I precari dello spettacolo verso un percorso comune

Napoli - Verso l'assemblea pubblica delle lavoratrici e dei lavoratori dello spettacolo

Percorsi contro la crisi

17 / 11 / 2010

E' un autunno pesantissimo per il paese.

La crisi, questo fantasma che ha abitato l'immaginario collettivo globale per due anni, oggi fa sentire la sua presenza ingombrante, modificando e mortificando sempre di più la qualità della vita dei singoli, agendo negli spazi di vita e di lavoro, perpetuando l'assenza di tutele, garanzie e politiche sociali.

L'autunno di questo paese è quello che segue la manovra finanziaria “lacrime e sangue”, la manovra che in nome dell'austerity europea e dello spauracchio Grecia, ha dato mandato al ministro Tremonti di tagliare la spesa pubblica in tutti quegli ambiti bollati dal fardello dell'inutilità e dell'improduttività economica, di cui fanno parte essenzialmente tutti i settori legati ai saperi ed alla cultura.

E' questo pure l'autunno che segue l'attacco di Marchionne al contratto nazionale di lavoro, ai diritti degli operai metalmeccanici, messi in discussione e svenduti in nome della ripresa.

È l'autunno della chiusura di tutte le grandi, piccole e medie imprese che continuano a lasciare senza occupazione migliaia di ex lavoratori, oggi abitanti sempre più numerosi del settore sempre più largo e variabile del non-lavoro o del lavoro non retribuito. Nonostante questo clima pesante e assolutamente privo di speranze, nasce e si sviluppa con forza l'idea e l'esigenza di ricomporre il dissenso e l'esasperazione in un percorso comune, unitario e compatto, che ha avuto il suo punto di origine nella grande manifestazione indetta dalla FIOM a Roma il 16 Ottobre.

Percorso che provi a far parlare la stessa lingua a tutti quanti hanno pagato e stanno pagando le scelte sbagliate, l'opportunismo emergenziale 'immobilismo politico del Governo.

I settori della precarietà diffusa hanno, a nostro parere, la profonda e reale esigenza di rincontrarsi in un percorso di lotta comune.

Ne è l'esempio il corteo nazionale dei precari della scuola del 30 ottobre scorso che ha visto scendere in piazza a Napoli oltre 5000 persone.

Al fianco dei precari della scuola c'erano gli operai di Pomigliano, i comitati in difesa della salute e dell'ambiente, gli studenti universitari e medi per sottolineare che ogni lotta appartiene a tutti e che in un momento così difficile e drammatico per il paese l'unica strada percorribile è quella dell'unione delle lotte.In questa esigenza ricompositiva, in questo estremo bisogno di unità e compattezza, si iscrive l'appello che rivolgiamo a tutti quei lavoratori e a quelle lavoratrici che oggi compongono il frastagliato tessuto del mondo delle arti e dello spettacolo, convinti che questo sia certamente uno dei luoghi ove lo sfruttamento della precarietà senza alternativa, la mortificazione delle scelte obbligate dai tagli imposti dalla crisi, faccia sentire forte il suo peso.

Facciamo questo appello consapevoli oltretutto di abitare uno spazio geografico e politico, quello del Meridione d'Italia, ed in particolare quello della metropoli partenopea, ove a scapito di un humus e di un patrimonio ricchissimo di esperienze originali, eccedenti, e di altissima qualità, la vita di chi ha deciso di dedicare l'esistenza alarte, deve essere segnata inevitabilmente dal ricatto che impone o l'emigrazione o la ricerca di mille espedienti per assicurarsi quanto meno la sopravvivenza.

Noi non crediamo che questa subalternità debba essere più considerata come un dato ineluttabile e incancellabile.

Riteniamo che quello dell'arte de dello spettacolo sia un settore che meriti la revisione delle forme contrattuali che vivono di non- regolamenti.

Luoghi di formazione dignitosi per chi sceglie di fare dell'arte la propria ragione di vita, spazi adeguati e mezzi necessari alle produzioni creative accessibili a tutti.

Il mondo dello spettacolo e dell'arte sostanzia moltissimo la richiesta di nuovo welfare e di reddito di cittadinanza, perché è uno dei settori nel quali si manifesta maggiormente il fatto che parlare di reddito a Sud significa possibilità concreta di scegliere della propria vita, di decidere liberamente, senza il cappio della sopravvivenza al collo, se partire o restare. Questo appello ha il senso di provare a lanciare una sfida concreta, un appuntamento tra attori, registi, coreografi, musicisti, ballerini, pedagoghi delle arti, artisti di strada, doppiatori, truccatori, sarti, costumisti, fotografi, operatori video, pittori, scultori, macchinisti, tecnici audio e luci, organizzatori, produttori, teatri, musei, che in ogni forma, ufficiale o clandestina, con ogni mansione, tecnica o creativa, attraversano il settore delle arti e dello spettacolo.

La precarietà lavorativa ed esistenziale a cui è stato condannato il mondo della cultura e del sapere non prevede gerarchie, coinvolge tutti/e necessita di una riposta ribelle da parte di tutti/e.

La nostra proposta è quella di costruire una grande assemblea plurale il 22 novembre ore 17:00 presso l'università orientale, palazzo giusso, aula Matteo Ripa, rivolta a tutti i lavoratori e le lavoratrici delle arti e dello spettacolo della città dalla quale partire affinché possa diventare un luogo di incontro permanente per costruire date di mobilitazione al fianco di altri per chiedere e ottenere spazi, reddito e dignità!

 

Laboratorio Occupato Insurgencia

Lavoratrici e Lavoratori dello spettacolo Napoli

Assemblea dei Precari del Madre

Alternative Visuali

Emma Dante – regista

Nunzia Schiano – attrice

Tonia Garante – attrice

Compagnia Quartiatri

Teatro Baban

Ulderico Pesce - attore

Sangue Mostro

Associazione Borderline

Broken Spuork

Tony Bruno - fumettista

Knef Krew – Ballerini

13 Bastardi

Ital Good Vibration

Malamore Teatro

Rouge Spazi Pubblici Autogestiti

Maurizio Capone e Bungt Bangt

Rosario Dello Iacovo - manager

Pastafina Sound

Peppe Lanzetta - Attore

Brunella Selo