28 novembre - Occupazione del rettorato

Macerata - La Fondazione Onda Anomala compra l'Università

Il comunicato degli studenti e precari del Movimento No 133

28 / 11 / 2008

Abbiamo preso per parola il nostro Magnifico Rettore, che l’11 novembre scorso sulle pagine delResto del Carlino, mentre l'Onda si preparava a travolgere Roma, si dichiarava pronto ad applicare la legge 133, a tagliare del 30% tutti i capitoli di spesa, annunciando già di aver dato mandato ai suoi uffici di stilare il bilancio, senza consultare praticamente nessuno.

Più realisti del re, abbiamo pensato anche noi di“anticipare il futuro”, battendo il Rettore sul tempo. L’immaginazione creativa e l’intelligenza collettiva hanno dato vita a un progetto ambizioso, costituendo un’organizzazione di scopo, a capitale interamente “sociale”, un capitale fatto dei corpi e delle menti di studenti e precari di questa città: la Fondazione Onda Anomala.

Questa mattina, in delegazione ufficiale, laFondazione Onda Anomala si presenta negli uffici del Rettore, offrendo una proposta che non può rifiutare chi da subito ha sostenuto il disegno di smantellamento e aziendalizzazione dell’università pubblica: comprare l’Università di Macerata. Pagando cash, soldi “Sani - One baron” alla mano, in tempi di scarsa liquidità e volatilità finanziaria.

La Fondazione Onda Anomala “si compra” l’Università.
Si compra l’università e la riconsegna come bene comune a tutti i soggetti che vivono, producono e condividono i saperi nei nostri territori.

Per il ritiro immediato e definitivo delle leggi 133 e 137, sabotandole dall’interno e disobbedendo alla loro applicazione. Per smascherare la retorica dell’ateneo virtuoso, quando la realtà universitaria maceratese parla di una gestione piegata alle speculazioni immobiliari e incapace di investire risorse per un sistema dignitoso di strutture e servizi. Per scongiurare le pesanti conseguenze dei tagli annunciati dal Rettore Sani a “fondi per Dipartimenti, ricerca, servizi per gli studenti, didattica, le spese vive”.
Per riprendere nelle nostre mani il futuro dell’università, inaugurandone l’autoriforma dal basso, un percorso comune di autoformazione e costruzione condivisa di didattica e ricerca, liberando il tempo della formazione dal meccanismo dei debiti/crediti e dal disciplinamento del 3+2.
Per riappropriarci del diritto a scegliere, rivendicando che non ci può rappresentare nessuno: l’università siamo noi che la viviamo ogni giorno, noi che produciamo la ricchezza sociale dei nostri territori.
Per reclamare reddito, servizi gratuiti, accesso libero alla cultura contro la precarizzazione delle nostre vite nelle forme degli stages e dei tirocini, del lavoro nero della ricerca.
Per generalizzare e estendere la mobilitazione sociale verso lo sciopero generale del 12 dicembre.

Non paghiamo noi la vostra crisi, pagatela voi!

Movimento No 133 – Macerata }
- no133macerata.blogspot.com


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