L'opposizione all'articolo 25 del Decreto CrescItalia

Napoli: occupata sede dell'Azienda Napoletana Mobilità

Parte la campagna contro la privatizzazione dei servizi pubblici

14 / 2 / 2012

Un gruppo di circa 50 persone tra attivisti della Rete Commons, militanti del centro sociale Insurgencia, i collettivi studenteschi che animano lo pazio del DADA (Dipartimento Autogestito Dell'Alternativa) e i lavoratori autoferrotranvieri del USB hanno occupato stamane la sede centrale dell’ANM (azienda napoletana mobilità) per lanciare la campagna contro la privatizzazione dei servizi pubblici. L’articolo 25 del decreto Crescitalia del governo Monti, prevede infatti entro il 2015 la messa a gara di tutti i servizi pubblici locali. Dai trasporti alla raccolta dei rifiuti tutti i servizi pubblici che oggi sono gestiti dai Comuni rischiano di finire nelle mani dei privati. Intanto a causa dei tagli delle Regioni e del governo centrale, le aziende che gestiscono i servizi sui territori vivono sempre di più di un peggioramento della qualità del servizio e della retribuzione dei lavoratori. Il pareggio di bilancio ed il patto di stabilità interno, unito alla natura di s.p.a. delle aziende che gestiscono i servizi nelle città rischiano di agevolare ulteriormente il processo di privatizzazione aperto dal decreto del governo Monti.

Gli occupanti dopo aver esposto uno striscione all’ingresso, sono saliti al secondo piano dove hanno tenuto un incontro con l’amministratore delegato dell’ANM Renato Muratore.All’incrontro hanno preso parte anche i lavoratori del USB che hanno esposto le difficoltà dovute al peggioramento della qualità del servizio ed il rischio dei tagli ai salari che potrebbero essere inseriti nel prossimo piano industriale. L’ANM sta dimostrando incapacità gestionali e la prossima ristrutturazione aziendale potrebbe portare ad ulteriore peggioramento del servizio per i cittadini e delle condizioni di lavoro per i dipendenti.Si apre in questo modo la campagna contro il decreto CrescItalia lanciata da diverse realtà di movimento. Poche settimane fa a Roma i movimenti avevano occupato le sedi di aziende municipalizzate romane come l’ATAC, l’AMA e l’ACEA. Nei prossimi giorni continuerà la mobilitazione anchre a Napoli attraverso bliz, occupazioni ed incontri con i lavoratori delle aziende, che stando al decreto del governo Monti rischiano di trovarsi entro il 2015 senza lavoro.L’ondata di privatizzazioni che può scaturire dalle manovre del governo Monti, a cominciare dai servizi pubblici locali, rischia di ridurre il nostro paese nelle condizioni della Grecia, sottoposti al ricatto perenne della Bce e del Fondo Monetario Internazionale.I servizi pubblici sono beni comuni che vanno difesi con i denti davanti ad un modello di società che banchieri e professori ci propongono e che vede il saccheggio dei beni comuni, la dismissione dei diritti e la perdita dei livelli occupazionali.Al termine dell’incontro con il direttore Muratore gli attivisti hanno attraversato gli uffici della direzione centrale del ANM distribuendo volantini e spiegando ai lavoratori dell’aziende cosa prevede il decreto del governo Monti.

Rete Commons
rete dei comitati per i beni comuni di Napoli e provincia

DADA - Università Federico II di Napoli

USB Trasporti Campania

occupazione dell'anm_napoli