Napoli: mentre il Consiglio Comunale discute di Bagnoli, viene occupato l'Hotel Tiberio

Il commento del Consigliere Rinaldi all'occupazione dell'Hotel Tiberio

19 / 4 / 2013

di Pietro Rinaldi - Consigliere Comunale di Napoli.


Un gruppo di famiglie napoletane, giovani precari, studenti e richiedenti asilo hanno cercato - ieri - di riaprire a fini abitativi l'hotel tiberio, sfarzoso e lussuoso albergo alle porte di Napoli, Napoli est.
Immediatamente, questura e magistratura si sono attivate per porre termine all'esperienza, ma certo non sarà possibile silenziare il bisogno abitativo che questa iniziativa propone, così come non sarà possibile silenziare lo scandalo di un enorme complesso a 4 stelle lasciato oggi all'abbandono; 
una iniziativa illecita qualcuno penserà e qualcun altro dirà, illecita si, ma sicuramente non ingiusta, nel momento in cui la sofferenza sociale pervade la vita di tantissimi cittadini napoletani.
Con una iniziativa insieme provocatoria e di denuncia sociale, si è riusciti a far emergere un diritto sacrosanto, facendo emergere i paradossi della città, paradossi come quelli di un hotel, come il Tiberio e la sua strana storia, in cui neanche la magistratura, che pure chiede con zelante e appassionata urgenza lo sgombero, non sa dire con esattezza di chi sia.
Ma tant'è, la strana storia del Tiberio non è ancora finita, da proprietà privata a proprietà pubblica, per essere rivendicato legittimamente al patrimonio comune dei cittadini, che non sopportono un tale scempio, infatti è semplicemente assurdo che proprio a Napoli, città in cui l'esigenza e il bisogno abitativo toccano punte enormi vi sia una struttura così lussuosa e accogliente lasciata all'incuria o peggio ancora alla colpevole utilizzazione di chissà chi, visto che comunque è stato possibile verificare che in qualche modo qualcuno lo utilizza e apparentemente non esattamente a fini sociali. Ma questa sarà una questione che seguiremo con attenzione nei prossimi giorni e di certo nessuno pensi di aver messo la parola fine a questa strana vicenda napoletana.
Tutto questo accadeva nel mentre in consiglio comunale si discuteva di Bagnoli, del suo futuro e dell'idea che occorre sostenere per il rilancio dell'area ovest della città.
Sono stato tra coloro che hanno chiesto il rinvio della discussione.
Una scelta dovuta innanzitutto all'assenza di una proposta compiuta da parte dell'amministrazione, ma soprattutto per un altro motivo.
Infatti, sono convinto, che sul tema Bagnoli sia dovere dell'amministrazione, del consiglio comunale e del Sindaco, formalizzare un luogo di vera partecipazione di quelle innumerevoli esperienze del territorio ove poter aprire una fase di confronto, per giungere ad una decisione partecipata e condivisa delle scelte che dovranno riguardare il destino di Bagnoli.
Occorre dimostrare proprio in un momento di difficoltà della città e dell'amministrazione che l'idee di partecipazione vivranno un nuovo e più intenso sviluppo, sganciandosi dalle pastoie burocratiche e normartivistiche di questi primi due anni di esperienza amministrativa.
Sono convinto della necessità di aprire questa nuova fase non solo per riattualizzare il tema della partecipazione, ma perchè sono convinto che sull'intera vicenda di Bagnoli occorrerà avere la capacità di determinare una vera e propria vertenza nazionale con al centro il tema della bonifica dell'intera area, e che per far questo sia necessario chiamare a raccolta tutte le forze vive e sane della città ed innanzitutto tutte quelle forze che hanno animato in questi anni il dibattito pubblico sull'area di Bagnoli. 
Il Sindaco può farsi promotore di questa iniziativa e per questo motivo, ossia per aprire una fase di vera e consapevole confronto tra tutti i protagonisti di quel territorio che il rinvio della discussione ha avuto senso, appunto per potere istruire in modo partecipato il dibattito che poi il consiglio comunale svolgerà. 
Ci auguriamo che una così importante aspettativa non venga delusa, perchè è assolutamente necessario determinare una vera e propria alleanza tra tutte quelle forze sane dell'area per poter aspirare ad aprire veramente e seriamente una vertenza nazionale, con l'obiettivo di vincere. 
Lascia infatti qualche legittimo sospetto il susseguirsi di eventi come l'incendio di CdS prima, il sequestro dei suoli di Bagnoli Futura, tutti eventi che vanno ben compresi per poter giungere a posizioni di contrasto assoluto ad ogni possibile speculazione di quei corvi e poteri forti della città i cui appetiti non sono mai sopiti.
Mi auguro quindi che l'amministrazione voglia ascoltare l'invito che gli viene rivolto dal territorio, e che sappia anche nelle prossime settimane giungere finalmente a quel rinnovamento necessario per poter più autorevolmente parlare con la città, per poter convocare gli stati generali per una rivendicazione collettiva e condivisa della ripresa delle sorti di Napoli.
Abbiamo appreso dal principale quotidiano cittadino che il Sindaco entro la prima settimana di maggio provvederà. 
Abbiamo già dichiarato pensiamo che il ritardo accumulato sia enorme, ma aspetteremo fiduciosi e pazienti, nonostante l'urgenza che sentiamo, ma ci auguriamo che il tempo necessario sia proporzionato alla qualità del rinnovamento invocato.