Madrid - Intervista con Thomas della redazione di Diagonal sullo sciopero del 14 novembre

4 / 11 / 2012

Siamo con Thomas e gli chiediamo che aspettative hanno per il 14 novembre.

Abbiamo ricevuto la notizia della convocazione della data con  molta speranza perchè sono già 4 anni che le politiche arrivano dall'Europa e lo Stato è semplicemente un intermediario tra questi poteri europei, che non abbiamo votato e la maggioranza della popolazioni. Dunque con Diagonal è da molto tempo che cerchiamo di inquadrare la lotta contro le misure che ci impongono ad un livello europee.

Per questo pensiamo che questa data sia un passo corretto, che la contestazione deve essere a livello europeo. Queste giornate concrete in cui convergono movimenti di diversi paesi in una stessa lotta contro l'austerità e le politiche aggressive contro la maggioranza sociale, sono fondamentali perchè sono l'unico cammino che abbiamo come movimenti per poter frenare questo attacco che stiamo subendo noi, la maggioranza della popolazione.

Che opportunità è la data del 14 per i movimenti spagnoli?

Possiamo dire che qui a partire dal 15 maggio 2011 nasce un nuovo movimento. Prima c'erano gruppi e forme di resistenza e di contestazione, ma poi si apre un nuovo scenario in cui i precedenti percorsi possono entrare in contatto con altre parti della società. Abbiamo vissuto nell'ultimo anno e mezzo un esperienza su come coordinare differenti parti di movimento, a livello locale, regionale, statale, a livello settoriale e a livello di lotte concrete nello stesso spazio . All'interno del M15 abbiamo avuto un pò la possibilità di farlo. Noi come movimenti a livello europeo quello che vorremmo è  che si potesse creare quello stesso spazio di convergenza, come si è creato nel M15.

Sappiamo che non può essere uguale, che non può essere come M15, che certo non può dotarsi della stessa struttura però si può provare a livello europeo quello che abbiamo visto in Spagna. Anche se ora il movimento con le sue evoluzioni attraversa un'altra fase:  diventa più debole, si rafforza, sta cambiando.

Comunque se c'è stata la possibilità di una convergenza, la grande scommessa è provare anche a livello europeo a sperimentare un percorso simile e cioè uno spazio di convergenza. Sicuramente con altri attori,  costruito con altre forme ma comunque uno spazio in cui le diverse lotte concrete e le differenti lotte settoriali abbiano uno stesso codice di espressione, una stessa giornata di lotta, obiettivi comuni, che ci possano unire tutti, una comunicazione interna e in definitiva un contropotere dal basso. Come movimenti abbiamo visto crescere le mobilitazioni fino al top, ma le scelte non sono cambiate e per questo siamo arrivati alla conclusione che non può esserci solo una lotta in Spagna. Possiamo raggiungere i nostri obiettivi solo se si internazionalizza la lotta perchè in altri paesi ci sono gli stessi problemi. Per cui siamo riusciti ad avanzare nella convergenza tra settori classici di movimento e settori impoveriti dalla crisi e siamo riusciti piùo meno a mantenere le mobilitazioni con manifestazioni grandi altre più piccole ed azioni di disobbedienza e pensiamo o meglio sogniamo che questo si possa costruire a livello europeo.

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