Questa settimana abbiamo svolto alcuni volantinaggi ai Centri per l'impiego di Rimini e Cesenatico. Di seguito il volantino diffuso.
L'Europa dei diritti contro l'austerità passa anche da qui, dal pieno riconoscimento della disoccupazione stagionale per i lavoratori stagionali comunitari e dalle lotte che sapremo costruire contro la Riforma del Lavoro Fornero che insieme alle politiche imposte dalla finanza globale ci sta rendendo tutti più poveri e ricattabili. I volantinaggi di oggi sono anche una risposta concreta al consigliere regionale del Pdl, Luca Bartolini, di cui vi abbiamo già informato.
Grazie anche agli attivisti del Lab. Paz Project che ci hanno aiutato nel volantinaggio.
Lavoro stagionale, sfruttamento, Mini aspi: è ora di reagire!
L'Europa dei diritti contro l'austerità passa anche da qui, dal pieno riconoscimento della disoccupazione stagionale per i lavoratori stagionali comunitari e dalle lotte che sapremo costruire contro la Riforma del Lavoro Fornero che insieme alle politiche imposte dalla finanza globale ci sta rendendo tutti più poveri e ricattabili. I volantinaggi di oggi sono anche una risposta concreta al consigliere regionale del Pdl, Luca Bartolini, di cui vi abbiamo già informato.
Grazie anche agli attivisti del Lab. Paz Project che ci hanno aiutato nel volantinaggio.
Lavoro stagionale, sfruttamento, Mini aspi: è ora di reagire!
Con la retorica della crisi economica e quindi delle mancate presenze
turistiche - dato smentito dai trend positivi per gli arrivi e le
presenze registrati nel mese di luglio e resi noti dalla Provincia di
Rimini - gli imprenditori del turismo vogliono offuscare la realtà e
trovare giustificativi al peggioramento delle condizioni di lavoro, alla
diminuzione dei salari, all'aumento dei contratti irregolari o del
lavoro nero.
Questo processo di smantellamento dei diritti insieme al Lavoro
Gravemente Sfruttato, endemico e strutturale nel settore turistico, sono
interni all'attacco operato dal capitalismo finanziario che a livello
globale sta imponendo la distruzione del Welfare, il peggioramento delle
condizioni di lavoro, la privatizzaione dei beni comuni e delle risorse
naturali per renderci tutti e tutte più poveri, ricattabili, impauriti,
malati e soli.
Ed è dentro questo processo – un vero e proprio attacco alle forme di
vita – che va inserita anche la Riforma del lavoro Fornero, riforma che
ha imposto modifiche sostanziali allo Statuto dei lavoratori e ad alcuni
importanti ammortizzatori sociali come la disoccupazione.
Per i lavoratori stagionali, la riforma ha comportato, infatti, la
cancellazione della disoccupazione a requisiti ridotti con
l'introduzione della Mini aspi.
La mini aspi apporta modifiche sostanziali su due aspetti:
- l'ammontare dell'assegno calcolato sulle precedenti prestazioni ricevute
- aspetti contributivi ai fini pensionistici.
Anche se da più parti la concentrazione del problema è sul calcolo delle
tredici settimane, a dispetto delle 78 giornate, per noi il problema si
pone sul fatto che il lavoratore, al termine del contratto di lavoro,
non può sapere se e quando sarà di nuovo occupato, la nuova normativa
impone come termine di presentazione della domanda 8 giorni dalla fine
del rapporto. Questo significa che presentata la domanda, non è
possibile accumulare altre settimane lavorative in virtù di una nuova
occupazione. La normativa precedente permetteva di accumulare tutto il
periodo di lavoro maturato nel precedente anno, in modo tale che,
presentando la domanda l'anno successivo entro il mese di marzo, per il
lavoratore fosse più facile il calcolo e la produzione dei requisiti.
In buona sostanza la Riforma Fornero penalizza sotto ogni aspetto i lavoratori stagionali.
A ciò si aggiungono una serie di adempimenti burocratici prima non
previsti come la DID (dichiarazione immediata disponibilità al lavoro)
che viene rilasciata dal Centro per l'impiego e che al momento delle
domanda per la Mini Aspi deve essere in corso di validità.
Tradotto, difficilmente a causa delle condizioni di lavoro, dei
contratti applicati (part- time, a chiamata) e del lavoro nero, la
maggior parte dei lavoratori e lavoratrici stagionali matureranno tutti i
requisiti necessari per accedere a questo importante ammortizzatore
sociale.
La volontà politica ed economico/finanziaria, nonché sociale è chiara:
impoverire ulteriormente i lavoratoti già derubati dei loro salari e
contributi dagli imprenditori del turismo, cancellare il Welfare,
privatizzare i servizi e aumentare la burocrazia.
Il PD e i sindacati confederali che hanno responsabilità sostanziali per
l'omertà sul tema dello schiavismo, la legittimità data ai capitalisti
del turismo senza scrupoli e l'azzeramento del conflitto sociale sul
tema del Lavoro Gravemente Sfruttato nel turismo - fenomeno endemico e
strutturale di questo importante settore economico territoriale -
propongono come soluzione una deroga ai requisiti previsti dalla
Riforma, ritornando alle 78 giornate lavorative anziché alle 13
settimane.
Formalmente la proposta potrebbe aiutare diversi lavoratori, ma non
risolve comunque il problema che si ripresenterebbe alla prossima
stagione e soprattutto non scalfisce minimamente la guerra in atto
contro i lavoratori e le lavoratrici alla quale queste realtà hanno, in
modi e tempi differenti, contribuito. Ricordiamo che il PD ha votato
questa riforma durante il governo Monti ed oggi è al governo del paese
ed ora propone delle deroghe a se stesso per mantenere qualche briciolo
di consenso in un territorio dove le ultime elezioni hanno mostrato
grandi segnali di cedimento.
Noi pensiamo che sia necessario autorganizzarsi per promuovere un conflitto diffuso e capillare finalizzato a
rivendicare il rispetto del CCNL del Turismo (disatteso nel 90% delle
aziende turistiche della Provincia), alloggi per i lavoratori e le
lavoratrici stagionali recuperando alberghi dismessi e colonie
abbandonate, la difesa del giorno libero, l'introduzione di un reddito
di sostegno per i lavoratori che denunciano lo sfruttamento subito, il
diritto alla malattia e alle giornate di riposo.
A questi punti è necessario inoltre introdurre il tema della costruzione
di percorsi territoriali che sappiano incrociare le lotte globali
contro lo sfruttamento capitalistico e i diktat della finanza, a partire
dai territori.
Quindi contrastare con forza la Riforma Fornero e la cancellazione del
Welfare; difendere il mare e la costa dall'inquinamento, dagli
sversamenti di liquami in mare e dalla cementificazione; salvaguardare e
autogestire il patrimonio delle spiagge libere; conquistare spazi dove
organizzare sportelli e punti informativi per i lavoratori.
Queste rivendicazioni ci sembrano una piattaforma minima di lotta ed
iniziativa ed è per questo che è importante reagire da subito per i
rivendicare i propri diritti e conquistarne di nuovi.
Per questo vi invitiamo a contattarci per organizzare insieme
un'assemblea pubblica e per coordinarci ed autorganizzarci da subito!
ADL Cobas Emilia Romagna – Associazione Rumori sinistri Rimini
[email protected] oppure [email protected] – Tel. 347 2641040