L'Aquila - Lo stato si autoassolve e se la ride. Vogliamo verità e giustizia

Il comunicato del Comitato 3e32 / Casematte dopo la sentenza di appello del processo alla Commissione Grandi Rischi

12 / 11 / 2014

Lo Stato si autoassolve e se la ride. Da anni. La sentenza del processo di appello alla Commissione Grandi Rischi rappresenta l’ennesimo schiaffo dello Stato alla popolazione aquilana.

Una commissione di esperti che non avrebbe, naturalmente, dovuto prevedere il terremoto – come è stato strumentalmente scritto dai media – ma che ha avuto la colpa di aver rassicurato i cittadini. Una commissione che, come è stato evidenziato anche dalle intercettazioni telefoniche, era stata inviata all’Aquila solo per compiere “un’operazione mediatica”, trasformando inoltre le legittime preoccupazioni della popolazione in un problema di ordine pubblico da reprimere.

La responsabilità politica di quella riunione fu di Guido Bertolaso, che ordinò agli esperti – piegati al potere – di recarsi in città, per sbrigarsela con una finta riunione di mezz’ora. Guido Bertolaso, noi non ti dimentichiamo. Al di fuori delle aule dei tribunali, la storia ti condanna.

Così come condanna chi come Enzo Boschi, oggi e solo oggi, annuncia di voler rivelare “i particolari di questa storia”, sostenendo che “noi scienziati siamo stati usati”, che quella del 31 marzo fu una “riunione politica”, che allora “non fu riportato all’opinione pubblica quanto invece accadde davvero in quella riunione” [La Repubblica]. Non solo: “Un giorno vorrei incontrare i parenti delle vittime per dire la mia verità” [Sky tg24].

Boschi, cosa è accaduto davvero in quella riunione? Vieni all’Aquila e dicci la verità. Anche perché nel verbale, firmato il 6 aprile 2009, ed acquisito come prova, ci sono comunque frasi dal sapore rassicurante e pseudo scientifiche in cui Boschi afferma: “Escluderei che lo sciame sismico sia preliminare di eventi”.

Perché lo ha escluso? Scientificamente non ha senso. Mentre Barberi, presidente vicario di quella commissione, che addirittura partecipò alla conferenza stampa dopo la riunione, sempre nella bozza di verbale afferma rassicurando: “Questa sequenza sismica non preannuncia niente”.

E’ inoltre quantomeno imbarazzante la posizione del sindaco Massimo Cialente, che ora si dice “dispiaciuto” della sentenza, ma che nella sua testimonianza ha di fatto sostenuto la difesa degli imputati, rivelando di non essere stato tranquillizzato. Perché scienziati e politici non parlarono allora, smentendo le false rassicurazioni?

In questa storia politica e scienza si compenetrano. La scienza non ha fatto il suo dovere e si è asservita alla politica in modo totalmente irresponsabile. Per questo è colpevole ma, a quanto pare, la giustizia è un lusso che noi “poveracci” non possiamo permetterci.

Eravamo presenti alla Corte d’Appello: non sarà certo una sentenza di un tribunale a farci cambiare opinione. Vogliamo vivere in questa città, ricostruirla, e continueremo a lottare per farlo.

Per questo invitiamo L’Aquila ad avere uno scatto di dignità e a scendere in strada, per l’ennesima volta in questi anni.

Invitiamo tutte e tutti al sit-in organizzato dai parenti delle vittime del sisma, che si terrà domani giovedì 13 novembre, dalle ore 18.30, nei pressi della Villa Comunale all’Aquila.

Pretendiamo verità e giustizia, vogliamo far sentire forte la nostra voce.

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