Se lasciate incontrollate le politiche d’austerità potrebbero mettere a rischio di povertà tra i 15 e i 25 milioni di altri europei entro il 2025, quasi la popolazione dell’Olanda e dell’Austria messe insieme.

Milioni di nuovi poveri in Europa

Rapporto di Oxfam International

15 / 9 / 2013

Oxfam (Oxford Commitee for Famine Relief) è una confederazione di 17 organizzazioni non governative che lavorano con 3.000 partner in più di 100 paesi per trovare una soluzione alla povertà e all'ingiustizia.

  Oxfam lavora con le comunità locali, a fianco delle reti e delle organizzazioni, per uno sviluppo sostenibile, anche in condizioni di emergenza, e per promuovere campagne di sensibilizzazione in tutto il mondo che vogliono informare i cittadini sulle cause della povertà e dell'ingiustizia e lavorare per risolverle, agendo su chi ha il potere di cambiare le cose. Proponiamo un estratto dal rapporto.

Se lasciate incontrollate le politiche d’austerità potrebbero mettere a rischio di povertà tra i 15 e i 25 milioni di altri europei entro il 2025, quasi la popolazione dell’Olanda e dell’Austria messe insieme. Ciò porterebbe il numero delle persone a rischio povertà in Europa sino a 146 milioni, più di un quarto della popolazione, avverte l’agenzia internazionale Oxfam mentre i ministri delle finanze della UE si riuniscono domani a Vilnius.

Il nuovo rapporto dell’Oxfam, ‘Quello che la storia (non) ci insegna’, rileva che le misure d’austerità introdotte per far quadrare i bilanci dopo il salvataggio delle banche da 4,5 trilioni di euro stanno invece causando maggiore povertà e disuguaglianza, che potrebbero durare per i prossimi due decenni.

Nel frattempo l’austerità non riesce a tagliare le percentuali di indebitamento, come doveva fare, o ad avviare una crescita economica inclusiva.

L’Oxfam afferma che ci sono alternative alle politiche d’austerità traendo insegnamento dai disastrosi periodi di tagli d’austerità alla spesa sociale in America Latina, Asia sud-orientale e Africa in tutti gli anni ’80 e ’90. Ad alcuni paesi di queste regioni ci sono voluti due decenni per ritornare al punto di partenza.

Natalia Alonso, capo dell’ufficio europeo dell’Oxfam ha affermato: “La gestione europea della crisi economica minaccia di riportare indietro di decenni i diritti sociali. Tagli aggressivi all’assistenza sociale, alla sanità e all’istruzione, minori diritti per i lavoratori e tassazione iniqua stanno intrappolando milioni di europei in una spirale di povertà che potrebbe durare generazioni. E’ un’assurdità economica e morale.”

Scende il tenore di vita, sale la disuguaglianza

Agli europei potrebbero volerci sino a 25 anni per riguadagnare il tenore di vita di cui godevano cinque anni fa.

“Gli unici a trarre beneficio dall’austerità sono il 10% più ricco degli europei che sono i soli ad aver visto crescere la propria ricchezza. Grecia, Irlanda, Italia, Portogallo, Spagna e Regno Unito – paesi che stanno perseguendo più aggressivamente misure d’austerità – presto si classificheranno tra i più disuguali del mondo se i loro leader non cambieranno corso. Ad esempio, il divario tra ricchi e poveri nel Regno Unito e in Spagna potrebbe divenire lo stesso di quello del Sudan meridionale o del Paraguay”, ha aggiunto la Alonso.

Dopo tre anni, i principali sostenitori dell’austerità, come il Fondo Monetario Internazionale e molti rispettati economisti, stanno cominciando a riconoscere che queste misure non solo non hanno conseguito il loro obiettivo di ridurre l’indebitamento e i deficit di bilancio governativi, ma hanno anche accresciuto la disuguaglianza e bloccato la crescita economica.

La disoccupazione in molti paesi europei sta segnando dei record. Le donne e i giovani sono i colpiti più duramente. Nel Regno Unito più di un milione di posti di lavoro nel settore pubblico sarà tagliato entro il 2018 e il doppio delle donne rispetto agli uomini perderanno il lavoro. I salari stanno scendendo più rapidamente nei paesi che subiscono le ricette di austerità più dure. Almeno una famiglia lavoratrice su dieci in Europa oggi vive in povertà e le cose potrebbero peggiorare molto. Ad esempio, dure leggi sui mutui in Spagna consentono alle banche di sfrattare ogni giorno lavorativo 115 famiglie dalle loro case. Anche quelli che lavorano saranno significativamente più poveri dei loro genitori. La povertà infantile in tutta Europa è destinata a crescere.

Lezioni dal passato

“La storia si ripete. I nostri leader stanno ignorando la profonda sofferenza che i tagli d’austerità hanno causato per molti anni alle persone in America Latina, Asia sud-orientale e Africa negli anni ’80 e ’90. Le economie sono andate in pezzi e i poveri hanno continuato a diventare più poveri anche quando la crescita è tornata”, ha dichiarato la Alonso. Servizi fondamentali, come l’istruzione e la sanità, sono stati tagliati e privatizzati, escludendo i più poveri e colpendo più duramente le donne. In conseguenza si è ampliato il divario tra ricchi e poveri.

In Indonesia ci sono voluti dieci anni perché la povertà tornasse ai livelli del 1997, mentre in alcuni paesi dell’America Latina ci sono voluti 25 anni per riportare i livelli di povertà a quelli di prima dell’inizio della crisi nel 1981. “L’Europa si muove oggi in quella direzione”, ha affermato la Alonso.

 Originale: Oxfam International

Traduzione di Giuseppe Volpe - ZNETitaly