La Palma della Massima Infamia Possibile

Sap batte Coisp 3-1 nel derby della Merda. Scrosci di applausi e standing ovation.

30 / 4 / 2014

Davvero avvincente la competizione che si è svolta al Grand Hotel di Rimini. In campo il più blasonato team dei sindacati di polizia, il Sap, storico e massiccio sindacato autonomo, guidato dall’ineffabile Gianni Tonelli. Obiettivo della gara: battere il più piccolo ma agguerrito Coisp, formazione di estrema destra capitanata dal virilissimo Franco Maccari, conquistando la Palma della Massima Infamia Possibile.

Come è noto infatti il Coisp, per bocca del suo segretario, aveva avuto modo di distinguersi con le farneticanti dichiarazioni rese dopo i massacri di Genova G8 2001, con la denuncia per violenza sessuale per la studentessa che in Val di Susa aveva posato le sue labbra sulla visiera di un celerino, ma soprattutto per aver denunciato per abbandono del posto di lavoro e manifestazione non autorizzata Patrizia Moretti, madre di Federico Aldrovandi: l’occasione l’aveva creata ad arte un’indegna gazzarra organizzata dallo stesso Maccari sotto le sue finestre, in difesa degli assassini e torturatori di suo figlio.

In una competizione che rischiava di risultare condizionata dall’exploit dei Carabinieri che lo scorso 3 marzo hanno assassinato in strada, con le consuete modalità, Riccardo Magherini, quarant’anni, il Sap ha giocato con successo le sue carte. Davanti al pubblico delle grandi occasioni infami (La Russa, Comi, Gasparri) ha schierato tre dei poliziotti che hanno assassinato Aldro: Forlani, Pollastri e Pontani. Mentre Tonelli chiedeva per loro giustizia (ma ti sei accorto che c’è stato un processo, testa di cazzo?) la mossa vincente si è rivelata una standing ovation di ben cinque minuti in loro favore, infliggendo un sonoro 3-1 ai camerati del Coisp e conquistando così l’ambito trofeo.

In attesa che il Ministero dell’Interno e le forze politiche non fintamente democratiche si sveglino, rinnovando il nostro affetto per la famiglia Aldrovandi e per quelle di tutte le vittime di queste merde, al vincitore vanno i più calorosi, coloriti e sentiti insulti di noi tutti.