Niscemi - Arriva la vittoria al Tar dei comitati territoriali No Muos

17 / 2 / 2015

Intervista a Fabio D'alessandro, del Comitato No MUOS di Niscemi, a pochi giorni dalla sentenza del TAR che è stata accolta dai legali No MUOS e dal movimento in maniera molto positiva.

Di pochi giorni fa la sentenza del TAR di Palermo molto apprezzata dal movimento. Ci spieghi di cosa si tratta?

Dopo anni che continuiamo a dire che quella base non poteva essere autorizzata lì dove è, perché pericolosa e abusiva, un tribunale finalmente prende una posizione chiara a riguardo. Infatti la Corte ribadisce che la base di Niscemi ha sede all'interno della zona A di una riserva naturale, quindi inviolabile anche per i militari americani.

Inoltre la Corte si spinge anche oltre, perché afferma che tutto l'iter delle stesse autorizzazioni è molto viziato dalla mancanza di dati, dal fatto che non si è calcolata l'incidenza dell'opera sul traffico aereo, sulla popolazione umana delle vicinanze. Fra l'altro, rispetto alla pericolosità che il MUOS rappresenta per la popolazione, la Corte basa le sue considerazioni attingendo anche dallo studio effettuato dal prof. D'Amore.

La sentenza poi ci da ragione su un altro fronte. Infatti abbiamo da subito denunciato che Crocetta ha fatto un abile gioco linguistico parlando di “revoca della revoca”, quando in realtà quello che stava facendo era un atto illegale. La revoca è di fatto un annullamento e dunque annulla completamente le autorizzazioni per la costruzione del MUOS a cui si riferiva. Autorizzazioni quindi che, dopo la “revoca della revoca”, dovevano essere richieste. Questo passaggio ovviamente non è stato fatto.

Sono tutte questioni molto tecniche, di cui si è occupato il team legale e il team scientifico.

Fino ad ora i vari altri atti dei tribunali sono sempre scemati (ad esempio, basta solo ricordare il sequestro preventivo del Tribunale di Caltagirone nel 2012 e così via). Noi abbiamo festeggiato dunque questa sentenza come una vittoria perché, in qualche modo, c'è sempre stata nella percezione comune della popolazione la necessità di avere qualcuno che “certificasse” la pericolosità e l'abusivismo del MUOS.

Questa sentenza quindi cosa significa per il movimento?

Questo per noi è un passaggio positivo che può portare a una nuova mobilitazione perché sul tema della pericolosità del MUOS una buona fetta di popolazione di è già mobilitata in passato.

Dal mio punto di vista quindi questa sentenza può aprire una nuova fase, per molti versi simile a quella che abbiamo vissuto dopo la revoca delle autorizzazioni di Crocetta, quando con i blocchi stradali davanti la base dicevamo che non eravamo solo noi a dire che la costruzione del MUOS non poteva continuare ma che c'era anche un provvedimento regionale molto chiaro a riguardo. In quella fase, soprattutto nel primo periodo, molte persone sono state in Contrada Ulmo e hanno preso parte alle azioni di blocco dei mezzi degli operai e dei mezzi militari diretti alla base. Blocchi stradali che venivano vissuti dai più come ulteriormente legittimati dal provvedimento di Crocetta. Quindi la nuova fase che si potrebbe aprire è proprio questa qui, anche perché più volte il Sindaco di Niscemi e la parte della popolazione più “legalitaria” ha sempre detto che se, le tesi che portiamo avanti da anni fossero state supportate da una sentenza o un atto ufficiale, si sarebbero mossi con più facilità. Per capirci, il Sindaco di Niscemi dopo la sentenza ha fatto intendere che, così come accadde a settembre 2013 (quando venne costretto a mandare dei mezzi comunali a smontare le barricate che avevamo costruito sulla via che portava alla base), è disposto a fare delle azioni eclatanti conseguenti alla sentenza.

Come intende muoversi il movimento dopo la sentenza?

I binari su cui ci muoveremo sono due.

Il primo è più strettamente legato alla questione legale. Infatti ci aspettiamo che gli americani faranno appello al CGA (Consiglio di giustizia amministrativa per la Regione siciliana) per rivalersi sulla sentenza del TAR. Su questo fronte, i legali No MUOS hanno intenzione di battersi e difendere la sentenza.

Il secondo, più strettamente legato al territorio, riguarda la mobilitazione del movimento. Infatti, per quanto le sentenze siano solo carta, hanno comunque un certo effetto sulla popolazione in generale. Per esempio Niscemi ha accolto molto bene la sentenza (che si aspettava così positiva in questo momento di quiete assoluta). Abbiamo quindi intenzione di “utilizzare” la sentenza per ritornare in quanti più possibile a vivere costantemente Contrada Ulmo.

Abbiamo già in programma delle iniziative. Partiamo domenica prossima con un'assemblea pubblica a Niscemi per la costruzione di un otto marzo di lotta sul territorio niscemese. Nei prossimi giorni inoltre uscirà l'appello di indizione di una manifestazione per il 4 aprile. Per arrivare al 4 aprile abbiamo intenzione di costruire un percorso che innanzi tutto si occupi di decostruire la narrazione tossica che il governo sta portando avanti in base allo spauracchio dell'ISIS alle porte del paese. Narrazione che può portare a valutare il MUOS come strumento di difesa eccelso per l'Italia, e dunque delegittimare la sentenza e, ancora una volta, il movimento tutto.