Milano. Pisapia sotto la torre?!?

Meglio tardi che mai!!! Ma meglio prima che tardi!

7 / 1 / 2012

Non vogliamo sembrare antipatici o fare una delle solite critiche a priori, ideologiche e a volte un pò ottuse che si sentono in giro. Ieri sera siamo stati sotto la torre, come già tante altre volte da un mese a questa parte. Non sapevamo con anticipo della presenza del sindaco Giuliano Pisapia, l’abbiamo visto arrivare verso le 20,00 e cosi l’abbiamo ripreso e registrato mentre parlava con i lavoratori asserragliati sulla torre da quasi 30 giorni. Non spendiamo parole inutili definendo la comparsa di Pisapia come una passerella mediatica o una strategia di consenso elettorale-popolare, ma permetteteci di dire che arrivare dopo 30 giorni è davvero troppo tardi.

Sappiamo bene che la giunta precedente non si sarebbe nemmeno sognata di andarli a trovare, ne dopo un mese ne mai, e al massimo l’avrebbe fatto solo ed esclusivamente con la forza pubblica per sgomberarli. Sappiamo  anche che l’Assessore Tajani s’èra mossa per tempo ed era già stata in stazione al binario 21, promuovendo un documento e una presa di posizione congiunta ad altre città che sicuramente è stata importante. Detto questo rimane per noi netta la critica al Sindaco e ai tempi della sua uscita. Una vicenda come quella dei lavoratori dei treni notturni, nel cuore della città, dopo tutto questo tempo doveva essere “presa in carico” dall’amministrazione con molto più tempismo e con molta più concretezza.

Tre lavoratori dormono, vivono, e si lavano a 30 mt. di altezza in mezzo al celofan avvolto tra il ferro della struttura per riscaldare l’ambiente, da ormai più di 20 giorni. Hanno fatto notare al sindaco che la resistenza sulla torre non rigurda solo il posto di lavoro perso da 800 persone, che già sarebbe causa più che nobile e giusta viste le modalità di assunzione e licenziamento, bensì si tratta della divisione dal punto di vista geografico e sociale del paese. Eliminando i treni notte si taglia di fatto in due l’Italia.

“Questi treni sono gli unici mezzi su rotaia che collegano tutto il paese ad un costo accessibile. Non avere più a disposizione un tale servizio (e spostando il nodo ferroviario tra nord e sud, da Milano a Bologna) obbliga i viaggiatori a dover effettuare dei cambi notturni o a dover pagare centinaia di euro per un freccia rossa. Tutto ciò è inammissibile. Si dividono i viaggiatori tra settentrione e meridione e si crea uno spartiacque tra chi può permettersi un freccia rossa e chi i soldi per pagarlo davvero non li ha!”

Queste le parole dei lavoratori al sindaco. Pisapia si è limitato a dire che farà quanto possibile e si è congedato con l’augurio di ritrovarsi tutti a Palzzo Marino a bere un caffè. Noi speriamo che questo caffè possa prenderlo tutta Italia e non solo quei pochi che si stanno cercando di ricollocare su base strettamente regionale.

E speriamo che l’impegno, seppur tardivo, cominci a diventare qualcosa di concreto. Meglio tardi che mai!

Il sindaco Pisapia sotto la torre