Una settimana di annunci preoccupanti, mentre la regione frana

Nessun problema in Calabria. Ci pensano loro!

Tutti in fila per sostenere Qui, Quo, Qua

Utente: tobbia
23 / 2 / 2010

Oggi in Calabria ci sono diversi motivi per essere preoccupati. Una settimana fa la procura di Castrovillari ha iscritto nel registro degli indagati due responsabili della Syndial, società del gruppo ENI per la mancata bonifica dei terreni della piana di Sibari imbottiti dalle ferriti di zinco derivanti dal ciclo produttivo della Pertusola di Crotone. In 13 anni, solo alcuni dei siti contaminati sono stati individuati. Migliaia di tonnellate di sostanze inquinanti sono state sotterrate in località sconosciute, inquinando l’acqua, la terra e l’intero ciclo biologico. 

Destano apprensione anche le dichiarazioni del presidente della commissione parlamentare sulle ecomafie Gaetano Pecorella, secondo il quale i servizi segreti italiani impediscono che si arrivi alla verità nella vicenda delle navi dei veleni affondate al largo delle coste calabresi. 

Ancora più allarmante è l’annuncio che a causa del maltempo sono stati rinviati i carotaggi previsti nella valle del fiume Oliva, dove sarebbero state interrate scorie radioattive. Quando si faranno le analisi? Riusciremo a saperne di più prima della prossima estate? Evidentemente per noi calabresi questa non è più una priorità.
Suscitano paura e sgomento, inoltre, le valanghe di fango e le frane che stanno sbriciolando intere aree della regione. Le popolazioni sono state evacuate. Ci sono paesi isolati da giorni. 

Stranamente, però, nessuno si preoccupa del fatto che in giro circolino indisturbate centinaia di migliaia di persone - cosiddette “normali” - convinte che un miglioramento politico, sociale, culturale e morale di questa terra possa scaturire da un signore che produce scatolette di tonno, da un postfascista ex ultrà della Reggina o da uno che si chiama Agazio Loiero. Gli elettori delle prossime regionali, i votanti delle primarie, gli iscritti ai partiti e qualche altro buontempone, ripongono ogni speranza di cambiamento in Loiero, Callipo e Scopelliti. Ma perché allora non candidare pure Qui, Quo, Qua, Babbo Natale e la Befana? 

Claudio Dionesalvi
www.ciroma.org
www.terramara.it