No Tav - Passeggiata in Clarea: la polizia esce dal cantiere: idranti, lacrimogeni contro i manifestanti. Per domenica iniziativa degli amministratori.

20 / 7 / 2013

Nella notte alcune centinaia di No Tav vanno verso le reti. 

Già nella giornata la valle era stata militarizzata con blocchi e controlli lungo le strade di accesso. Si parla di più di un centinaio di identificazioni con perquisizioni alle auto, per chi arrivava da fuori.

Partiti per raggiungere il cantiere, i manifestanti sono stati attaccati dalla polizia che questa volta presidiva l'esterno delle reti con idranti e lacromogeni.

Ci sono stati dei fermi mentre la presenza degli attivisti è continuata tutta la notte e poi all'alba i manifestanti  si sono riconcentrati a Giaglione.

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Intanto viene confermata l'iniziativa di un gruppo di amministratori della Valle di Susa vicini al movimento No Tav che proveranno, domenica prossima, a varcare la cosiddetta "zona rossa", cioè l'area vicina al cantiere di Chiomonte chiusa al passaggio da una ordinanza prefettizia.

A spiegare la decisione è stato Guido Fissore, consigliere comunale a Villarfocchiardo, presente nell'aula bunker delle Vallette per il maxi-processoai No Tav che si è tenuto il 19 luglio. «È un gesto simbolico per rivendicare il diritto dei cittadini a circolare liberamente nella Valle», ha detto Fissore, aggiungendo che, «in passato c'erano già state ordinanze di questo tipo, ma non valevano più di qualche giorno. Questa prevede un blocco fino a ottobre».