Verso la mobilitazione del 13 febbraio

No Vat 2010

5 / 2 / 2010

Il 13 di febbraio si tornera' in piazza con una grande manifestazione nazionale per dire ancora una volta: NOVAT! A piu' di 80 anni dalla stipula dei patti lateranensi che affermavano la contiguita' fra vaticano e regime fascista e la successiva pervasivita' del cosiddetto "stato della chiesa" in ogni ambito e agire della vita quotidiana e della gestione politica ed economica di questo paese, ci ritroviamo a chiedere con forza il diritto alla laicita', all'autodeterminazione, alla liberazione. Oggi come allora il vaticano si unisce e si fa scudo delle nuove destre al governo per riaffermare e reprimere.

Riaffermare il controllo del pensiero, delle azioni, delle relazioni sociali, dell'amministrazione e dello smistamento di fondi di questo paese, dell'appalto imprescindibile per la "gestione" della solidarieta', mai slegata dall'assistenzialismo e dalla costrizione alla dipendenza perenne di quanti, ad esempio, vengono oggi considerati i nuovi poveri e bisognosi (immagini e linguaggio cattolici sempre piu' invadenti). Migranti, clochardes, famiglie (ma che siano solo quelle, per carita'!) in difficolta', donne che possono essere pilotate e gestite nelle scelte che potrebbero fare di se stesse e del loro corpo.

Reprimere qualsiasi forma di dissenso, di opposizione, di manifestazione libera e indipendente di un essere divers@ da un odioso quanto restrittivo concetto di normalita'. Reprimere, tacciare come pericoloso per la morale comune quant@ hanno atteggiamenti sessuali non conformi, quant@ scelgono di vivere in famiglie che non vogliono dipendere dal contratto di matrimonio per considerarsi tali, quant@ scelgono di essere pront@ e giust@ per crescere un@ bambin@ a prescindere dal sesso di entrambi i genitori, quante scelgono (o vorrebbero poterlo fare) di decidere in piena liberta' del futuro del proprio corpo e delle cure mediche a cui sottoporsi, quant@ credono di poter decidere se, ad un certo punto di sofferenze e negazione, la vita non vale piu' la pena di essere vissuta, quant@ pensano che si possa conoscere il senso intrinseco del rispetto, dell'amore, della fiducia, della solidarieta', della passione, pur senza fare riferimento a nessuna religione.

Gli attacchi, le pressioni, le restrizioni da parte del vaticano a cui oggi tutt@ siamo sottopost@ cominciano a diventare davvero opprimenti. Soprattutto alla luce delle tante, troppe contraddizioni sempre piu' palesi e stridenti. Il concetto piu' caro al vaticano e che per primo viene propagandato e' il rispetto della vita!
Ma di quale vita si tratta? Evidentemente non quella che già esiste, non quella che combatte ogni giorno per il rispetto e la sopravvivenza. Ciò che sembra stare a cuore al vaticano è la vita in potenza, quella che è solo "concepita", quella che ancora non respira.
Noi invece difendiamo e lottiamo accanto e per le vite che ci sono già.
Per le vite de@ tant@ migrant@, arrestate e umiliate nei centri di accoglienza, C.I.E, C.A.R.A, sapendo bene che molte di queste strutture in italia sono gestite dalla caritas, dalla croce rossa, dalla misericordia...tutte organizzazioni cattoliche; per le vite di quant@ si battono ogni giorno per la difesa della salute e dell'ambiente, della terra (esiste qualcosa di più vivo di lei?!!).
Come sottovalutare il ruolo che la chiesa ha avuto proprio a Napoli nella lotta contro l'apertura della discarica di Chiaiano. Le cave in questione,infatti, sono state regalate dalla curia al governo, affinchè quest'ultimo potesse andare avanti nelle sue politiche di distruzione dei territori.
O come non ricordare le battaglie de@ cittadin@ laziali contro l'elettrosmog causato dall'indiscriminata proliferazione di antenne proprio di...radio vaticana?!! Così come, se guardiamo al diritto all'abitare, ci rendiamo subito conto di quanto questo ci venga negato perchè la Chiesa detiene la maggior parte delle proprietà sul territorio locale e nazionale. Questo già ci sembrerebbe sufficiente per dichiararci NO VAT; tuttavia non si può non tener conto del peso che la Chiesa ha nelle nostre vite di donne, trans, e lesbiche. Si parla di libertà di scelta ad interrompere una gravidanza o meno, ad essere eterosessuale o no, ad utilizzare metodi contraccettivi...ma allo stesso tempo si riparla di crocifisso nelle scuole che ti possa ricordare sin da adolescente che il sesso serve solo per procreare, che abortire è peccato perché uccidi una vita, che ti condiziona nelle tuo essere perché ti ricorda "l´etica" da seguire se vuoi essere una ragazzina con i valori che la società ti impone. Contemporaneamente, a completare il disegno di disciplinamento della vite, negli ospedali
troviamo gli obiettori di coscienza che cercano in tutti i modi di negarti la libertà di scelta e ricordarti che stai compiendo un omicidio, in televisione siamo costretti ad ascoltare le aberrità del nostro premier che ci "ricorda" che spegnere la macchina che tiene in vita una donna è una scelta assurda perché quest´ultima può ancora procreare, come nel caso di Eluana Englaro...come abbiamo fatto a non pensarci?!?.
A tutto questo noi rispondiamo dicendo scomunicateci tutt@ perchè la donna non è uno strumento di piacere, un oggetto da spostare da una parte all´altra, perché soggetto debole e quindi di facile sottomissione, un banco di prova per l´approvazione di leggi, non è nata per procreare, per essere l´angelo del focolare, né per accudire, né per curare.
Essere donna, lesbica, trans significa LIBERTA´, significa DIGNITA´, significa RISPETTO. Le lotte femministe, i movimenti lgbtiq ci hanno insegnato che bisogna rompere il muro di indifferenza, spezzare le catene del sessismo e urlare
forte il dissenso nei confronti di chi ci vorrebbe tutte uguali, tutte sottomesse ad un potere machista, tutte rassegnate alle discriminazioni che dobbiamo subire nella nostra quotidianità, alle violenze, morali o fisiche, che ormai sono davvero all´ordine del giorno. Eppure qualcuno che si oppose alla nascita di uno stato fascista e per di più cattolico c´è stato; oggi la No Vat ripercorre più che mai quella resistenza, quella voglia di esprimere i proprio bisogni, il desiderio di una democrazia possibile, quella vera, quella in cui non esistono categorie sessuali e razziali, e soprattutto si è antifascist@. Oggi la prerogativa del governo è quella di evocare famiglia ed eterosessualità come modelli sociali unici, eppure i leaders dei partiti, soprattutto cattolici, sono quasi tutti separati o divorziati, si dichiarano etero ed invece hanno rapporti con gay e trans, si dichiarano proibizionisti ed invece fanno uso di sostanze stupefacenti.

Forse qualcuno è un po´ confuso...Noi no invece, abbiamo chiaro in mente qual è il nostro obiettivo, si chiama AUTODETERMINAZIONE.

Collettivo Femminista Pachamama - Napoli

Links Utili:

Eventi

13/2/2010 14:00 > 13/2/2010 19:00