Si è tenuta sabato 5 febbraio presso
gli spazi del Laboratorio Insurgencia l’assemblea pubblica che aprirà la fase
costituente della rete dei comitati in difesa dei beni comuni. Dopo anni di
lotte sui singoli territori giunge il momento di fare un salto di qualità per i
comitati di Napoli e provincia che si sono battuti contro discariche ed
inceneritori. Le lotte degli ultimi anni hanno prodotto centinaia di nuovi
attivisti che hanno cambiato le loro vite. Nuovi attivisti che possiamo
definire studenti, precari, giovani, ma anche e soprattutto pensionati,
disoccupati, casalinghe, maestre, infermieri, medici, impiegati e nonni.
Comitati che hanno allargato la loro sfera d’interesse, partendo dalla lotta
contro discariche ed inceneritori sui propri territori stanno affrontando la
campagna contro la privatizzazione dell’acqua e contro il ritorno all’energia
nucleare che vedrà entro quest’anno gli italiano andare a votare i referendum.
L’idea venuta fuori è stata quella di costruire un soggetto unico che si occupi
delle battaglie legate al piano rifiuti, ma anche a tutte le lotte in difesa
dei beni comuni perché abbiamo oggi il dovere e la responsabilità di
raccogliere una grande disponibilità all’attivismo che si è prodotta nei
territori ma anche da parte di singoli cittadini che non per forza abitano
accanto ad una discarica.
All’assemblea pubblica hanno partecipato i comitati di Chiaiano, Mugnano,
Giugliano, Marano, studenti e precari di Quarto prossima tappa delle battaglie
contro discariche ed inceneritori, ma anche attivisti di Terzigno, dei comitati
di quartiere dei Colli Aminei e di Capodimonte, ed una delegazione di Taranto dei comitati
contro le discariche .
Stiamo compiendo un passaggio importante che caratterizzerà le prossime battaglie ambientali a Napoli ed in Campania.
Da un lato i comitati continueranno a vivere sui territori facendo lavoro da comitato di quartiere, occupandosi della vivibilità, della qualità dei servizi, mentre nella rete si agirà nella battaglia più complessiva contro l’intero piano rifiuti e contro il saccheggio dei beni comuni.
Al centro dell’agenda della nuova rete le campagne referendarie su acqua e nucleare, oltre ovviamente alla battaglia con i cittadini di Quarto contro la discarica voluta dal Presidente della Provincia Luigi Cesaro.
Per la fine del mese di
febbraio anche la presentazione alla città di Napoli della Rete con la presenza
di attivisti delle reti nazionali in difesa dell’ambiente, ma anche con il
contributo di docenti e ricercatori che si sono messi al servizio dei movimenti
in difesa dei beni comuni.
L’assemblea ha assunto la necessità di costruire ampie convergenze nella
societa civile, nel mondo del lavoro e dell’associazionismo intorno alla
proposta di piano alternativo dei rifiuti incentrato intorno al TMM –
trattamento meccanico manuale. La Rete da subito assume la battaglia dei
comitati e dei cittadini di Quarto
contro la discarica a cominciare dalla partecipazione alla manifestazione di
domenica 6 febbraio. L’assemblea ha condiviso la necessità di contribuire alla
discussione ed all’iniziativa politica dei percorsi di ricomposizione nelle
lotte a livello nazionale come Uniti contro la crisi.
In conclusione l’assemblea ha posto nell’agenda politica la manifestazione del prossimo 26 marzo a Roma contro la privatizzazione dell’acqua, ed ha raccolto gli spunti e le riflessioni intorno alla giornata di mobilitazione delle donne del prossimo 13 febbraio.
La Rete si è nuovamente convocata con scadenza settimanale a cominciare da Venerdi’ 11 febbraio.
Nasce “Commons!” dunque, la nuova evoluzione dei comitati.
L’assemblea costituente di “Commons!” – Rete dei comitati per i beni comuni di Napoli e provincia