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Le 3 facce del capitalismo nello shock

La valorizzazione dello shock

1 / 6 / 2012

La prima faccia è quella rappresentata dall'animal spirit che tende a sfruttare l'aumento della domanda per adeguarvi l'offerta. Laddove la curva della richiesta di tende, brandine, sacchi a pelo esplode verso l'alto, là l'imprenditore cerca affannosamente di cogliere l'attimo e di adeguare il prezzo alla rarefazione del bene.

Vi dò tre esempi di questo. I camper sono esauriti perciò essi vengono dirottati in Emilia da ogni altro camping park ed affittati a prezzi esorbitanti; i (alcuni) forni hanno avuto il coraggio di vendere il pane comune a 15€/kg -ad uno è stato addirittura sequestrata la licenza dai carabinieri; i magazzini sportivi sono arrivati a vendere le tende a 230€.

La seconda ovvero la sospensione della democrazia locale. Essa si percepisce sottotraccia nella gestione dei campi da parte della Protezione Civile, nei quali viene celebrato il blu delle divise, l'autorità contro il diritto delle persone ('ospiti assistiti') a vivere liberamente e, viceversa, degli altri concittadini a portare liberamente aiuti. Infine, come si può decidere di chiudere città intere come Concordia e di reinventarle altrove senza interrogare prima ed in maniera vincolante i cittadini residenti?

La terza, ovvero dei diritti. Questo tema collega direttamente i capannoni di Mirandola con il dibattito in corso e con decretazione d'urgenza alla Camera ed interroga tutti noi sul nodo di fase per il quale il lavoro possa essere un intreccio articolato fatto di diritti e cittadinanza o, invece, una maledizione senza mediazione. La riforma Fornero, la cui cifra è l'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto, racchiude la spiegazione degli oltre 10 morti di lavoro: o lavori o lavori, non è concesso all'operaio, specialmente se migrante, l'opzione di dire no, anche se si ha paura, se non ce la si sente, se si muore ad entrare in quei capannoni.

Allo stesso modo, si noti il tema della delocalizzazione delle imprese del distretto biomedicale e di quello meccanico; esso contiene il ricatto per il quale il lavoratore collettivo deve accettare senza indugio la riduzione della 'condizione di diritto' per competere al ribasso con altri salariati europei ed extrauropei.

Non credete alla retorica dell'Emilia unita che connette in una comunità di produttori senza soluzione di continuità padroni e lavoratori. Da un lato c'è chi ha subito, dall'altro chi ha preteso la vita per il rispetto degli ordini di attesa e della difesa della quota di mercato.

L'immagine della paura delle famiglie nei campi e degli accampati fuori di casa, nei parchi, nei campi sportivi, nei centri commerciali fa da contraltare a chi oggi ha deciso che a Roma si deve celebrare con una 'sobria parata militare' la festa della repubblica. Come si fa a dire che una sfilata bellica è fatta per i terremotati? Come si può dire che le banche stanno con il sistema locale quando le rate dei mutui delle case crollate sono solo sospese e non cancellate? Cosa ci possono accettare le cartelle esattoriali di equitalia per la riscossione dell'imu che sono solo sospese fino al 31/12/2012?

Lasciateci fuori da questa italia. Noi vogliamo stare ed andare altrove. Insieme a tutti coloro che stanno arrivando a Finale, a Crevalcore, a Mirandola, a San Carlo per aiutarci, dal basso, direttamente, senza mediazioni.

Ce la possiamo fare, certo. Ma non se stiamo supini alla retorica del sacrificio e dell'obbedienza, sudditi del diktat del lavoro qualunque e della democrazia del mercato, bensì se siamo contro, contro ed ancora contro. Venite da noi a lottare.

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