I Boss europei hanno fatto subito outing in maniera spudorata, sembra, quasi, una ripetizione della lettera della BCE, questa volta tutta girata al politico tanto da risultare indigesta a tutti, perfino all’interessato, che aveva già per se stesso spianata una comoda via per il Colle.

Le prossime elezioni politiche ovvero il cinepanettone 2012

Qual’è la posta al tavolo verde delle Istituzioni.

di Bz
18 / 12 / 2012

LE PROSSIME ELEZIONI POLITICHE OVVERO IL CINEPANETTONE 2012

Qual’è la posta al tavolo verde delle Istituzioni.

Il Cavaliere, di caparezziana memoria, ha messo i piedi nel piatto delle elezioni ed ha schizzato tutti i commensali che si attardavano al tavolo, pur satolli del lauto pasto fin qui goduto, ed, ora, si aggirano nervosi per i saloni del palazzo del potere e nelle chermesse televisive in cerca di uno smacchiatore efficace.

Si chiamerebbe Monti e andrebbe bene anche per ripulire le lorde scarpe del grande cicisbeo [mai vista tanta cipria e cerone!!]. Il centro destra con una mano ha consegnato la lettera di licenziamento a Monti e con l’altra lo tira per la giacchetta – a parole – affinché si assuma il ruolo di candidato premier succedendo a se stesso.

È paradossale; parrebbero le contorsioni di un animale politico ferito a morte, prive di una logica, se non quella, appunto, dell’ultima chance per un percorso politico, che ha segnato l’epoca breve della II Repubblica italiana.

Ma non è proprio così.Il Cavaliere è sciente e lucido, come tutti grandi gambler al tavolo del poker quando ci si gioca il piatto, delle Istituzioni, in questo caso. Da agosto sta ripassando le mani giocate e le carte, come se il gioco in corso gli fosse divenuto estraneo, solo qualche puntatina a perdere, solo qualche bluff tanto telefonato da indurre tutti ad andare a vedere le sue carte: appena una copia di donne [Marina e Francesca].Ci sono cascati pure i suoi partner, i vari Alfano, La Russa, Meloni che si stavano scaldando le mani a bordo tavolo per il gioco delle Primarie de noialtri: una figura da chiodi, roba da sotterrarsi da loro stessi se avessero una briciola di dignità nel fare politica. Ci sono cascati loro per primi ed ora sono incazzati neri col cavaliere al punto di voler – o essere costretti a - fondare un partito o raggruppamento politico ciascuno, se non altro per fare un po’ di lobbismo e garantirsi un possibile posto alla tavolata della prossima legislatura, dove qualcosa pur si mangerà.

Il Cavaliere, con la sua tattica attendista, col suo passare la mano, ha logorato il suo stesso partito, non essendo più quella azienda produttiva che gli aveva garantito le precedenti grandi soddisfazioni, lo ha nei fatti spacchettato, un po’ come Marchionne la Fiat, per poterne nel prossimo futuro usare le parti che gli possono tornare utili nell’ultima mano, quella del piatto. Un primo obiettivo raggiunto, quello di disfarsi del suo partito, senza perdere la faccia, anzi facendola perdere a tutti gli altri suoi contendenti, che si continuano a contorcere come nel ballo si san vito.

Quindi eccolo di nuovo protagonista al tavolo da gioco, con la coppia di donne, figlia e fidanzata ufficiale, quali garanti del suo essere affidabile e pimpante, pronto a sfidare il signor Bersani per interposta persona.

Monti ci starà, si sentirà usato o cercherà di sparigliare le carte; ci riuscirà o rimarrà prigioniero nella tela del ragno? I Boss europei hanno fatto subito outing in maniera spudorata, sembra, quasi, una ripetizione della lettera della BCE, questa volta tutta girata al politico tanto da risultare indigesta a tutti, perfino all’interessato, che aveva già per se stesso spianata una comoda via per il Colle.

Siamo solo al primo giro di carte e troppe sono ancora coperte, bisogna aspettare il rilancio per intuire e valutare seriamente come può svilupparsi la partita. Ma essendo davanti ad un tavolo da gioco è lecito un azzardo: il nostro Cavaliere vuole vincere tutta la posta e presentarsi come il Salvatore del paese, l’uomo mandato dalla Provvidenza seppur teletrasmessa.

In attesa di vedere le prossime mosse dei gambler al tavolo verde delle istituzioni, ci siamo goduti il primo vero cinepanettone 2012, un ora e 20 di battute, barzellette, aneddoti, ruffianerie di un vecchio porco e di una navigata maitresse televisiva.

Bz