Ci siamo ormai abituati a considerare un'appartenenza orizzontale a
tutte le esperienze che attraverso l'autogestione costruiscono ogni
giorno percorsi diliberazione di menti e di corpi, libertà di movimento,
agendo i contesti cittadini e le infinite complessità che ogni giorno
come persone, soggetti e collettivi ci troviamo ad affrontare. La
realtà cambia costantemente e dentro questo cambiamento ci troviamo a
cambiare anche noi, ma piuttosto che subire passivamente come pezzi di
legno in balia delle onde, determiniamo passioni e desideri surfando le
onde, ponendoci domande prima ancora che produrre risposte.
E' per questo motivo che ci sentiamo di appartenere al percorso
intrapreso da Horus a Roma, anche se ci troviamo a Reggio Emilia, anche
se siamo a chilometri di distanza.
Lo sgombero subito questa mattina è uno sgombero che tocca anche noi.
Non è mera solidarietà che intendiamo rivolgere ai compagni e le
compagne che stanno lottando a Roma, bensì partecipazione e
condivisione delle stesse emozioni e degli stessi desideri che mettono
in campo ogni giorno, nel costruire libertà e autogestione.
Facciamo nostra la formula "La libertà non si paga. Si strappa" esposta
negli striscioni di questa mattina, partecipiamo alla determinazione e
alla resistenza delle soggettività che si esprimono attorno ad Horus.
Dal Laboratorio Aq16 a Roma. Guai a chi ci tocca!
Laboratorio Sociale Aq16