Mario Draghi e il Ministro Profumo rinunciano a Venezia per paura delle contestazioni, ma la mobilitazione degli studenti rimane!

Appuntamento a Venezia, sabato 13 ottobre alle 16, in Campo S. Bortolo.

11 / 10 / 2012

Nella sua corsa al servilismo più sfrenato, ad accreditare Ca’Foscari come università al servizio dei poteri finanziari e ai loro governanti tecnici, Carraro non aveva fatto il conto con noi. La nostra indignazione ha prodotto un primo importante risultato, Mario Draghi e il ministro Profumo disdicono la loro partecipazione all’inaugurazione dell’anno accademico, evidentemente  il confronto democratico non è il loro pane, specialmente quando sanno di andare incontro alla sacrosanta contestazione di chi non ha intenzione di sottostare ai loro diktat e ai loro tagli.

Ma la rabbia e lo sconcerto rimangono per quel premio di 15.000 € che Carraro ha assegnato a Mario Draghi.  Una grottesca presa in giro o meglio un insulto ai milioni di persone che subiscono i colpi inferti dall’austerity imposta proprio dalle banche ( BCE in testa) e applicata dai fidi scudieri dei governi tecnici. 15.000 € sono la somma necessaria per una borsa di studio e Ca’Foscari pensa bene di assegnarli ad un banchiere che oggi percepisce 350.000 € di stipendio  (e che fino all’anno scorso ne percepiva oltre un milione come governatore della Banca d’Italia). Bella politica, noi studenti, al contrario pensiamo che ministri e banchieri debbano portare fondi all’università e non sottrarne ancora.

Oggi però diciamo che non ci basta aver cacciato da Venezia il banchiere e il ministro, siamo stufi di un rettore che declina il suo ruolo istituzionale come esercizio di marketing e come trampolino di lancio per la propria carriera. La gestione privatistica del nostro ateneo deve cessare, viviamo sulla nostra pelle l’equivoco drammatico di un’università al servizio del rettore e non viceversa, come dovrebbe essere. Carraro è ossessionato dall’evento, dal format, dal brand, dalle ranking (che peraltro relega Ca’Foscari piuttosto in basso) e questa  ossessione è ulteriormente aggravata dalle sue povere capacità; anche valutando il suo operato da un punto di vista meramente imprenditoriale, non ci pare proprio di essere davanti allo Steve Jobs dei rettori, tuttaltro. Potremmo farci una risata, se non fosse che questa governance inefficace e eticamente impresentabile sta portando la nostra università verso un drammatico svuotamento, di fondi e di senso. Sappiamo benissimo,tra l’altro, che questo tipo di politica non riguarda solo Ca’Foscari, ma anche molte altre università di questa regione, in sofferenza a causa dell’austerity e della pochezza di chi le guida. Per questa ragione noi manteniamo l’appuntamento previsto per sabato 13 ottobre alle 16, a Venezia, in campo S.Bortolo. Invitiamo tutti gli studenti di tutti gli atenei veneziani e veneti, comprese le Accademie di Belle Arti, a dare vita ad una grande giornata di mobilitazione. L’obbiettivo sarà quello di entrare all’inaugurazione dell’Anno Accademico di Ca’Foscari per esplicitare le nostre ragioni. Ragioni che non possono essere più silenziate. Chiederemo infine al “Sig. rettore” che cambi idea sul premio di 15.000 euro a Draghi, ritiri la somma e la converta in un borse di studio o in un programma di ricerca.

Siamo stufi che ad inaugurare i nostri anni accademici vengano chiamate figure che sono diretta espressione del sistema di comando: dalla finanza, all’energia (ricordiamo l’invito rivolto a Scaroni, AD di ENI), alla politica. Quando potremo cominciare il nostro anno accademico ascoltando una voce critica, un nobel per la pace, una personalità della cultura?

Di fronte a tale situazione, ai tagli, alla dequalificazione dei saperi, alla continua rincorsa ai poteri forti, solo noi studenti possiamo “fare argine”e la ritirata di Draghi e Profumo è una vittoria importante che ci dà una conferma. Oggi il tempo è maturo perché le università si ribellino a chi vuole farle sprofondare nella crisi. 

Collettivi universitari Li.S.C. e Incurabili