La primavera dei movimenti inizia con Blockupy

Verso il 18 marzo 2015, per una mobilitazione diffusa in tutta la città

21 / 1 / 2015

L'incontro della coalizione internazionale di Blockupy si è svolto questo fine settimana a Francoforte, città dell'EuroTower, con la presenza di delegazioni dei movimenti italiani, del mondo sindacale e partitico, organizzazioni dalla Danimarca, Svezia, Portogallo, Grecia, Francia, Belgio, e ovviamente il vasto panorama tedesco che va da Interventionische Linke a ums Ganze! fino ai gruppi più istituzionali come Die Linke e Ver.Dì.

L'adesione che sta arrivando verso la giornata del 18M si allarga sempre più soprattutto in Germania, dove i lavoratori di Amazon e i metalmeccanici dell’IG Metall confermano la loro partecipazione per la prima volta.

Non è ancora nota l'agenda del Day X, il 18 marzo 2015, ma certamente la volontà di chi fa parte della coalizione Blockupy è quella di strutturare diversi momenti di mobilitazione per la giornata.

Dalla mattina del 18 marzo a Francoforte ci saranno quindi migliaia di persone provenienti da tutta Europa per interrompere l'auto-celebrazione del potere del capitale, prima con dei blocchi determinati, per poi arrivare al grande corteo del pomeriggio.

L'impegno che dall'Italia ci siamo assunti, infatti, è quello di rendere l'appuntamento del 18 marzo 2015 il più partecipato possibile. Siamo convinti che sia dalle moltitudini di donne e uomini europei – che vivono nei suoi luoghi, al di là di qualsiasi autoctonia – che si possa cambiare il modo di concepire la politica sia all’interno dell’Europa, sia nei suoi rapporti in particolare con le aree del Mediterraneo e del Medio Oriente.

Crediamo che in questi anni di mobilitazioni internazionali il percorso che Blockupy ha disegnato sia arrivato a un momento di grande allargamento: la manifestazione che si è svolta il 22 novembre scorso durante il Festival di Blockupy ha visto la partecipazione di più di duemila persone, durante quella data svariati attivisti hanno scavalcato e abbattuto le recinzioni intorno al nuovo edificio della BCE arrivando a lanciare bombe di vernice sulla vetrata di ingresso.

Il rapporto che sta crescendo tra i movimenti sociali che si confrontano in questo percorso è ora più che mai in un momento di slancio verso la costruzione di una giornata in cui il protagonismo di giovani, lavoratori precari, attivisti sarà determinante anche per il futuro di Blockupy.

In un'Europa in cui si varerà il Quantitative Easing il prossimo 22 gennaio, e il Piano Junker è stato presentato il 26 novembre scorso a Bruxelles, la grande capacità di lettura che i movimenti hanno avuto negli ultimi anni verso quello che a pioggia sui territori nazionali derivava dalle politiche economico-finanziarie della Troika, porta anche oggi ad interrogarsi su quello che significherà per l'Europa l'elezione greca del prossimo 25 gennaio, capire se si possa effettivamente aprire una prospettiva diversa delle politiche europee verso un Paese come la Grecia, cioè di un pezzo dei PIGS come lo è l'Italia. Per dirlo con Blockupy, siamo convinti che “la possibilità di sollevarsi – qualunque sia il risultato elettorale – viene dalle strade, dalla forza e dall’autonomia dei movimenti extra-parlamentari e delle reti, dall’iniziativa delle persone, che non vogliono essere solo vittime delle politiche della crisi, ma vogliono prendere la storia nelle loro mani.”

Per questo nel giorno che celebra un anniversario della nascita della Comune di Parigi (18 marzo 1871) noi vogliamo riprendere le fila di quella grande tradizione, di quella sollevazione che ha fatto tremare i potenti di tutto il Vecchio Continente. Perché se una festa deve esserci, dovrà essere quella per l'inizio di un cammino in grado di immaginare e costruire un futuro diverso a partire dai chi si batte per il diritto all'abitare, per il diritto alla città, per un salario minimo europeo e un reddito garantito, per i diritti di donne e uomini migranti in un Paese che alla vigilia del 7 gennaio auspica ad una chiusura esterna ed interna delle frontiere ancora più pesante del presente.

Let's take over the party!