Lampedusa - Brucia Contrada Imbriacola...alla faccia dell’accoglienza

22 / 9 / 2011

Alla faccia dell’accoglienza verrebbe da dire. Non esiste ospite sulla faccia della terra che dia alle fiamme la dimora offertagli dall’ospitante. Eppure a Contrada Imbriacola, nella Lampedusa sottratta ai riflettori dalla necessità di raccontare la fine dell’emergenza, incendi fughe e rivolte sono l’ordine del giorno.

Quello della scorsa notte più degli altri perchè le fiamme hanno divorato il luogo di attesa in cui oltre 1200 migranti erano costretti. Quasi consapevoli che il loro viaggio è scandito dai tempi delle emergenze, gli "ospiti", stanchi di attendere, hanno dato alle fiamme il CIE rendendolo inagibile, rifacendo così partire la macchina che accompagna il loro viaggio e preparandosi a scoprirne la prossima tappa. Forse ritardando quel rimpatri che il Ministro Maroni ha scelto come loro destino. "Tutto fumo niente arrosto" visto che poi il problema principale rimane l’estenuante periodo di trattenimento che tra convalide illegittime e richieste di proroga è stato dilatato dall’ultimo decreto di emergenza a 18 mesi.

Non c’è fotografia migliore dello stato di salute delle leggi italiane sull’immigrazione di quella che vede il simbolo, il centro di Lampedusa, agitato ai quattro venti per oltre un decennio, messo al rogo da quanti sulla loro pelle hanno sperimentato cosa significhi "albergare" nel "fiore all’occhiello del modello di accoglienza europeo".

Qui non esiste un problema di aprire o chiudere le porte dell’Europa. In ballo, certo, c’è una soglia minima di diritti della persona che nel Sud del mediterraneo sembrano spesso essere carta straccia. Ma forse il contesto globale ed Euromediterraneo suggerisce anche molto altro.

Davanti a noi non sembra per nulla esserci una contingenza ma un futuro che questo paese, a sua volta travolto da una crisi senza vie d’uscita, volente o nolente dovrà attrezzarsi per affrontare.

non di trasferimenti veloci e neppure di CIE più accoglienti, ma di una nuova legge su immigrazione: di questo abbiamo bisogno!

Lampedusa - Le cariche continuano anche mentre i migranti cadono