Parma, Professori in Onda

Lettera di denuncia dei professori del liceo Ulivi

Contro i tagli alla formazione

27 / 11 / 2009

I sottoscritti docenti del liceo Ulivi di Parma rendono noto agli studenti, ai genitori e all’opinione pubblica la situazione di grave difficoltà che la scuola sta soffrendo per effetto delle pesanti riduzioni di risorse di cui è oggetto. Queste riduzioni stanno compromettendo il funzionamento di molte e necessarie attività. La progressiva e sistematica riduzione di organico e di finanziamenti - quelli già in atto e quelli annunciati per i prossimi anni - stanno rendendo complicato e a volte perfino impossibile mantenere un’offerta formativa adeguata ai bisogni degli studenti, assicurare la copertura didattica dei colleghi assenti, garantire la formazione e l’aggiornamento del personale, sperimentare l’innovazione didattica e assicurare perfino la normalità della gestione.

Le classi sono sovraffollate, le attività di laboratorio sono a rischio, gli studenti stranieri e quelli comunque svantaggiati non possono essere seguiti come dovrebbero nell’acquisizione degli strumenti della cittadinanza e della conoscenza. Da tempo è la buona volontà degli insegnanti e di tutti gli operatori a tenere in piedi la situazione, il lavoro svolto e non retribuito in nome della sensibilità degli operatori per il diritto costituzionale allo studio. Questo diritto continua però a essere mortificato nell’assegnazione delle risorse, nell’incertezza della normativa, nel prossapochismo degli annunci, nel modo superficiale e ingeneroso con cui si descrive la scuola e chi vi lavora.

I docenti del liceo, mentre si impegnano a continuare a mettere energie e intelligenza per salvaguardare, per quanto possibile, il funzionamento della scuola, malgrado tagli e mortificazioni, e a intraprendere tutte le iniziative di informazione e di denuncia che si renderanno necessarie, contemporaneamente chiedono agli studenti, ai genitori, alle forze politiche e sociali e all’intera opinione pubblica di assumere anch’essi un impegno a difesa di una scuola pubblica di qualità, bene prezioso di tutti.

Hanno firmato questa lettera i professori. I. Abati, S. Aimi, M. Artoni, G. Bandieri, A. Bevilacqua, S. Bia, S. Biondini, E. Bisi, L. Boni, R. Bodria, S. Borsi, M.G. Bossi, C. Cabrini, V. Campa, L. Castagneti, S. Chiastra, L. Cornelli, A. Dadomo, C. Dal Ferro, G. Dallafiora, M. Cautela, A. Chiari, P. E. De Leonardis, C. Farri, S. Favero, S. Garulli, G.M. Giordani, C. Lamio, E. Liviotti, T. Marchesini, E. Marchi, E. Martelli, S. Mazzocchi, G. Mezzetti, G. Mutti, A. Paolillo, P. Pannuti, Patritti, M. Pedenovi, S. Pellizzer, S. Pioli, C, Ragazzini, G. Raschi, A. Re, D. Righi, A. Rizza, B. Robuschi, I. Rossi, F. Salvini, S. Sandri, C. Sani, C. Savi, S. Sereni, E. Seracusa, I. Tamagnini, P. Tencati, M.G. Togninelli, C. Tortora, A. Tripodi, G. Trivelloni, G. Vicari, S. Virgulti, V. Zanoletti, V. Zizi, O. Zecca.