Neanche una tenda per i migranti

24 / 9 / 2009

Mercoledì si è riunita la conferenza dei sindaci dell'Alto Bradano, che tra le altre cose doveva decidere se utilizzare una parte dei 10.000 euro stanziati dalla Regione Basilicata per far fronte ad emergenze in materia di immigrazione. Si doveva decidere se attrezzare una tendopoli per ospitare gli oltre 100 migranti, provenienti dal Burkina Faso, Ghana, Mali, che per ora vivono in casolari abbandonati nella zona di Boreano a pochi chilometro dal centro abitato di Venosa. Le condizioni di vita dei migranti, anche con il peggiorare delle condizioni metereologiche, si fanno sempre più dure. La protezione civile porta l'acqua ad intermittenza e i migranti sono sempre costretti a comprarsi l'acqua dagli agricoltori della zona. Tutto questo non fa altro che rendere sempre peggiori le loro condizioni di sopravvivenza.

Tornando alla conferenza dei sindaci, in via informale siamo venuti a conoscenza che è stato deciso di non utilizzare o meglio di non “sprecare” questi soldi per attrezzare un'area con tende e servizi, perchè il fenomeno è in via di esaurimento, ossia i migranti stanno lasciando queste terre perchè la raccolta dei pomodori è finita. Una posizione assurda questa dei sindaci e soprattutto della amministrazione comunale di Venosa. Come si fa a dire che è inutile utilizzare questi fondi per far fronte ad una emergenze che ribadiamo essere umanitaria e sanitaria.

A questi scempi noi del Comitato che con i migranti di Boreano ci passiamo del tempo e con i quali staremo in piazza a Venosa per il Clandestino Day, rispondiamo dicendo che prima di tutto i migranti da Boreano non se ne sono ancora andati e anche se fosse riteniamo che non è mai sprecato e tantomeno inutile utilizzare dei fondi pubblici per migliorare le condizioni di vita anche di una sola persona, italiana o straniera che sia. Ed inoltre diciamo che se gli amministratori si sarebbero adoperati a trovare una soluzione a metà agosto, ossia quando il comitato ha fatto presente il problema in un incontro nella sede del Comune, ad oggi almeno l'emergenza sarebbe stata risolta. E invece no, con la scusa dei tempi tecnici e della burocrazia si è fatto di tutto per far passare tempo, sapendo che per metà ottobre i migranti venuti per la raccolta dei pomodori sarebbero andati via, chi in sicilia per la raccolta delle arance e chi in trentino per la raccolta delle mele. E si, perchè è così che vivono, alla ricerca di un lavoro che gli permetta una vita dignitosa.

Da tutto questo si evince la voglia di non risolvere il problema. Ribadiamo che così facendo sono anche loro complici di tutti i meccanismi che portanto i migranti a vivere una vita di merda, al pari dei trafficanti di persone, quelli che li trasportano dall' Africa fino a Lampedusa, al pari della polizia Libica che li segrega e violenta.

COMITATO PER LA DIFESA DEI MIGRANTI