Napoli - #13N giornata di mobilitazione contro la Buona Scuola del Governo Renzi

Corteo caricato mentre si avvicinava alla sede di Confindustria.

13 / 11 / 2015

La giornata di oggi ci ha raccontato di tante cose.

Avremmo voluto che raccontasse dell’infamia della cosiddetta “alternanza scuola-lavoro” che sotto una dicitura suggestiva nasconde uno dei peggiori meccanismi di sfruttamento messi in campo dai governi degli ultimi, producendo manodopera più o meno qualificata a costo zero a uso e servizio delle aziende, senza invece fornire alcun beneficio reale agli studenti.

Avremmo voluto che raccontasse del caro libri, dei prezzi degli abbonamenti per i trasporti pubblici, di cosa vuol dire vivere la scuola pubblica a Sud.

Ancora avremmo voluto che raccontasse del biocidio, di quell’imponente processo di devastazione ambientale, che media e istituzioni vorrebbero risolto nei provvedimenti sulle ecoballe che prenderà la giunta De Luca.

Avremmo voluto dire che c’è molto di più di questo: inceneritori, discariche abusive e non, roghi e interramenti di rifiuti tossici sono solo degli esempi.

Quello che ci ha raccontato la giornata di oggi invece è la reazione autoritaria e feroce delle forze dell’ordine a un corteo di 10mila studenti che sfilava per le strade del centro. La difesa ottusa delle strade vetrina della Napoli bene. Gli studenti avrebbero dovuto raggiungere la sede di Confindustria in Piazza dei Martiri, e per farlo avrebbe dovuto percorrere Via Chiaia: evidentemente le forze reazionarie della città non erano disposte a vedere turbate la vie dello shopping a tre o quattro zeri, a ogni costo. E la quiete dell’alta borghesia napoletana è costata due fermi, teste aperte, e decine di studenti feriti. Una carica violenta, a freddo, seguita da un’altra ancora più violenta che ha attaccato il corteo alle spalle isolando una parte dei manifestanti, sui quali la celere si è accanita. Giovani trascinati a terra per i capelli, facce premute contro l’asfalto e denti spezzati. 

Lo specifichiamo, ma è evidente: non ci fermeremo.

Abbiamo intenzione di rilanciare la mobilitazione, soprattutto dopo quello che è successo, ancora più convinti delle nostre ragioni. Domani mattina alle 10:00 ci vedremo all’Ex Opg Occupato per una conferenza stampa, a cui prenderanno parte anche i ragazzi fermati e feriti durante il corteo.

Non avete fermato il vento, forse non gli avete fatto neanche perdere tempo.