Napoli - 30 aprile - Lunghi coltelli e mazze da baseball al “kesté”, piazza universitaria.

1 / 5 / 2011

Nella notte tra 29 e il 30 aprile, piazza San Giovanni Maggiore Pignatelli, antistante palazzo Giusso, è stata il teatro di un'azione intimidatoria di gravissima entità....

Dopo una giornata già contraddistinta da una feroce aggressione fascista ai danni di tre studenti della facoltà di Lettere e Filosofia (vedi allegato il comunicato di ieri), durante una festa organizzata per finanziare la “Freedom Flottilla” nella sede storica dell'Orientale Palazzo Giusso, improvvisamente una decina di individui, armati di coltelli con lame di 20 centimetri e mazze da baseball, ha messo in atto un vero e proprio raid intimidatorio ai danni di chi era alla festa e di chi sostava nella piazza antistante l'università, seminando il panico indistintamente. In pochi attimi di confusione alcuni studenti sono rimasti lievemente feriti ma fortunatamente si è evitato il peggio.

Mai si era assistito ad una simile aggressione in una piazza così singolare nel centro storico napoletano. Per tutti e tutte noi piazza San Giovanni Maggiore Pignatelli (o piazza “kesté”, come tutti la chiamano per via del locale lì presente) è la piazza della movida napoletana e del movimento studentesco che ha caratterizzato gli ultimi anni delle nostre vite. Una piazza che negli anni è sempre stata contraddistinta dalla tranquillità con cui studenti e abitanti del quartiere vivono le notti napoletane, provando anche a superare le difficoltà della convivenza che in altre città d'Italia hanno portato alla nascita di odiosi divieti e assurde misure repressive.

Questa è una piazza che deve essere salvaguardata, ne deve essere tutelata la libertà e l'anomalia, e per questo insieme dovremmo avere la capacità di incarnare la sua autodifesa.

Quello che è successo tra il 29 e il 30 è estremamente preoccupante perché, insieme alle coltellate inferte ai tre studenti di lettere, mette tutti noi davanti all'evidenza che la nostra sicurezza collettiva è vulnerabile. Non si tratta, come qualcuno la vuole definire, di una lotta tra rossi e neri nostalgici degli anni 70, ma di ciò che la nostra città potrebbe diventare se personaggi come Lettieri daranno spazio, politico e fisico, ai “ragazzotti” di Casapound o di altre organizzazioni neofasciste. Personaggi come Tarantino, candidato nella lista “Liberi per Lettieri” e al tempo stesso militante di Casapound, protagonista dell'aggressione con le lame agli studenti di Lettere, e tutti quelli che si prendono il lusso di aggredire giovani solo perché hanno la parvenza di essere di “sinistra”, perché gay o perché in qualche modo diversi.

Le piazze e le università della nostra città devono essere difese da tutti coloro che le vivono quotidianamente e certi episodi vanno stigmatizzati con forza, prima che qualcuno provi a portare la barbarie anche nei nostri luoghi di socialità, prima che il centro della nostra città diventi un luogo blindato e presidiato 24 ore su 24 da polizia e carabinieri. Dobbiamo presidiare le strade e la vita politica della città con la gioia tenace che ci fa stare, nonostante la miseria del presente, nelle università e nelle lotte sociali. Non possiamo continuare nella precarietà a vendere i nostri corpi per 4 euro all'ora, a bere acqua contaminata, a respirare diossina, in una metropoli sommersa dall'immondizia e per di più invasa dagli squadristi, protetti e sostenuti da pezzi della classe dirigente, dalla polizia e dalla criminalità organizzata.

In questa dura fase di attacchi ai diritti su tutti i fronti da parte di una classe politica, incapace o criminale, che volutamente concede spazio ai picchiatori, capiamo che l'unico argine a questa deriva è politico. Sta nella capacità di presidiare gli spazi che viviamo quotidianamente, con la qualità e la forza della potente anomalia di convivenza che vogliamo continuare ad incarnare.

 Aula Flex - Z.E.R.O 81 ( Zone di esperienze Ribelli)

Comunicato 29 aprile 2011