www.attac.it

www.recommon.org

www.rivoltaildebito.org

www.sbilanciamoci.org

www.cnms.it

www.altreconomia.it