Milano - Cronaca multimediale dallo sgombero di Macao.

Articolo in aggiornamento

15 / 5 / 2012

Questa mattina sgomberato Macao. In tanti rispondo all'appello e centinaia di persone stanno dando vita ad un'assemblea continua davanti all'ingresso in Via Galvani. La strada è piena .. e ci si prepara a passare la notte con tende in Piazza Macao.

Comunicato di Macao "La cultura non si sgombera"

www.macao.mi.it

Dal sito Milano in movimento la descrizione della presenza del Sindaco Pisapia a Piazza Macao:

- Ore 19.18 Pisapia se ne va ma ribadisce un percorso condiviso per cultura e spazi. Ricorda la frase: io amo la parola potere, ma odio il sostantivo potere.  Insieme possiamo fare molto. Parteciperò attivamente alla prossima assemblea, spero all’ansaldo. “Sindaco dacci una mano!” Pisapia: “Ve l’ho data”. Pisapia saluta con l’invito a non fare “troppo casino” stasera… un velato invito a non tentare di rientrare nella torre. Pisapia salendo in macchina “Ho fatto quello che dovevo fare“. L’assemblea ha accolto con molta freddezza la proposta della ex Ansaldo.

Ore 19.10 Il Sindaco ha concluso il suo intervento, e rimane in assemblea ad ascoltare gli interventi.

Dall’assemblea Fumagallli di San Precario: “Da anni si procede alla svalutazione di tutto ciò che è cultura e scelta autonoma. Siamo vittime della ricattabilità degli spazi, del reddito, del lavoro.  E’ il riconoscimento della capacita di macao, siamo tutti sotto ricatto della espropriazione della nostra ricchezza, dobbiamo chiedere di più e anche la giunta deve avere più coraggio. Macao deve intervenire anche sugli aspetti che precedono la libertà culturale.alla giunta” ariamo un tavolo su tutti i diritti , macao non e il passato ma il presente ma deve essere anche il futuro”

Dall’assemblea: “A me hanno espropriato un pezzo di terreno per farci l’alta velocità,  pagandolo nulla, perchè era di privati ma serviva alla collettività. Anche questo palazzo è privato ma serve alla collettività! Perchè non fanno la stessa cosa?”

La risposta a Pisapia dei lavoratori dell’arte: “ L’amministrazione in dieci giorni poteva fare mille azioni in relazione a Macao. Macao proprio perché privata deve trasformarsi in collettiva”

Ore 18.57 Nessun bando avrebbe mai potuto rendere possibile Macao. Qui produciamo cultura come antidoto a tutto quello che ci impone il governo della finanza, espresso dalle orse dell’ordine stamattina.

Un ringraziamento speciale al benzinaio di fronte a Macao,  che ci sta facendo allacciare la corrente!

Ore 18.50  Parla Pisapia. Siamo in ritardo dopo 20 anni di malgoverno. Non è solo una questione spazi, ma la questione spazi è importante. Macao è una risposta all’incultura che si è vista di recente. Stiamo facendo un censimento di tutti gli spazi vuoti. Oggi in giunta ho voluto trovare una soluzione condivisa. Vogliamo dare a tutti quelli che hanno un progetto la possibilità di farlo diventare realtà. Ho girato la città 3 giorni per cercare spazi alternativi a Macao. Mettiamo a disposizione di chi vuole creare cultura la ex Ansaldo di via Tortona. Ecco cos’è e dov’è esattamente l’Ansaldo di Via Tortona.

Gli spazi privati rimangono privati fino che non troveremo una nuova modalità di azione.

In città molte fiammelle spente dalle ordinanze della giunta Moratti dichiarate incostituzionali.

Il sindaco chiude dicendo “Sono qui per ascoltare. Ho sognato e sogno spazi come macao.”

A chi gli chiede cosa fare della torre Galfa, risponde che il palazzo non è suo.

Vi avevo chiesto un anno fa di tirarmi per la giaccietta, lo avete fatto e sono venuto. Ha anche detto che i grandi spazi sfitti devono essere messi a disposizone.

Ore 18.45 Al sindaco arriva un biglieto “Non ci deludere a un solo anno dalla tua elezione”. Pisapia legge, sorride e mette il biglietto in tasca.

Ore 18.40  Pisapia è appena arrivato a Macao e parlerà tra poco. Paarlerà in assemblea insieme a chi è  a Macao, questa non è una conferenza stampa! Parlano ora i ragazzi di Macao, che riassumono la situazone davanti al sindaco. Macao ha sollevato problemi che vanno molto al di là della semplice questione spazi. Macao non è tre piani di una torre, Macao sono le persone, i tavoli, le attività che ora sono in Piazza Macao.

Cronaca della giornata

Ore 17.00 Continuano gli attestati di solidarietà, daManuel Agnelli degli Afterhours, “Macao è quel che mi mancava per sentirmi orgoglioso di essere milanese. Servono spazi per una cultura diversa dalla  non-cultura che ci siamo sorbiti negli ultimi 20 anni”, ai lavoratori della Jabil, insieme ai rappresentanti della FIOM. Intanto continuano le lezioni all'aperto.

Ore 15.35 Collegamento con il Teatro Valle.

Ore 15.00 Invito a tutti a portare cibarie per cenare stasera insieme ( facebook di Macao) in Piazza Macao.

Continuano ad arrivare solidarietà in collegamento il Teatro Garibaldi Aperto di Palermo. Suona la Banda degli ottoni. Di nuovo assemblea tra due ore.

Ore 14.00 Si è deciso di restare e si invitano tutti a raggiungerle Macao. In collegamento telefonico anche il Sale Dock di Venezia: massima solidarietà anche da chi si sta muovendo per andare a Francoforte.

Ore 13.00 L'assemblea è sempre più grande in collegamento anche il Cinema Palazzo.

Diretta dal Corriere della Sera

Ore 11.00 Commento e video di Dario Fo tratto da "Milano in movimento" Chiudere Macao è l’espressione del disordine mentale che c’è in Italia, la classe dirigente è isolata, guarda questi ragazzi come sono civili, come sono armoniosi, guardali. La classe politica è alle corde, lo capisce ed ha paura perché sanno che domani potranno non esserci più. Questi ragazzi sono straordinari, ai miei tempi si cercava anche la rissa. Questi ragazzi non la cercano la rissa, vogliono solo esprimersi”.

Ore 11.00 Sempre più gente sta arrivandodavanti a Macao

Ore 10.30 Via Galvani è piena e bloccata dall'assemblea.E' arrivato anche Dario Fò ed altri dei sottoscrittori dell'appello per Macao, si rinnova l'invito a raggiungere l'assemblea.

Ore 9.05 Gli occupanti sono fuori e si sta decidendo cosa fare

Ore 8.45 Il tam tam invita tutti a recarsi a Macao, dove stanno già arrivando parecchie persone.

Ore 7.00 Questa mattina carabinieri e celere sono entrati dentro Macao e stanno cercando di sgomberare. All'interno si trovanono alcune decine di persone. Mentre si sta facendo un tam tam perchè tutti raggiungano il grattacielo.

PER AGGIORNAMENTI COSTANTI

Milano in movimento

La torre Galfa era stata occupata il 5 maggio per aprire uno spazio di cultura, attivismo, libertà creativa dentro la metropoli milanese.

L'apertura di Macao come nuovo centro delle arti di Milano aveva visto la partecipazione di numerose realtà come il Teatro Valle e il Cinema Palazzo di Roma, Sale Docks di Venezia, Teatro Coppola di Catania, Asilo della Creatività e della Conoscenza di Napoli, Teatro Garibaldi Aperto di Palermo.

Comunicato "Apre Macao"

Si tratta di un grattacielo di proprietà di Ligresti in zona Garibaldi e lasciato all'abbandono come molte altre speculazioni.

Fin da subito Macao si è trasformato in un laboratorio di attività partecipato da molti. Lavoratori dell'arte, della comunicazione, precari hanno dato allo spazio un senso comune proponendo in pochi giorni decine di iniziative. A visitare Macao sono passati artisti come Dario fo, Lella Costa ed altri e in pochi giorni in tremila hanno firmato un'appello per far vivere questa esperienza.

Macao aveva aperto il dibattitto in città ed anche nei confronti dell'amministrazione comunale invitando a non procedere con lo sgombero. In una LETTERA APERTA ALLA CITTA' dei giorni scorsi si sottolineava come " la questione di restituire questo luogo alla città va ben oltre gli aspetti proprietari e sappiamo che ci sono tante strade percorribili. Il Comune di Milano ha pieni poteri per poter proteggere il nostro percorso come abbiamo riscontrato confrontandoci con grandi esperti di diritto e costituzionalisti. Pensiamo che il Comune di questa città non debba rendere esecutivo lo sgombero bensì si debba mettere in ascolto di questa esperienza inedita, cogliendone le potenzialità, anche prendendosi un tempo per capire e formulare un nuovo vocabolario istituzionale e giuridico."

Ieri il Sindaco Pisapia aveva però rispondo dicendo che "l'occupazione di un edificio privato è un tema che non riguarda il comune di Milano" e che "la questione è di ordine pubblico e prendere decisioni su un eventuale sgombero spetta a organi istituzionali dello stato diversi dai comuni", augurandosi che "i giovani di Macao partecipino a un regolare bando".

Proprio nei giorni scorsi da Macao era stata anche inviata una formale diffida alle autorità.

DIFFIDA INVIATA DA MACAO

MACAO diffida Prefettura, Questura e Comune di Milano.
L’intervento delle forze dell’ordine sarebbe lesivo delle prerogative legali e costituzionali.

Macao crede che il DIRITTO sia VIVO, e non accetta di essere oggetto di facile e ottusa strumentalizzazione. Le nostre pratiche devono essere occasione per aprire un dialogo alto sulla legittimità di nuove forme di partecipazione democratica.

Al Sindaco di Milano

Al Prefetto di Milano

Al Questore di Milano

L’occupazione di Torre Galfa a Milano rappresenta un’azione di natura politica, non finalizzata al conseguimento di un profitto personale o di un interesse di natura patrimoniale (cfr. Trib. Roma, VII sez., 8 febbraio 2012); la Torre risulta da molti anni inutilizzata, con la conseguenza che ampi spazi di suolo pubblico destinabili alla collettività per scopi diversi risultano completamente abbandonati e degradati a causa del comportamento assenteista della proprietà.

I dimostranti hanno così recuperato l’immobile vacante attraverso pratiche di occupazione e non di spoglio (inteso come privazione violenta o clandestina dell’altrui materiale possesso contrastabile ex 1168 Cod Civ), collocando consapevolmente la propria azione nel solco costituzionale dell’articolo 42 Cost. Questa norma, insieme a disposizioni come gli artt. 2, 3, 9 e 43 Carta fondamentale, tutela la personalità umana ed il suo svolgimento nell’ambito concreto delle pratiche politiche collettive qui poste in essere. Il raggiungimento di questo scopo sociale passa attraverso la fruizione diretta di beni e servizi che sono appunto funzionali a perseguire e soddisfare interesse collettivi costituzionalmente rilevanti inclusa la salute (Art. 32), il lavoro (Art. 35) e soprattutto, qui rilevanti, l’arte e la scienza (Art.33).

La derelizione di utilità funzionalmente sociali qualifica la situazione attuale delle Torre Galfa. Questo immobile invece di essere ufficialmente espropriato o confiscato per valorizzarlo, adempiendo un obbligo costituzionale della “Repubblica” in tutte le sue articolazioni istituzionali di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale che limitando di fatto la libertà e l’ uguaglianza dei cittadini impediscono il pieno sviluppo della persona umana” (Art. 3 Cost.) in un periodo in cui il bisogno di spazi pubblici è sempre più forte, è di fatto lasciato al progressivo degrado, in un quadro di sostanziale connivenza pubblica con il potere privato. L’abbandono dell’immobile e la sua sottrazione alla cittadinanza realizza una logica abusiva di esclusione, che contrasta altresì con le istanze di solidarietà sociale.

In questo contesto, se ciò che più conta è la funzione che tale bene può rivestire e gli interessi con cui esso è collegato, indipendentemente dalla titolarità pubblica o privata dello stesso, Torre Galfa

rappresenta un bene comune, che la collettività può anzi deve valorizzare nell’ esercizio della cittadinanza attiva. Tale categoria giuridica trova un riconoscimento anche in giurisprudenza (cfr. SS.UU. sent. n. 3665/2011), dopo essere stata descritta in dottrina e aver trovato un pratico riscontro nella campagna referendaria “acqua bene comune” e nelle esperienze di occupazione del Cinema Palazzo e del Teatro Valle di Roma, del Teatro Marinoni di Venezia, Del Teatro Coppola di Catania, dell’Asilo della Creatività a Napoli e del Teatro Garibaldi di Palermo, tutti luoghi riconosciuti come essenziali beni comuni culturali, e recuperati per motivi morali e sociali alla fruizione collettiva. Si noti che tutte le suddette dimostrazioni di cittadinanza attiva sono state accettate da istituzioni del più diverso colore politico.

Poiché la natura pubblica o privata del titolo formale ai beni comuni è da considerarsi teoreticamente irrilevante rispetto alla loro funzione costituzionalmente garantita (Vedi anche Commissione Ministero Giustizia Principi e Criteri Direttivi per la novellazione del Codice Civile, 14 giugno 2007) di fruizione collettiva e sociale (42 Cost.), l’ esercizio civilistico dello ius excludendi sulla Torre Galfa, a fronte di lunghi anni di abbandono, è da considerarsi emulativo ex art. 833 Codice Civile e dunque abusivo. Esso può essere in ogni caso unicamente esercitato nei limiti e nelle forme della tutela petitoria (Art. 948) in quanto sola procedura idonea a un approfondimento giurisdizionale delle questioni, anche costituzionali, inerenti il titolo.

È evidente che la comunità degli occupanti di Torre Galfa si è unita al fine di salvaguardare un bene altrimenti abbandonato, con lo scopo di conservarlo e, soprattutto, di valorizzarlo nell’ interesse dio tutta la cittadinanza e che un interesse privato gravemente sospetto di essere abusivo emulativo e contrario a diritti fondamentali della persona non può certo servirsi delle forza pubblica per rientrare in un possesso inesistente in quanto non esercitato. .

Per questo, il Comune di Milano è diffidato dal consentire l’impiego delle forze dell’ordine per un paventato sgombero dell’immobile occupato, considerato che deve ritenersi prevalente l’azione di valorizzazione dell’immobile rispetto allo stato di abbandono e di degrado cui esso stesso è sottoposto, di per sé idoneo a configurare un’ipotesi di abuso del diritto di proprietà.

Tale diffida è altresì estesa al Prefetto e al Questore che solamente in modo gravemente lesivo delle proprie prerogative legali e costituzionali potrebbero procedere al di fuori dei limiti di legge e del controllo preventivo giurisdizionale ordinario.

Torino, 12 Maggio 2012,

Prof. Avv. Ugo Mattei, Ordinario di Diritto Civile Università di Torino

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