Passa un niente e tutto salta/ tutto tende all'essere distrutto/ tutto cambia/ una fenice risorge dalla cenere/ torna al fuoco per quanto tu la possa uccidere

La partita di Natale

14 / 12 / 2013

Che cosa succede a Bologna la prossima settimana? Due eventi importanti.

Il primo, ovvero la difesa di Labas e la campagna affinchè la Caserma Masini rimanga bene comune.

Oltre un anno fa, nell'ambito della mobilitazione sociale #14N, abbiamo restituito alla città ed al suo quartiere un'ampia area abbandonata dall'Amministrazione del Demanio da oltre quindici anni (15!) al degrado, all'inutilizzo, al guano dei piccioni. Abbiamo lavorato duramente -gratuitamente e senza un euro di spese per lo stato- per pulire gli spazi della caserma, vi abbiamo creato isole di società, di cooperazione sociale, di mutualismo ed ospitiamo un mercato di Campi Aperti, un laboratorio per bambini ben avviato e mille altre iniziative utili per chi, pur abitando nel quartiere più ricco della nostra città, non è ricco, ma vive sulla propria pelle la crisi, la sproporzione parassitaria della rendita immobiliare, i tagli del welfare nazionale e municipale.

Questa gente è la nostra gente. E ci appoggia, con decisione e senza ambiguità: in centinaia ci hanno pure messo per iscritto la solidarietà che ci dimostrano ogni giorno e ci invitano a resistere, a crescere, ad andare avanti.

Chi non è ancora riuscito a passare a Labas ci venga a trovare: capirà quanto l'area della ex Caserma è ampia, ricca di verde, potenzialmente unica per dimensioni ed opportunità per il centro di Bologna.

Il Demanio ci vuole sgomberare, perchè? Forse per farci un parcheggio, forse per cedere l'immobile alla Cassa Depositi e Prestiti per s/venderlo con l'aiuto di una agenzia privata (partecipata dall'ex presidente dell'Unione Industriali) che magari lo comprerà anche a prezzi di favore (è o non è un evidentissimo conflitto di interessi?); la Presidenza del Quartiere, unico di destra a Bologna, vuole sgomberarci, non lo dice tanto pubblicamente quanto mesta nelle sue relazioni private romane. Perchè? Perchè è di destra, perchè le da fastidio che esista un'anomalia selvaggia di fianco alle ville dei ricchi di Bologna, al circolo del tennis dei Giardini Margherita, alla concessionaria della Ferrari e Maserati.

Come scrivevo, la Giorgetti, si chiama così, ma per semplificare possiamo considerarla direttamente una cara parente dell'ex ministro Maurizio Sacconi, impiega il proprio tempo a chiamare -o fare chiamare- ossessivamente Prefettura e Questura, a progettare la sua candidatura a sindaca unitaria per la destra alle prossime amministrative, ma nei confronti di Labas è uno struzzo tant'è che mentre noi esigiamo -imporremo- pubblica discussione nel Consiglio di Quartiere sul futuro della Caserma Masini, lei ha stabilito un ordine del giorno vuoto. Dico vuoto perchè non credo che si possa chiamare altrimenti una discussione che si apre con la “proposta di ripristino della grotta della Madonna di Lourdes sita nel Giardino del Baraccano” avanzata dal nota affarista di destra Laganà.

Martedì alle 19.00 ci concentriamo a Labas e andiamo tutt* in Consiglio di Quartiere perchè si deve discutere di Labas, e con Labas presente. Se troveremo porte chiuse le apriremo.

Secondo punto. Il lager etnico per migranti di via Mattei è stato ristrutturato ed è chiuso. Sostanzialmente tutta la città vuole che non riapra e persino il timido Consiglio comunale lo scorso mese ha formalmente votato un ordine del giorno che impegna la Giunta ad operare affinchè “Bologna sia una città CIE-free”.

Se avesse senso la parola democrazia nelle filiere di comando delle istituzioni e della rappresentanza il CIE di via Mattei non riaprirebbe (mai) più e sarebbe riconvertito radicalmente per farci edilizia pubblica magari proprio per quel segmento di forza lavoro migrante che è stato disciplinato con il CIE. Sarebbe un degno anche se ovviamente non sufficiente risarcimento sociale.

Ma la democrazia non è lineare ed infatti filtra la notizia che il CIE riaprirà, con la stessa logica perversa che ha sempre avuto: carcere amministrativo per i migranti e cooperative di gestione interna selezionate con appalti al massimo ribasso,  stipendi che non arrivano, tanto da rendere sfumati i confini del carceriere e del carcerato.

Un insieme di associazioni, movimenti e sindacati si sono dati appuntamento per mercoledì 18 alle 18.00 in via Mattei per reclamare un città senza CIE e con più diritti per tutti e tutte. Noi ci saremo. E ci faremo sentire.

Contiamo su di voi, la partita di Natale è cominciata.