Ieri pomeriggio ancora una volta precari, studenti, disoccupati,
occupanti di case hanno assediato il Palazzo mentre dentro veniva
approvata una manovra ingiusta e marcatamente di classe, e che prova a
sferrare, con l'articolo 8, un colpo alla democrazia sostanziale in
questo paese generalizzando il modello Marchionne e finendo di
smantellare il welfare state. Se non si vogliono cambiare le regole del
gioco che ha portato alla crisi, ne toccare privilegi, transizioni e
rendite d'altronde i soldi da qualche parte andranno presi!
Un Palazzo sordo alle richieste della piazza e alla sofferenza di
milioni di persone in questo paese che già hanno pagato cara la crisi, e
che vengono ulteriolmente impoveriti dalla manovra.
Ancora una
volta ieri è esplosa la rabbia in piazza con un lancio fitto di uova,
vernice, fumogeni, petardi, monetine (come contributo di "solidarietà
dei precari") al grido di "noi la crisi non la paghiamo" e "dimissioni",
che ha avuto come risposta una violenta carica della polizia che
provocato anche diversi feriti
Se la piazza di ieri è stata un gesto dovuto di indignazione e
rabbia ancora non basta: di fronte al bivio a cui siamo tra
costruire e praticare l'alternativa qui e subito e un modello sempre più
liberista guidato da una governance capitalista sempre più autoritaria,
dobbiamo costruire un movimento largo e che sappia riempire le piazze e
bloccare il paese, che non si accontenti della testimonianza e delle
liturgie protestatarie, ma che mobiliti milioni di persone su una
questione semplice: non vogliamo pagare noi il disastro di banchieri e
finanzieri, se il gioco della finanza globale non funziona più, cambiamo
le regole!
...verso il 15 ottobre!
contro questa manovra verso la rivolta europea del 15 ottobre.
Le nostre vite non sono in debito
Violente cariche contro studenti e precari mentre contestavano la manovra sotto Montecitorio.
15 / 9 / 2011