La spada dei "Mattei" sui poveri

5 / 9 / 2018

Chi è Matteo Piantedosi, capo di gabinetto di Salvini e autore della circolare sugli sgomberi adottata lo scorso primo settembre? Matteo è, a sua detta, “un uomo della fermezza”, “in massima sintonia” con il ministro dell’Iterno, Matteo Salvini. Ed è forse proprio in virtù di questa sintonia che insieme sono indagati per sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio in merito alla vicenda della nave Diciotti.

L’obiettivo di Matteo Piantedosi è «far vedere che lo Stato c’è». Come? Concentrandosi sul problema dell’immigrazione – a detta sua il vero dramma di questo Paese -, e, in particolare, facendo «ogni sforzo per favorire i rimpatri». Ma non solo.

Ex prefetto di Bologna, Matteo proprio in quella città ha capito che «non va alimentata l’assistenza e non va incoraggiato il lassismo, ma va aiutato chi ha una giusta aspirazione a trovare un posto nella società e che vuole lavorare». Quali le sue priorità, dunque? Liberarsi di immigrati e fannulloni. L’assistenza non si porta più in questo Paese ed è dunque necessario adottare ogni misura necessaria a far sì che lo Stato smetta di occuparsi di questi “porci nullafacenti”.

Quindi cosa fa Matteo Piantedosi il primo settembre, per inaugurare la sua agenda, prendendo due piccioni con una fava? Firma una circolare sugli sgomberi degli edifici occupati. Occupati da famiglie in condizione di bisogno. 

Gli obiettivi dichiaratamente perseguiti dalla circolare sono quelli di «migliorare le condizioni di vivibilità delle città e prevenire situazioni di degrado». Si sa che i poveri puzzano ed è allora necessario trovar loro una sistemazione lontana dal naso dei ricchi, degli imprenditori, dei proprietari, degli investitori. 

Ma perché queste occupazioni danno così fastidio al Ministero degli Interni? Mica si tratta solo del diritto di proprietà, scemi! È anche e soprattutto una questione di ordine pubblico. Mentre gli sgomberi forzati possono determinare delle evidenti turbative dell’ordine pubblico, beh, ecco, qui non si capisce proprio bene: «la tolleranza di occupazioni può determinare situazioni di pericolo meno evidenti (!!!), ma decisamente più gravi nel medio e nel lungo periodo(???)».  Sebbene sul punto la circolare non sia molto chiara, vi assicuro che ci sono molteplici ragioni oltre alla tutela del diritto di proprietà. Molteplici, svariate, considerevoli, inafferrabili… 

E allora bisogna sgombrare, e farlo con la «massima tempestività». Non più c’è tempo, bisogna liberarsi mommò di questi fetosi.

Ma come può fare il povero Prefetto a procedere con le operazioni? Ha bisogno di tutte le informazioni possibili sugli immobili e sugli occupanti, che devono essere a tal fine censiti, per ottenere l’identificazione dei singoli e le notizie sulla composizione familiare.

Ma soprattutto bisogna verificare la condizione reddituale, perché lorsignori potrebbero avere i villoni e i conti correnti nascosti gli uni alle Maldive e gli altri in Svizzera (si sa, la gente ne approfitta sempre degli edifici abbandonati…), e «la condizione di regolarità di accesso e permanenza sul territorio nazionale» (perché sì, gli immigrati ormai ci rubano pure gli edifici abbandonati). Una volta fatto questo po’ po’ di indagine sulle spalle dei disperati, si parte con lo sgombero, «rinviando alla fase successiva ogni valutazione in merito alla tutela delle altre istanze» (mica putimme pensa’ alle istanze di questi scornacchiati, ladri, predatori di edifici di proprietà privata), e «nell’immediatezza dell’evento» si decide cosa fare di loro.

Che significa «immediatezza dell’evento»? Significa che mentre donne, uomini, ragazze, ragazzi, bambine e bambini trascinano tutte le cose di una vita sul marciapiede di una strada; mentre delle persone abbandonano quella che fino a pochi minuti prima era ‘casa’, senza sapere quale sarà il loro destino; mentre vieni trascinato fuori dalla tua quotidianità dalle mani delicate della polizia - che utilizzeranno per l’occasione tutti gli accorgimenti del caso, come parole gentili e manganelli -, gli stessi che ti hanno cacciato decideranno dove è meglio che tu vada.

Certo, uno potrebbe chiedersi se non sarebbe stato meglio concentrarsi sulla ricerca di altri strumenti per fronteggiare la situazione di emergenza abitativa, che affligge il nostro Paese da fin troppo tempo e che è destinata a degenerare di anno in anno. 

Ma governare un paese non è facile e bisogna concentrarsi sugli interventi prioritari, perché come dice Matteo Salvini «la proprietà privata è sacra e sono troppi gli italiani vittime di occupazioni da parte non di bisognosi, ma di furbi e violenti».

E se c’è una cosa che gli italiani proprio non possono sopportare sono quei furbetti che non hanno una fatica o che tengono una fatica di merda; o quei furbetti che neppure riescono a mettere il piatto a tavola; o anche quei furbetti che non hanno la casa di proprietà; e soprattutto quei furbetti ca fann’ ‘na vita ‘e ‘mmerda

E pare proprio che l’obiettivo primario (ed esclusivo) di questo Governo sia sbarazzarsi di questa marea di disperati poco raccomandabili e con palesi tendenze eversive, che insozzano con la loro stessa esistenza le strade, le città ed il paese delle classi benestanti italiane. 

FONTI:

-         Ministero dell’Interno, Gabinetto del Ministro, Circolare n. 11001/123/111(1)

-          Sono sempre stato un uomo della fermezza: farò vedere che lo Stato c’è, «Huffingtonpost.it», 9 giugno 2018

-          Viminale, stretta contro le occupazioni abusive di immobili: chiesti censimenti e sgomberi. Scontro con il Pd, «Repubblica.it», 1 settembre 2018