No Borders Train. Let's Make Europe. Milano - 21 giugno

21 / 6 / 2014

Partirà nel primo pomeriggio di domani 21 giugno dalla Stazione Centrale di Milano, il No Borders Train, il treno "spacca frontiere" che Sabato 21 Giugno, insieme ai rifugiati, si muoverà verso il confine con la Svizzera per sfidare le frontiere europee.

Ormai da mesi siamo "bombardati" da notizie fuorvianti circa l'emergenza sbarchi sulle coste italiane, parliamo di 50.000 persone arrivate da gennaio in Italia a fronte di migliaia di rifugiati (siriani, eritrei, somali) che affollano i tanti campi profughi allestiti in Libano o nei paesi del nord Africa. E giusto per dare qualche altro numero sono 165.000 i rifugiati che hanno presentato domanda in Germania al dicembre 2013 secondo l'UNHCR.

Nel frattempo sul territorio europeo - mentre il ministro Alfano continua a strillare ipocritamente contro l'Unione Europea avvallando poi per l'ennesima volte misure di accoglienza emergenziali che creano progetti paralleli allo SPRAR senza efficaci controlli sulla qualità dei servizi erogati dagli Enti Gestori coinvolti dal nuovo piano lasciando così i rifugiati abbandonati al loro destino - a nord le autorità di frontiera, in particolar modo quelle elvetiche, hanno ripristinato controlli serrati, nonostante gli accordi sulla libera circolazione con l'UE.

Richiedenti asilo e rifugiati, vengono così rispediti in Italia senza neppure poter presentare domanda di protezione internazionale, violando in questo modo anche le regole del Regolamento Dublino. Per questo, Sabato 21 giugno, proprio dopo la celebrazione della Giornata mondiale del Rifugiato, centinaia di attivisti e migranti raggiungeranno Milano partendo in carovana da diverse parti d'Italia, per poi raggiungere il confine Svizzero ed iniziare a dare concretezza a quell'asilo europeo invocato da tanti ma ancora ostaggio degli egoismi degli Stati/Nazione e dei confini sempre più strumento di stigma e disciplinamento contro centinaia e centinaia di rifugiati/persone che sono state obbligate ad allontanarsi dalle loro case per provare a costruirsi altrove un futuro degno.

Il No Borders Train punterà dritto sulla frontiera elvetica perché mettano fine alle prassi illegittime dei "respingimenti" contro chi chiede asilo. Perché se è vero che le norme europee prevedono che la richiesta di protezione internazionale venga presentata nel primo paese d'arrivo, è anche vero che richiedenti asilo e rifugiati hanno il diritto di potersi rivolgere ad un altro Stato, soprattutto quando, come sta avvenendo in Italia, non sono garantite condizioni degne di accoglienza, con migliaia di rifugiati abbandonati a loro tessi, costretti a vivere in palazzi e case occupate, a cui, grazie al "Piano Casa" di Renzi e Lupi è negato anche il diritto alla residenza e agli allacci delle utenze.

I veri protagonisti della giornata di domani saranno pertanto i movimenti, le lotte, la solidarietà, le battaglie di chi non è mai stato e non vuole essere complice della Fortezza Europa! Per questo "Let's Make Europe", quella vera, oltre le gabbie ed oltre i confini.

L'appello: Milano. Sabato 21 giugno - La nostra Europa non ha confini: un treno per violare le frontiere europee Questa ennesima "emergenza immigrazione", con migliaia di persone in fuga da guerre e violenze in approdo sulle coste italiane, porta con sé, come sempre, tutto il suo corollario di violazioni, prassi illegittime, deroghe ai diritti, ipocrisie e speculazioni. Accade nel mare del sud, dove ancora si muore, alla faccia di Mare Nostrum, così come alle frontiere interne dell'Europa che ingabbiano migliaia di persone nel primo paese d'approdo, passando per il "piano di accoglienza straordinaria" del governo, una nuova occasione per fare affari sulla pelle dei migranti. Si tratta di uno scenario che il risultato delle recenti elezioni europee rischia solo di aggravare trasformando l'Europa in un vero e proprio campo di battaglia in cui i confini giocano un ruolo determinante.

Chi arriva sulle coste italiane oggi fugge da violenze e persecuzioni. Per questo rivendichiamo la necessità di mettere in campo l'unica soluzione possibile per evitare le morti in mare e la speculazione dei trafficanti: la costruzione di percorsi di arrivo autorizzati e sicuri in Europa. Di fronte a questo le istituzioni europee e quelle nazionali tacciono.

Ma il viaggio in mare non è l'unica occasione in cui i migranti sono costretti a sfidare i confini europei. Perché un'altra odissea inizia una volta raggiunta l'Europa. Per chi rimane, il dispositivo dell'accoglienza messo in campo dal governo non è in grado di garantire null'altro se non mesi di attesa e assistenzialismo speculativo, aggravato dal fatto che ancora una volta sono stati aggirati i circuiti ufficiali dello SPRAR procedendo alla "distribuzione" dei profughi al miglior offerente. Non è un caso che migliaia di rifugiati abbandonati dalle istituzioni di questo paese siano costretti ad occupare casa come unica possibilità di assicurarsi un tetto, mente il governo, con il decreto Lupi, vorrebbe sottrargli anche il diritto alla residenza ed alle utenze.Per questo, per costruire e conquistare dal basso i diritti che altri continuano a negare, proponiamo a tutti di dar vita ad una rete di supporto. Una mappa di luoghi e contatti a disposizione di chi si muove per raggiungere altri Stati e di chi rimane e rischia di veder negata la sua domanda d'asilo, o vive in condizioni di accoglienza indegne in attesa di sapere cosa sarà del suo futuro dopo il 30 giugno, data di scadenza delle convenzioni del Ministero con i centri.

Ma oggi la questione dell'asilo e delle migrazioni interroga nell'immediato, come non mai, anche l'Europa, le sue geometrie, gli egoismi degli stati, la nostra possibilità di costruire uno spazio europeo che non sia dominato da austerity, precarietà e esclusioni. Nulla a che vedere con gli schiamazzi del Ministro Alfano che, mentre invoca la revisione di Dublino, continua a respingere verso la Grecia i rifugiati ai porti dell'Adriatico.

Gran parte dei migranti che arrivano in Italia mirano ad andarsene per raggiungere altri paesi. Ma mentre nel Vecchio Continente merci e finanze circolano liberamente, i confini bloccano e dividono, selezionano le persone rivelando tutta la loro ipocrisia. Così migliaia di "profughi" sono privati del loro diritto di scelta, costretti a rimanere ingabbiati in Italia oppure a pagare profumatamente gli sciacalli che sulle regole dell'Europa stanno facendo fortune.

Il 26 e 27 giugno prossimi il Consiglio europeo si riunirà a Bruxelles per discutere di frontiere, pattugliamenti e nuove regole operative. Negli stessi giorni arriverà nella capitale belga la "Marcia dei rifugiati" a cui parteciperemo insieme a centinaia di migranti ed attivisti da tutta Europa. Poco dopo, l'11 luglio, a Torino, i leader dei paesi europei si ritroveranno a discutere invece di (dis)occupazione giovanile. Questa agenda ufficiale è anche l'occasione per i movimenti (tutti) di costruire insieme un' agenda programmatica di lotte e conflitti, di battaglie e percorsi di condivisione, per continuare a tessere le fila di un movimento europeo di trasformazione.

Per questo invitiamo tutti a sfidare i confini dell'Europa insieme ai migranti ed ai rifugiati ingabbiati in questo Paese. Perché quello che sta avvenendo intorno alle frontiere che dividono l'Italia dalla Francia, la Svizzera e l'Austria ha bisogno di una risposta immediata. Per mettere fine alla violenza ed all'ipocrisia del confine, per sostenere la marcia dei rifugiati, per dare concretezza a quanto affermato nella Carta di Lampedusa, perché le frontiere dell'Europa sono un pezzo della nostra precarietà, tanto più oggi, quando la libertà di movimento è messa in discussione anche per gli stessi cittadini degli Stati membri.
Sosteniamo il no borders train. Per fermare l'ingiustizia dei confini europei.

Invitiamo tutti a raggiungere la Stazione Centrale di Milano, il prossimo sabato 21 giugno, alle ore 14.00, con carovane grandi e piccole, per poi partire in treno verso le frontiere europee, e violarle collettivamente, alla luce del sole, in tanti, rivendicando, insieme ai migranti, la nostra EUROPA senza confini.

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