Melendugno (LE) - Blitz notturno della polizia al cantiere del TAP

Oltre 350 agenti sono intervenuti per sradicare 8 alberi. Il Movimento NO TAP rimane in presidio permanente

27 / 4 / 2017

Con un blitz notturno, avvenuto intorno alle due, la polizia ha sfondato le barricate No TAP con le ruspe, per consentire la ripresa dei lavori preliminari alla costruzione del gasdotto TAP, nel cantiere di San Foca. Le barricate erano state costruite nei giorni scorsi, subito dopo la sentenza del TAR che ha respinto il ricorso presentato dalla Regione Puglia. Quest'ultimo aveva ottenuto la sospensione dei lavori paventando un pericolo di danno ambientali e paesaggistici permanenti all'uliveto ed all’intero territorio salentino.

Nei giorni scorsi a Lecce il sindaco di Melendugno Marco Potì e il country manager dell'azienda Michele Mario Elia avevano firmato un accordo che prevedeva lo stop dei lavori fino al prossimo ottobre, al termine della stagione turistica alle porte. Ma nonostante la “tregua” gli attivisti e le attiviste del Movimento NO TAP si aspettavano che potesse accadere qualcosa da un momento all’altro e già dalla serata di ieri avevano chiamato a raccolta i tanti oppositori al progetto del microtunnel, al fine di presidiare il cantiere e monitorare continuamente la situazione.

Per sradicare gli unici 8 alberi (degli oltre 200 totali) che l’azienda aveva il permesso di estrirpare, sono giunti sul posto oltre 350 agenti in assetto antisommossa. Gli attivisti presenti all'interno del cantiere sono stati tenuti per ore in ostaggio dalle forze dell'ordine, mentre le tante persone accorse sono state tutte identificate. «Lo stato sta usando tutta la sua forza bruta per favorire la realizzazione di un opera mafiosa, inutile e nociva a discapito del volere di un intero territorio!» hanno ribadito i portavoce del Movimento NO TAP, annunciando una resistenza all'ultimo respiro. Gianluca Maggiore, intervistato da Radiondadurto, ha parlato comunque di una vittoria per il movimento: «se per spostare otto alberi ci hanno messo diverse ore e sono venuti in 350, per mettere un solo bullone ci metteranno degli anni».

E’ palese che il blitz sia stata una prova di forza del TAP nei confronti di chi si sta opponendo all’opera, sostenuta dal Prefetto di Lecce e dagli organi governativi. Gli attivisti continuano a rimanere in presidio permanente nell'area adiacente al cantiere.