VERONA — Un comma della Finanziaria del 2007, che riprende la legge Biagi. E’ in quelle righe che stabiliscono la responsabilità di un’azienda committente nei confronti dei lavoratori delle ditte che per essa lavorano in appalto o subappalto, che potrebbe trovare uno snodo la vicenda dei manifestanti che da giorni stazionano davanti ai cancelli della Mondadori. Quelli che anche ieri erano lì e che nel pomeriggio hanno bloccato di nuovo i cancelli, con tanto di arrivo di una decina di agenti della polizia in tenuta antisommossa che, verso le 19,30, li hanno fatti desistere.
I lavoratori della cooperativa Rm, che a sua volta operava per conto della Finservice, la società in liquidazione volontaria che seguiva per l’azienda editoriale il comparto logistico. «Davanti ai cancelli non c’era alcun dipendente Finservice», spiega il liquidatore Luigi Braga. Perchè quelli rimasti senza soldi da mesi sono gli «interinali», quelli che «tecnicamente » non si possono definire dipendenti. Ma sono, a tutti gli effetti, lavoratori come gli altri. Oramai è davvero una guerra tra poveri, che si gioca sul filo delle definizioni.
E’ su questo che si dovrebbe basare anche la causa che Roberto Malesani, avvocato del sindacato Adl-Cobas, sta preparando. «Stando a quella norma della Finanziaria - spiega - la Mondadori ha la responsabilità diretta anche verso questi lavoratori, sia per quanto riguarda gli stipendi che il trattamento di fine rapporto. Informeremo anche l’Inps per il recupero dei contributi». Tre lettere di sollecito partiranno nei confronti di Rm, Finservice e Mondadori. E copia sarà inviata anche al prefetto, al Comune e al questore.
«I nostri dipendenti - spiega Braga - sono stati pagati fino ad aprile e stiamo provvedendo al pagamento del mese di maggio. Durante la mia gestione di liquidazione che è iniziata il 27 aprile non sono stati utilizzati soldi ad eccesione del pagamento dei dipendenti Finservice. Dalla Mondadori abbiamo un credito per fatture emesse che, spero, potrà presto essere onorato». Quel cavillo della Finanziaria 2007 apre anche un altro fronte. Quello penale. Quello dell’esposto della Mondadori per il blocco dei cancelli di martedì scorso, che potrebbe portare a una denuncia dei manifestanti per violenza privata. «Il fatto che l’azienda sia responsabile anche dei dipendenti delle aziende appaltatrici implica per loro anche il legittimo diritto allo sciopero e alla protesta», sostiene Malesani. Intanto il tavolo che si doveva tenere in prefettura con il gruppo Pozzoni, proprietario di Mondadori Printing, è stato fissato per il 26 giugno, tra una settimana. Notizia che arrivata ai manifestanti ha fatto scattare di nuovo il blocco dei cancelli. «Non ci si rende conto della gravità della situazione - ha commentato l’avvocato Malesani - Sono scelte irresponsabili ». E verso sera si è aperta la possibilità di anticiparlo ad oggi, quel tavolo.
Tratto da: Corriere del Veneto - Verona