Napoli. 1° torneo "Gioco anch'io". Diamo un calcio al razzismo!

27 / 4 / 2012

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Un mesetto per organizzarlo e farlo nascere, 24 ore per vederlo crescere e darci soddisfazioni.

E’ questo il torneo “Gioco anch’io”, la risposta a chi crede che non esista un altro calcio.

La risposta a chi crede che esista solo ed esclusivamente un’elitè di calciatori ed organizzatori.

La risposta a chi specula sui sogni di tifosi ed appassionati.

Forse è proprio per questo che diverse realtà come Napoli, Ancona, Bologna e Padova hanno voluto, in maniera del tutto involontaria, organizzare questa manifestazione nel giorno della Liberazione, per liberarci. Liberarci da quelle misure restrittive che non vogliono ammettere migranti tesserati in Figc. Liberarci dalle misure cautelari che affondano il concetto di passione per lo sport e mettono il tifo ed i tifosi in condizioni marginali rispetto all’ambito aggregativo. Liberarci dai potentati e dalle organizzazioni criminali che svendono le passioni della gente e le vite di appassionati per un risultato esatto, truccando le partite.

Oggi è con la campagna “Gioco anch’io” che rispondiamo ai “più”. Abbiamo e siamo riusciti a coinvolgere un po’ tutti in questa nuova esperienza che, ci teniamo a dire, vogliamo continuare a seguire. Hanno partecipato decine di giovani in questo torneo, sui campetti comunali nel Rione Lieti a Capodimonte. Le squadre più disparate, quelle organizzate e quelle no, quelle con le divise e quelle no, ma tutte con una cosa in comune il conoscersi ed affrontarsi nel miglior modo possibile, lealmente. Abbiamo voluto anche che tutte queste persone fossero insieme in un momento in cui la città è silente , ma viva lo stesso, la partita del Napoli. Mettendo insieme persone di diverse età, diversa estrazione sociale ma con una stessa passione, il gioco del calcio. Le passioni sono una caratteristiche di chi non ha barriere, non ha confini. Le passioni fanno attraversare oceani e terre per fare vedere, toccare, ciò che è il nostro interesse. Le passioni ci rendono vivi e fanno si che continuiamo ad esserlo, magari riuscendo a rendere vivo anche qualcun altro. Per la cronaca il torneo è stato vinto dall’Afronapoli, squadra composta da migranti del nord africa con capoverdiani e brasiliani, che milita ed ha stravinto il campionato Aics di Napoli, ma che per le politiche discriminatorie imposte dalla Figc non può confrontarsi in un campionato federale. E’ questo lo spirito che noi abbiamo voluto mettere nella campagna “Gioco anch’io”, abbiamo voluto sottolineare la voglia che hanno le persone, attraverso lo sport, di conoscere e farsi conoscere, in modo da dare un senso e uno spiraglio per un altro calcio possibile.