Manifestazione nazionale del 17 febbraio a Roma - Fermare le bombe turche su Afrin-Rojava

Libertà per Öcalan e le/i prigionieri politici – Pace e Giustizia per il Kurdistan

13 / 2 / 2018

L'Associazione Ya Basta! Êdî Bese!  aderisce all'appello per la manifestazione di Roma del 17 febbraio 2018 per "fermare le bombe turche su Afrin, per la libertà per Öcalan e per tutte le prigioniere e i prigionieri politici" convocata e lanciata da Uiki Onlus. La deriva autoritaria in Turchia per mano di Erdogan è sempre più crescente ed allarmante. Oltre la dura repressione che attraversa il paese e l'attacco indiscriminato su Afrin, in questa giornata si vuole chiedere la liberazione di Ocalan, prigioniero da 19 anni nel carcere di massima sicurezza di Imrali. Da oramai qualche anno, inoltre, la repressione contro qualsiasi forma di dissidenza viene brutalmente silenziata, così - oltre migliaia di civili che hanno perso la vita - diversi politici, intellettuali, accademici, giornalisti, attivisti, avvocati e magistrati sono ora in stato di detenzione. Per questo è di fondamentale importanza mobilitarsi per richiedere a gran voce la libertà di Öcalan e di tutti i prigionieri politici in Turchia. 

Il popolo curdo sta attraversando una situazione drammatica, perseguitato in Turchia dal regime di Erdogan, che distrugge i villaggi nel Kurdistan iracheno, che muove la guerra e bombarda il Cantone di Afrin complici Russia, Usa, UE, che resiste in Iran insieme a tutti i popoli.

Dopo il presunto golpe, Erdogan ha riempito le galere di oppositori tra cui migliaia di curdi, compresi sindaci e deputati HDP anche i due co-presidenti Demirtas e Yüksedag, mentre tutto il mondo trepida per la sorte del leader Ocalan. Ora l’escalation turca con l’aggressione militare al Cantone di Afrin per annettersi quel territorio, nell’intenzione esplicita di distruggere l’esperienza della rivoluzione in Rojava.

La criminale guerra dichiarata dal regime turco contro il popolo curdo portatore di istanze di pace e giustizia, pone oltremodo la preoccupazione sulle sorti del leader Ocalan di cui non si hanno più notizie da due anni.

Per perorare la sua vicenda, a Strasburgo davanti la sede del Consiglio di Europa, è in corso da mesi un presidio del movimento curdo, a cui si aggiungerà dall’8 febbraio “la marcia internazionale per la liberazione di Ocalan, delle/dei prigioniere/i politici, per la pace e giustizia in Kurdistan”, che si concluderà con una grande manifestazione a Strasburgo il 17 febbraio, nel 19° anniversario dell’intrigo internazionale che consegnò il leader Ocalan nelle mani della Turchia.

In contemporanea della Marcia a Strasburgo intendiamo manifestiamo insieme alla comunità curda a Roma. Sarà l’occasione per mostrare ancora una volta al mondo quanto l’Italia sia vicina al popolo curdo e non dimentichi le responsabilità del governo italiano quando Ocalan giunse in Italia per chiedere asilo politico, soprattutto per rinnovare l’attenzione e l’impegno nella ricerca di una soluzione pacifica per quel popolo perseguitato.

Temiamo per la vita del leader Ocalan, vista la situazione di assoluto isolamento divenuta ormai pratica costante per tutte/i le/i detenute/i politici. La sua presenza è fortemente necessaria, rappresenta la speranza di un cambiamento radicale rispetto alle logiche degli Stati, che impediscono ai popoli di viveri liberi, in armonia e cooperazione sociale.

Il leader Ocalan deve vivere e tornare libero, per contribuire a riaprire il dialogo di pace e realizzare una condizione giusta e duratura per il popolo curdo e per tutti i popoli della regione mediorientale.

PACE E LIBERTÀ PER IL POPOLO CURDO E I POPOLI DEL MEDIO ORIENTE A FIANCO DI AFRIN CHE COMBATTE E RESISTE PER L’UMANITÀ

17 FEBBRAIO, MANIFESTAZIONE NAZIONALE A ROMA, h 14.00 Piazza dell'Esquilino