«No Borders». Iniziativa al confine italo-francese

Verso la mobilitazione di domani "Ventimiglia città aperta"

13 / 7 / 2018

Un'iniziativa al confine italo-francese ha segnato la prima giornata di mobilitazione "Ventimiglia città aperta", lanciata dal Progetto 20 k per la libertà di movimento degli esseri umani e il permesso di soggiorno europeo. Mobilitazione che si concluderà domani, con una manifestazione a Ventimiglia per la quale si prevedono arrivi da diverse città italiane, e non solo.

La frontiera era militarizzata già dalle prime ore della mattina, di fronte all'annunciato tentativo di border crossing. Controlli a tappeto e traffico rallentato, schieramenti di polizia sia francese che italiana. Il clima di tensione era palpabile anche nella città di Ventimiglia con un dispiegamento massivo di forze dell'ordine e identificazioni di attiviste e attivisti.

Nonostante questo, decine di persone di sono dirette al confine, avanzando in maniera compatta fino a pochi metri dal blocco messo in atto dalle forze dell'ordine. «Nè con Salvini, nè con Macron» è lo slogan scandito dai manifestanti mentre sidirigevano verso la frontiera. Tende, giubbotti di salvataggio e una gigantesca scritta “no borders” fatta a pochi passi da uno dei confini più militarizzati d’Europa rappresentano un segnale non solo per il governo italiano e quello francese, ma per l’intera Unione Europea, complice della carneficina che si sta compiendo nel mar Mediterraneo e del trattamento disumano ricevuto dai migranti nei lager libici.

Ventimiglia

All’indomani del vertice dei ministri dell’interno dell’Ue, tenutosi a Innsbruck, che ha confermato la volontà europea di bloccare i flussi migratori e di rivedere al ribasso le già carenti politiche di accoglienza, l’iniziativa di oggi mira ad aprire uno spazio pubblico che rivendica il diritto a migrare, all’accoglienza, a una cittadinanza universale fatta di diritti e reddito.

La manifestazione di domani ribadirà con ancora più forza il fatto che esistono ancora tante persone in grado di opporsi con forza a quelle politiche che respingono ai confini migliaia di donne, uomini e bambini, lasciando transitare liberamente merci e capitali.