Logistica: lo scontro tra le parti si fa più duro

2 lavoratori arrestati al presidio Granarolo di Bologna , nel polo di Padova fioccano i licenziamenti per rappresaglia

di Bz
24 / 1 / 2014

Nelle vertenze della logistica i facchini delle cooperative che si susseguono nella aggiudicazione degli appalti hanno ottenuto più di qualche buon risultato col riconoscimento di quei diritti, quali ad esempio il riconoscimento della retribuzione in caso di malattia, che sembrano dovuti ma che invece hanno richiesto giornate e giornate di sciopero. Un segmento della produzione sociale dove si concentrano lavoratori migranti e parasubordinati, lavoro precario e intermittente, lavoro nero; dove le regole, troppo spesso, sono dettate dai kapò delle cooperative, bianche, rosse o a pois; dove si lavora e ci si scontra senza esclusione di colpi.

Pochi giorni fa un attivista del sindacato Si Cobas, Fabio Fubini, nella logistica in Lombardia è stato aggredito, picchiato e minacciato; ai magazzini Artoni di Padova si è scelto ventilare la chiusura del polo territoriale, licenziando 31 dipendenti, tutti iscritti all’ADL cobas, l’altro sindacato di base che è stato protagonista dell’ultima stagione di lotta, così pure il Despar/Interporto ha licenziato 2 lavoratori per il loro protagonismo sindacale e inviato decine di contestazioni disciplinari ad altri.

Minacce dirette ed indirette, uso disinvolto del licenziamento, intimidazioni, cambio d’appalto sono strumenti quotidiani per imporre lo sfruttamento nei magazzini, nei docks, nei compound della logistica. Tutti lo sanno e girano gli occhi altrove per non vedere o farsi vedere.

Anche quello che ieri è avvenuto alle porte di Bologna, davanti ai magazzini della Granarolo rientra in questa strategia della tensione che accomuna le vertenze aperte nei vari poli della logistica, qui infatti è stato costituito un presidio di lotta contro i 51 licenziamenti che hanno coinvolto i lavoratori occupati nelle cooperative che ne gestiscono la movimentazione delle merci, qui ci sono state cariche e scontri con i lavoratori che hanno visto l’uso dei gas al peperoncino oltre che dei manganelli.

Due operai sono stati arrestati. Oggi è ripresa la protesta davanti alla Granarolo, oggi è stato indetto uno sciopero della logistica nella provincia di Bologna, oggi a Padova si è tenuto un presidio alla Prefettura per richiedere il ritiro dei licenziamenti, in particolare quelli attuati per rappresaglia, durante le vertenze per l’applicazione dei diritti sindacali e del contratto. Sono i lavoratori iscritti ai sindacati di base Si Cobas e ADL cobas, che legati in una coalizione di scopo hanno ottenuto importanti e significativi risultati territoriali, ad essere sotto schiaffo per aver avuto la capacità di scardinare il monopolio della rappresentanza formale e produrre conflittualità e vertenzialità in un settore dove regole, diritti, dignità erano e, ancora in larga parte, lo sono parole prive di significato reale.

È evidente che gli interessi in gioco sono alti e molteplici per tutti gli attori in campo nelle lotte in atto del settore della logistica, lo sanno i grandi consorzi di cooperative, lo conoscono le grandi e piccole aziende del settore, lo temono le centrali sindacali, avendovi profondi legami e grossi interessi, lo vivono sulla loro pelle i lavoratori e gli attivisti che ne sono protagonisti.