Alle 13.00 di oggi, sabato 12 dicembre 2009, Tommaso Cacciari è stato assolto nel corso di un processo per direttissima dalle pesanti ed infondate accuse seguite all’arresto “preventivo” di ieri mattina da parte della polizia danese, che lo avrebbero voluto in carcere fino al 4 gennaio 2010.
Accusato di essere un “coordinator”, “una delle principali figure organizzative dietro le azioni di protesta e di disturbo dell’ordine pubblico”, è stato immediatamente rilasciato, dopo 24 ore passate in tre diversi posti di polizia senza cibo e possibilità di telefonare. Quindi la fragile montatura, costruita su un dossier inviato alle autorità danesi direttamente dal Ministero dell’Interno italiano insieme ai tabulati telefonici del cellulare di Tommaso è crollata, smontata dalla sola autodifesa.
Tutto ciò dimostra la paura dei governi di fronte alle grandi mobilitazioni che hanno portato nella capitale danese piu di 100.00 presenze e a cui viene risposto con una strategia di tensione atta a creare un clima di intimidazione. Tommaso si trova a Copenaghen con altri duecento attivisti italiani di cui non a caso decine di veneziani.
Venezia infatti, dato il suo stretto legame con le acque e la sua preoccupante precarietà ambientale, rischia forse più di ogni altra città al mondo di subire e risentire dei cambiamenti climatici globali e dell’innalzamento degli oceani. La sua storia (locale ma non tanto) è emblematica delle due culture che in Danimarca si confrontano: quella della sola risposta tecnica alle distruzioni e modificazioni ambientali che la stessa tecnica produce e quella che pensa e si batte per un diverso modo di produrre e quindi di vivere, che consenta la stipula di quel patto che la storia millenaria di Venezia dimostra non solo essere possibile ma portatore di “buen vivir”.
Un altro mondo è possibile
Da Venezia a Copenaghen: Climate Justice Now, Liberi tutti!Laboratorio Morion, Onda Anomala Venezia, Rivolta