Logistica. Iniziative verso lo sciopero del 22 marzo

un contratto nazionale contro il caporalato e il supersfruttamento

18 / 3 / 2013

Si è svolta nella mattinata di venerdì 15 Marzo, un iniziativa di volantinaggio e lancio dello sciopero del 22 Marzo, promosso dalle sigle Adl Cobas e SiCobas che si svolgerà in tantissime città e che riguarderà l’ intero settore della logistica trasporti.

L’ iniziativa ha approfittato del convegno, svoltosi all’ università di Padova e con la partecipazione di Sergio Bologna, dedicato ai 40 anni di nascita dell’ Interporto di Padova.

Di seguito il volantino distribuito:

22 MARZO SCIOPERO DELLA LOGISTICA

PER UN DEGNO CONTRATTO NAZIONALE 

PER NON ESSERE PIU’ LAVORATORI DI SERIE C

CONTRO IL CAPORALATO,  CONTRO LE  TRUFFE DELLE COOPERATIVE

PER LA GARANZIA DEL REDDITO, PER IL DIRITTO ALLA SALUTE,

ALL’INTERNO DI INTERPORTO E IN TUTTA LA LOGISTICA

Abbiamo deciso di essere presenti qui oggi  nella giornata in cui  si celebra il quarantesimo anniversario di fondazione di Interporto Padova SPA e  dove, in presenza dei rappresentanti istituzionali, si discuterà degli aspetti economici e sociali dell’attività di Interporto  e delle problematiche dell’intermodalità e della logistica, per richiamare l’attenzione su un aspetto che, troppo spesso, viene trascurato: quello delle condizioni di lavoro di chi opera all’interno di Interporto e della logistica  a Padova, come nei principali poli logistici italiani.

E’  sicuramente vero che in questo quarantennio, vi sono state grandi innovazioni sul sistema della distribuzione delle merci, ed è importante interrogarsi e riflettere sugli scenari futuri in funzione di una mobilità sostenibile, ma crediamo che sia ancora più importante interrogarsi sulle condizioni di lavoro di chi garantisce la circolazione delle merci, perchè c’è il fondato sospetto che i lavoratori della logistica vengano trattati peggio, o alla stregua  delle merci che movimentano.

E’ un fatto che la  forma preminente di rapporto di lavoro imposta, e non liberamente scelta, è quella del socio lavoratore di cooperativa che comporta tutta una serie di pesanti svantaggi rispetto al lavoratore subordinato. Le cooperative spesso si presentano come vere e proprie associazioni a delinquere, costituite con una precisa logica di pianificazione di vere e proprie truffe ai danni dei lavoratori, dell’INPS e del fisco.Quello che è emerso dall’inchiesta sulla “cricca della logistica” a Padova è solo la punta di un iceberg che continua a produrre i suoi nefasti effetti sui lavoratori e nei confronti degli istituti previdenziali e fiscali. Non solo, ma è emerso anche in altre città, come vi sia ormai una presenza stabile di infiltrazioni mafiose. A Padova, lo scorso anno abbiamo denunciato la presenza in MTN (magazzino presente all’interno di  Interporto) di una cooperativa (BORGATO) che aveva usato metodi mafiosi nei confronti di lavoratori e della nostra O.S, con una aggressione premeditata con uso di bastoni e taglierini, condita con minacce di morte nei confronti di alcuni lavoratori provenienti dal magazzino di Verona, rei di voler esporre uno striscione davanti ai cancelli per protestare contro il mancato pagamento di spettanze retributive del precedente rapporto con un’altra cooperativa. La risposta messa in atto come ADL a questa infame aggressione ha comportato l’invio di 40 avvisi di garanzia ad altrettanti attivisti presenti il giorno della “mobilitazione antimafia”.

L’avere scelto di affidare tutto il lavoro di facchinaggio e di trasporto merci (furgoni) alle cooperative  è  il vero  “cancro” della logistica dal punto di vista dei lavoratori, mentre ha rappresentato una fonte di lauti e facili guadagni per i committenti e per tutti i faccendieri che vi  ruotano attorno.

I continui cambi, l’essere costretti ad essere soci e disponibili ad una “flessibilità” assoluta negli orari di lavoro, l’applicazione di contratti illeciti (vedi il contratto UNCI che si continua ad applicare tranquillamente all’interno di Interporto), la presenza di caporalato, (girano strani personaggi anche all’interno di Interporto): tutto questo va a comporre il complesso mosaico della logistica che non è ancora riuscita a garantire ai lavoratori condizioni degne di lavoro.

In ragione di queste condizioni si è sviluppato un movimento di lotta, composto in prevalenza da lavoratori stranieri, che in questi anni ha attraversato i principali poli logistici, da Milano a Piacenza, Bologna, Verona, Padova, Treviso,che sta ponendo da protagonista la necessità di cambiare registro, a partire dal voler incidere concretamente nella trattativa attualmente in corso a Roma tra sindacati confederali e Associazioni di categoria, per avviare un cambiamento radicale del sistema di sfruttamento legato alle cooperative e per ottenere un miglioramento effettivo, sia retributivo che  contrattuale.

Per questi motivi, due sigle sindacali, non presenti al tavolo nazionale, ma rappresentative di un’ importante fetta di lavoratori (ADL COBAS e SI COBAS) hanno proclamato lo sciopero di 24 ore in tutto il centro nord per il 22 marzo.