Al Convegno organizzato da il Mattino al Teatro Mercadante di Napoli, al quale ha partecipato anche il premier Gentiloni, si presentano anche studenti, precari e disoccupati, per contestare chi da anni sta affamando il Sud e continua a fare passerelle elettorali nella città partenopea. La polizia ha bloccato i contestatori con tre violente cariche, durante le quali sono state fermate due persone, poi rilasciate. Qui il video sulla pagina facebook di Globalproject.info.
Stamane il quotidiano Il Mattino ha organizzato un convegno
dal titolo «Avere vent'anni al Sud» alla presenza del Premier Gentiloni, del
ministro De Vincenti e di numerose altre istituzioni locali e nazionali.
L'ennesima kermesse in pompa magna, organizzata proprio da quel quotidiano
cittadino che in questa città sa solo fare da megafono alle istanze dei poteri
forti e attaccare quotidianamente sulle proprie pagine le istanze dei deboli e
soprattutto quelle delle nuove generazioni che provano rispondere al deserto
sociale ed economico di questi territori, organizzandosi.
Stamane gli unici a non essere invitati a questa pagliacciata erano i ventenni
del Sud, quelli che non hanno alcun futuro e che per costruirsi una vita sono
costretti ad emigrare.
E così, come sempre accade quando si organizzano convegni a porte chiuse che
parlano di problemi sociali senza coinvolgere gli attori e le attrici di quei
disagi, la kermesse del quotidiano di Caltagirone è finita con due vergognose
cariche su decine di ventenni disarmati, che giustamente contestavano
l'autoreferenzialità di questi signori che si vedono per auto-celebrare le
proprie responsabilità nella distruzione di una generazione.
Al convegno era presente anche il Presidente dell'Istituto Svimez, il rapporto
che ogni anno fa fare un bagno di realtà alla propaganda dei governi e racconta
il sud per quello che è, la regione con i redditi più bassi d'Europa.
Allora fate una cosa, cercatela in quei numeri la motivazione della nostra
rabbia!
Siamo stanchi delle vostre parole a porte chiuse!
Vogliamo riprenderci il futuro che ci avete sottratto!
Insurgencia