Sabato 23 luglio a Piacenza ci sarà una manifestazione nazionale in risposta agli arresti di esponenti sindacali di Si Cobas e Usb ordinati dalla Procura della città emiliana martedì scorso. Nei giorni scorsi sono state molte le iniziative di solidarietà in tutta Italia. Di seguito l’appello della manifestazione.
All'alba di martedì, su mandato della procura di Piacenza,
la polizia ha messo agli arresti domiciliari e disposto altre misure cautelari
per otto dirigenti nazionali e locali del SI Cobas e della USB operanti da anni
nel settore della logistica. A questi si aggiungono decine di lavoratori e
attivisti messi sotto accusa.
Con ben 350 pagine di ordinanza si costruisce un vero e proprio "teorema
giudiziario" sulla scorta di un elenco interminabile di "fatti
criminosi" quali picchetti, scioperi, occupazioni dei magazzini, assemblee
ecc.
Le accuse sono di associazione a delinquere per violenza privata, resistenza a
pubblico ufficiale, sabotaggio e interruzione di pubblico servizio.
Per la procura di Piacenza le lotte condotte nei magazzini della logistica dal
2014 al 2021: sarebbero state attuate per motivazioni pretestuose e con intenti
"estorsivi", al fine di ottenere per i lavoratori condizioni di
miglior favore rispetto a quanto previsto dal contratto
nazionale.
Questo teorema giudiziario è un evidente tentativo (questo certamente
criminale) di cercare di impedire che nei magazzini della logistica, nei luoghi
della produzione e della commercializzazione delle merci cresca e si rafforzi
il sindacato di classe, conflittuale, che non cede di un millimetro sui diritti
dei lavoratori. Si vuole negare la legittimità del sindacalismo conflittuale e
delle sue pratiche e si vuole dare una ulteriore spinta repressiva contro il
diritto di sciopero in un settore strategico per le multinazionali e per il
capitale.
Sul banco degli imputati figurano tutte le principali lotte e mobilitazioni
condotte in questi anni: GLS, Amazon, FedEx-TNT, IKEA, Leroy Merlin ecc.:
mobilitazioni grazie alle quali il sindacalismo di classe
e combattivo è riuscito a rivoltare come un calzino un settore che per anni ha
rappresentato una vera e propria giungla di supersfruttamento, caporalato, precarietà
e salari da fame: una giungla resa possibile dalle connivenze istituzionali e
dalla complicità dei sindacati Cgil-Cisl-Uil, con l'utilizzo senza freni degli
appalti e subappalti a finte cooperative, con infiltrazioni, nemmeno troppo
sotterranee, della malavita organizzata.
Grazie ad anni di dure lotte migliaia di lavoratori a Piacenza e in gran parte
del centro-nord hanno conquistato salari dignitosi e messo fine ai ricatti
imposti dai padroni, pagando un prezzo durissimo in termini repressivi e di sangue,
come dimostrato dagli omicidi di Abd El Salaam nel 2016 fuori ai cancelli GLS
di Piacenza e di Adil Belakhdim lo scorso anno all'esterno del magazzino Lidl
di Biandrate.
È del tutto evidente il legame tra questo teorema repressivo "ad
orologeria" e il colpo di mano parlamentare messo in atto pochi giorni fa
dal governo Draghi su mandato dell'associazione padronale del settore
(Assologistica), con la modifica dell'articolo 1677 del codice civile tesa a ad
eliminare la responsabilità in solido delle committenze per i furti di salario
operati dalle cooperative e dalle ditte fornitrici.
Ci troviamo di fronte a un attacco politico su larga scala teso a mettere fuori
legge gli scioperi e la contrattazione nelle aziende, quindi ad eliminare
definitivamente il sindacato di classe e conflittuale dai luoghi di lavoro.
L'avanzare della crisi capitalistica, e il malessere sociale sempre più
montante a seguito dell'economia di guerra e del carovita, producono
un'offensiva sempre più stringente contro i lavoratori, e in
particolare contro le avanguardie di lotta sindacali e sociali.
Contro questa ennesima provocazione poliziesca è necessario rispondere in
maniera unitaria e compatta, al di là di ogni steccato di categoria o di
appartenenza di sigla.
Per questo motivo, facciamo appello a tutte le forze del sindacalismo conflittuale e a tutti i movimenti sociali e politici non asserviti ai diktat dei padroni e del governo Draghi, a costruire una manifestazione nazionale a Piacenza sabato 23 luglio alle ore 14 con concentramento ai Giardini Margherita (di fronte alla stazione FS).
Le lotte contro sfruttamento e caporalato non si processano. La vera associazione a delinquere sono stato e padron
Aldo, Arafat, Bruno, Carlo, Fisal, Issa, Riadh E Roberto: liberi subito!
SI COBAS – USB – ADL COBAS – SGB – SLAI COBAS Per il sindacato di classe CUB – UNICOBAS – COBAS Sardegna – USI-CIT – Confederazione COBAS