I risultati del Consiglio Europeo

L'Euro è salvo? E gli europei?

Con il controspread ancora soldi per le banche. Ma la democrazia non è prevista.

30 / 6 / 2012

Ditemi voi se non sembra tutta una gigantesca presa in giro quando gli stessi, in primo luogo i mass media ma anche i politici, che avevano gridato alla morte dell'euro ora osannano l'intesa salvifica del vertice di questi giorni. L'Italia poi eccede con l'accostamento incredibile tra i due super Mario che non risolvera' i problemi dei migranti in Italia ma aiuta molto il Mario di governo a non migrare lui.

 Ho sempre parlato in questi tempi di crisi costituente e dunque ho creduto che piu' che al crollo dell'euro avremmo assistito alla devastazione del modello sociale europeo. Con gli accordi di queste ore questa idea mi si rafforza. Non che l'euro sia ormai salvo, che' le tempeste monetarie continuano, ma la governance tecnocratica che ha preso in mano l' Europa passa un altro capo. Chi segue il suo lavoro sapeva che il grosso delle scelte era stato gia' fatto per tempo. Da un mese la Commissione aveva predisposto le Raccomandazioni per gli Stati membri sugli obblighi di bilancio da seguire, ottemperando ai poteri conferiti dal semestre europeo, da Europlus e dal six pack. Gli ulteriori indirizzi di austerita' sono stati inseriti nel testo finale del Consiglio senza che i giornali ne parlino nemmeno. 

Tutta l' enfasi e' per il cosiddetto controspread che poi altro non e' una garanzia per le banche che non attacca la speculazione. In compenso fa fare passi avanti in quella integrazione bancaria e fiscale che, dopo e insieme a quella monetaria, definisce l' ambito del governo tecnocratico. Al quale proprio il controspread congerisce nuovi poteri di intervento sui bilanci nazionali. L' enfasi sulla crescita partorisce il topolino di pochi soldi e di Project Bonds che sono poi la copertura ad investimenti privati che, sulla base di quanto contenuto nelle Raccomandazioni di indirizzo per le privatizzazioni, non e' difficile immaginare dove andranno. 

Niente c'e sulla armonizzazione di una Unione la cui integrazione e' diventata sempre piu' funzionale ai compromessi tra poteri e Stati forti. Niente su una economia sociale ed ambientale. Fanno percio' molto male a leggerle le notizie secondo le quali Hollande si appresterebbe a portare in approvazione il Fiscal Compact perché soddisfatto dei risultati ottenuti. E poi c'e la democrazia, quella cosa di cui ci si sta scordando e che vorrebbe ricordarci che c'e il che cosa ma anche il chi decide. Questo inedito storico che stiamo vivendo, lo Stato Tecnocratico, non la prevede. Fanno bene i movimenti a volersi fare Costituenti della Democrazia Europea.

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