Noi Cattivi Guagliuni contro la Buona Scuola: #finiscemale

27 / 3 / 2015

Quest'autunno il movimento studentesco ha vissuto una fase di mobilitazione che ha posto al centro il tema della difesa dei luoghi della formazione come fulcro delle lotte.
La produzione e la circolazione di saperi è passata per le esperienze delle occupazioni ed autogestioni dei nostri spazi. Abbiamo analizzato dal basso una riforma che non ci rappresenta. 
Dal basso abbiamo costruito la nostra partecipazione alle mobilitazioni di piazza affermando con decisione la nostra opposizione al DDL Buona Scuola.
Abbiamo intrecciato le nostre esperienze con quelle delle studentesse e degli studenti dell'Università e con chi subisce il precariato come condizione di vita.
Insieme ad essi abbiamo costruito l'opposizione ai decreti del governo in materia di scuola, lavoro e grandi opere, riconoscendo l'attacco frontale che essi rappresentano ai diritti sociali e politici.
Ci opponiamo ad un modello di scuola che propone l'estensione della precarietà alle logiche di gestione dei saperi; contrastiamo la privatizzazione degli istituti: la nostra scuola è pubblica, laica e multiculturale. 
Pretendiamo un corposo finanziamento al mondo della formazione; 
La logica bipartisan della svendita dell'istruzione ai privati, in cambio di manodopera gratuita, sotto forma di stage e apprendistati, è funzionale all'estensione agli anni della formazione delle condizioni lavorative volute dal governo e promosse dal Jobs Act, di cui EXPO è un evidente esempio.
Crediamo che la valutazione degli istituti e dei professori, mediante rispettivamente i test INVALSI e il sistema di accumulo crediti proposto dalla Buona Scuola per gli scatti stipendiali, evidenzi la volontà del governo di rendere il completo processo educativo una mera questione di competitività delle scuole.
Lo stato deve garantire un sistema educativo che copra omogeneamente il territorio nazionale, rispettando le specificità culturali delle singole studentesse e studenti. 
Respingiamo il modello educativo dei test a crocetta. La formazione nozionistica è congeniale al sistema neo-liberista. La scuola è prima di tutto un luogo di socialità ed aggregazione. 
La scuola è il territorio politico a noi più vicino; il primo che attraversiamo e nel quale agiamo. 
E' gravissimo che i nostri presidi abbiano denunciato in tutta Italia centinaia di studentesse e studenti. E' gravissimo che si colpiscano i collettivi studenteschi ed è antidemocratico il sistema degli organi collegiali proposto dalla Buona Scuola: Il "preside/sindaco" non è nient'altro che un manager, ruolo che non ha nulla a che fare con la gestione dei saperi.
Riconosciamo nell'assunzione di massa dei precari della scuola un tentativo mal riuscito di rimediare ad una condizione lavorativa vergognosa, perpetuatasi per troppi anni e per la quale l'Italia è stata pesantemente multata dalla Corte Europea; tentativo molto parziale, data l'esclusione di un gran numero di professori dall'assunzione. 
Abbiamo continuato ad intrecciare le nostre esperienze con quelle dei comitati territoriali:
con loro abbiamo costruito il percorso di lotta al DL Sblocca Italia, riconoscendo i tratti della gestione privatistica delle emergenze, per mezzo dei commissariamenti, che ha portato la devastazione dei territori. 
La gestione emergenziale degli appalti va in deroga alle leggi in tutela dei territori. 
In questo modo le "istituzioni democratiche" scavalcano le esperienze di difesa dei beni comuni, etichettandole come N.I.M.B.Y. .
Riconosciamo la necessità di produrre collettivamente saperi intorno al DDL "Buona Scuola", ai test INVALSI ed al "Jobs Act".
Pertanto invitiamo i collettivi ed i coordinamenti studenteschi di tutta Italia a Napoli il 3 e 4 Aprile 2015.

Coordinamento KAOS