LA PROVINCIA ABRUZZESE SI RACCONTA -Zona 22-

10 / 1 / 2012

Zona 22 è una scritta incisa in un quadrato di plexiglass che campeggia all'ingresso di uno stabile, in un paese di provincia... Zona 22 era una vecchia centrale di trasformazione elettrica, di proprietà delle ferrovie dello stato... Zona 22 è uno spazio liberato, che rappresenta il desiderio di quasi tutti i giovani [...e non] di un paese di provincia che si chiama San Vito Chietino.

In un paese come questo i giorni sono tutti uguali e i giorni diventano mesi, che diventano anni, buttati davanti ad un bar con un bicchiere di un qualsiasi alcool, scadente, perchè non c'è lavoro e non ci sono soldi, alternative. La felicità individuale diventa un miraggio; Wall Street o Francoforte sono lontane ma il cappio di un sistema finanziario che ci attanaglia, lo sentiamo bene stringere intorno al collo, lo sentono bene i piccoli produttori, i vecchi pescatori che non arrivano a fine mese. Lo sentiamo noi che non abbiamo un lavoro, che abbiamo visto partire amici con una speranza, per lasciarsi dietro la disperazione di un nichilismo autodistruttivo per un resuscitato concetto punk del "no future". Noi abbiamo deciso di restare, qui ed ora e sfidare il vento dei mulini, non tanto per sognare mondi perfetti, ma per riappropriarci di quello che più ci interessa e ci interessa ora! E quello che ci interessa è la nostra vita, sono le nostre emozioni, le nostre passioni, non vogliamo distruggere, ma costruire, questa è la nostra strada e noi già la vediamo "luccicare come un presepe alla finestra". In questi anni siamo rimasti uniti ed ancorati, come una nave alla fonda, per difendere il nostro territorio da multinazionali che volevano usarlo per l'estrazione e la raffinazione di un petrolio che avrebbe rilasciato un anidride solforosa, dannosa per i nostri bambini, per le nostre piante, lacerando un mare che Jean Claude Izzo ha definito "turchino" come il nome di una spiaggia dove siamo cresciuti. Abbiamo coltivato semi centenari per continuarli a conservare, per non farci avvelenare e controllare da multinazionali che producono semi in laboratorio che fanno impazzire il nostro ecosistema e che alimentano il concetto proprietario della natura.

Sei mesi fa abbiamo visto un'area dismessa, abbiamo pensato di organizzare un concerto per farla tornare a vivere, abbiamo chiamato gli Assalti Frontali per passare insieme una serata, che noi difficilmente dimenticheremo, per passare insieme una serata dove poter cantare... urlare: "anche le stelle questa notte restano aggrappate,

non vogliono cadere, vogliono vedere!" ma noi non siamo rimasti a guardare, già a fine serata pensavamo di trasformare quelle emozioni di gioia, in un progetto a lunga durata, pensavamo di restare.

Abbiamo incontrato un dirigente delle F.S. chiedendo una concessione dello stabile, anche temporanea, anche in affitto, si è rivelato disponibile al dialogo così abbiamo seguito tutto l'iter burocratico, abbiamo aspettato ma non abbiamo avuto nessuna risposta.

Di pazienza eravamo esausti. Di promesse eravamo esausti, che qualcun'altro decidesse per noi... anche di questo eravamo esausti.

Il 14 dicembre scorso siamo entrati in quest'area definita dalle F.S. "sottostazione elettrica Zona 22", abbiamo fatto lavori di muratura alla struttura, imbiancato le pareti, rivisto l'impianto elettrico e quello idrico. Molti di noi passano la maggior parte del tempo nello spazio, cercando di renderlo più accogliente possibile, cercando di strutturare un progetto, un servizio alla cittadinanza, cercando di costruire welfare dal basso.

Zona 22 è uno spazio di tutti/e, è dei bambini che di tanto in tanto vengono a fare i tiri liberi al canestro che abbiamo montato, è del nostro vicino che ci ha regalato diversi secchi di pittura che abbiamo usato, è della signora che a Natale ci ha portato il panettone con lo spumante, è di chi ci ha "allungato" un cavo elettrico per fornirci, nei primi giorni, la corrente per i lavori.

Abbiamo deciso di scrivere noi stessi il racconto della nostra vita, di questo momento, di questo luogo, abbiamo deciso di farvi sapere che esiste una comunità, in un luogo, in un tempo, che non ci sta a leggere la propria storia ma vuole scriverla!

 ZONA 22

Zona 22